La Chiesa di Santa Maria Nuova è certamente una delle più antiche ed importanti di Viterbo, poiché la sua costruzione è anteriore al 1080, come risulta dalla pergamena dell'atto di donazione (conservata nell'Archivio Comunale degli Ardenti) da parte del prete Biterbo alla Chiesa Viterbese.
L’edificio sorse sul luogo di un preesistente edificio sacro, forse del VI secolo, intitolato alla Vergine Maria e forse ancor prima su un tempio pagano dedicato a Giove: la testa presente sull’arco di ingresso della Chiesa, da molti scambiata per testa di Gesù, è invece un’effige di Giove, forse proveniente proprio da quel tempio pagano.
La chiesa fu, sin dagli inizi, luogo prescelto da parte del Comune per tenervi le assemblee di maggior rilievo, almeno fino a quando non fu edificato il Palazzo dei Priori.
L’edificio è in stile romanico con influssi lombardi, con soffitto a capriate con travi e pianelle decorate (XV secolo). Il suo interno è diviso in tre navate da sei colonne monoliti e due semicolonne che sorreggono archi a tutto sesto poggianti su capitelli di diverso stile.
All’interno della chiesa sono presenti diverse opere di notevole valore storico-artistico, ma in particolar modo essa è ricca di affreschi e pitture, tanto che può essere considerata quasi una vera e propria pinacoteca, una mostra di opere d’arte viterbese che copre il periodo storico che va dal XIV al XVI secolo.
Rivolgendo lo sguardo all’altare, partendo dall’ingresso, nella navata destra incontriamo nell’ordine:
una tavola che raffigura la Madonna ed il Bambino tra i Santi Bartolomeo e Lorenzo, opera di autore ignoto ma dai più attribuita a Giovan Francesco d’Avanzarano detto il Fantastico, pittore del XV secolo;
una nicchia con affresco in cui è raffigurata una Crocifissione tra la Madonna, i santi. Giovanni, Ambrogio, un altro santo e gli Angeli attribuita a Francesco d’Antonio Zacchi detto il Balletta, pittore viterbese molto attivo (XV secolo); nel sottarco sono presenti effigi di santi e di Cristo benedicente;
una nicchia con affresco in cui è rappresentata una Crocifissione con Madonna e i Santi Giovanni, Barbara e Nicola, di autore ignoto, di scuola toscana, collocabile approssimativamente all’ultimo decennio del XIII secolo;
Nella navata di sinistra, sempre partendo dall’ingresso della Chiesa, incontriamo nell’ordine:
una cappella ad arcosolio, recentemente restaurata (2016), in cui è possibile ammirare, incorniciata da decorazioni in pietra del XVI secolo, un affresco attribuito a Antonio del Massaro da Viterbo detto “il Pastura” che rappresenta San Girolamo tra i santi Giovanni Battista e Lorenzo con in basso a sinistra raffigurata la figura del committente;
una cappella con un affresco i cui è rappresentata una Crocifissione con la Madonna, San Giovanni Battista, la Maddalena, i Santi Giovanni Evangelista e San Giacomo Maggiore, opera della metà del XV secolo, attribuita al pittore viterbese Matteo Giovannetti;
una cappella con un affresco del “Balletta” che raffigura la Madonna in trono con Gesù Bambino, tra San Giovanni Battista, una devota (rappresentata molto in piccolo genuflessa alla base del trono) e il Cristo risorto; anche qui, nel sottarco, sono presenti effigi di santi e di Cristo benedicente;
Un vero...
Read moreChiesa romanica situata nel centro storico, non distante dal quartiere medioevale di San Pellegrino e da Piazza San Lorenzo. È sede della parrocchia più antica della città, risalente al 1217. L'importanza che Santa Maria Nuova assunse nei secoli si deve al fatto che la chiesa era luogo prediletto dal Comune per le assemblee di maggior rilievo, almeno fino a quando non fu edificato il palazzo dei priori, nonché per la conservazione di tesoro e archivio cittadini. La chiesa era inoltre sede dell'Arte dei Bifolchi e sepoltura di nobili casate, tra cui i Monaldeschi. Divisa in tre navate da due file di sei colonne e due semicolonne monolitiche sormontate da capitelli del tutto differenti l'uno dall'altro, simili a quelli del duomo locale e per i quali sembra siano serviti da modello, vero capolavoro dei tanto validi quanto ignoti scalpellini viterbesi. tavola di autore incerto del XVI secolo che raffigura la Madonna col Bambino tra san Bartolomeo e san Lorenzo. A seguire sono due grandi nicchie affrescate: nella prima è una crocifissione tra la Madonna, san Giovanni, sant'Ambrogio, un altro santo e angeli di Francesco d'Antonio Zacchi, detto il Balletta. Nell sottarco sono medaglioni con raffigurati i santi Lorenzo, Paolo, Giovanni Battista, Michele Arcangelo, Pietro, Stefano e il Redentore benedicente; nella seconda nicchia è un'altra crocifissione con la Madonna, san Giovanni, santa Barbara e san Nicola, datata al 1293, di scuola toscana; nell'archivolto sono san Lorenzo e lo stemma dei Monaldeschi, il cui sepolcro era ivi situato. Presso l'abside minore destra, sul cui altare è una Madonna in trono con Gesù bambino e angeli, di autore ignoto del XV secolo....
Read moreLa chiesa di Santa Maria Nuova è una delle chiese più belle di Viterbo, nonostante la sua semplicità! La sua struttura romanica è un'eccellenza, e cosa che colpisce sono alcuni dei suoi affreschi ben conservati! MERITA ASSOLUTAMENTE UNA VISITA.
DESCRIZIONE La chiesa venne eretta nel XI secolo, nel corso dei secoli subisce numerosi rifacimenti, specie nel XVI secolo e nel XIX secolo. E' una delle chiese non distrutte dalla seconda guerra mondiale. La facciata è in stile romanico. L'interno è diviso in tre navate, in stile romanico. Le caratteristiche principali sono: altare maggiore: ciborio del XII secolo ed un Crocifisso e la balaustra dell'altare in bronzo del XX secolo del Canestrini °°°a destra: opera "Vergine che allatta Gesù tra i Santi" di F. d'Avanzarano (XV/XVI secolo) opera "Crocifissione con la Madonna con Santi" del Balletta (XV secolo) opera "Crocifissione con la Madonna con Santi" (XIII secolo) °°° a sinistra opera "San Gerolamo tra Santi" di A. del Massaro (XV secolo) opera "Crocifissione con San Giovanni Battista, la Vergine e Santi" di Pietro da Viterbo (XIV secolo) opera "Madonna in trono con Bambino e Santi" (XIV secolo) opera "Vergine in trono tra 4 Santi" (XIV secolo).
INGRESSO: libero.
ORARI: sabato e domenica 10:00-12:00 (per chiostro). Infatti, gli orari ristretti sono stati gli unici lati negativi, proprio perchè non abbiamo potuto visitare quest'altra...
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