Mosè di Michelangelo
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Un opera che merita essere ammirata per ore e ore! Si ritiene che dopo 25 anni dall' inizio della sua costruzione Michelangelo, con la sua abilità, abbia girato la testa del suo personaggio e anche aggiunto dei dettagli su tutto il corpo che hanno reso questo movimento molto più naturale: 1) La barba della statua è stata tirata verso destra e non a sinistra perché altrimenti sarebbe venuto a mancare il marmo per rifarla perpendicolare come era nella prima versione. 2) Al fine di realizzare al meglio la torsione del corpo, il trono su cui Mosè è seduto è stato abbassato a sinistra di ben 7 centimetri, mentre per appoggiare indietro il piede sinistro l’artista è stato costretto a stringere il ginocchio rispetto al destro di circa 5 centimetri per poter dare un giusto effetto ottico al resto dell’opera. 3) Infine, una larga cintura che scompare del tutto nella parte anteriore. Sono molti gli aneddoti sorti intorno al “Mosè“: nel braccio del Mosè, che tiene il mignolo sollevato, è possibile individuare il piccolo muscolo dell’avambraccio che si contrae soltanto quando si solleva il mignolo. Si dice che Michelangelo osservando il proprio capolavoro abbia gridato alla statua: “Perché non parli?” e, di fronte al mutismo del Mosè, Michelangelo ebbe uno scatto di rabbia, assestandogli una vigorosa martellata sul ginocchio, che presenterebbe tutt’oggi una crepa. In realtà, quella presente sul ginocchio destro del Mosè è soltanto una venatura naturale del marmo che lo attraversa. Esiste una leggenda romana secondo la quale nella folta barba riccioluta dI Mosè sarebbero stati scolpiti i volti di Giulio II e di una donna sua amante. La statua è stata psicanalizzata da Freud che, attraverso le espressioni della statua ed una lettura delle scritture, ha interpretato che questo Mosè mostra 3 stati d’animo diversi. Per lui, le linee che si vedono sul volto del personaggio biblico rappresentano la sua vittoria contro la rabbia. La parte centrale della statua (i muscoli soprattutto) mostrano gli ultimi istanti del suo tentativo di sopprimere l’impulso rabbioso contro gli infedeli adoratori del Vitello d’Oro (il piede non è appoggiato completamente a terra, come se un secondo prima avesse voluto scagliarsi con tutta la forza contro di loro). L’accarezzarsi la barba simboleggia la tranquillità che ha avuto la meglio sugli istinti aggressivi. All’epoca della sistemazione del monumento, due finestre davano un’illuminazione naturale durante l’intera giornata. La statua di Mosè che, non a caso, ha la testa rivolta alla finestra della sinistra, poi chiusa nel 1865, è stata concepita per entrare in risonanza con la luce che, filtrata dalle finestre della chiesa, illuminava la statua generando un effetto mistico e coinvolgente. Per tanto, Michelangelo aveva studiato le variazioni luministiche e aveva utilizzato differenti tecniche di lavorazione del marmo, con gradi di finitura diversi, per esaltare il rapporto della luce con la materia; trattando in maniera diversa le superfici del marmo: lustrando con il piombo solo le parti della scultura che ricevevano la luce diretta, mentre le altre sono state lasciate a una finitura di sabbia e pomice, così da conferire alla scultura il carattere pittorico, con effetto finale di un chiaroscuro sul marmo. Dopo 2 secoli la finestra è stata virtualmente riaperta grazie alle più innovative tecnologie digitali, sono state progettate e realizzate fonti di illuminazione sostitutive delle finestre originarie, non più esistenti, che ripropongono la luce naturale del tempo di Michelangelo simulando il percorrere delle ore della giornata. Si alternano così i colori dell'alba, del giorno, del tramonto e del crepuscolo, riproducendo la particolare luce che nel Cinquecento illuminava il complesso scultoreo.
Stella Marina di Sabbato
20
I was lucky that there was a concert happening on the day I went. It’s amazing! Now let’s go see the sculpture of Mose. It was a work of Michelangelo Buonarroti and commissioned by Pope Julus II to build his burial monument in 1505, but the work only began in 1544. In this statue, Moses has horns! Sigmund Freud's once described The Moses of Michelangelo as: The Moses of Michelangelo is represented as seated; his body faces forward, his head with its mighty beard looks to the left, his right foot rests on the ground, and his left leg is raised so that only the toes touch the ground. His right arm links the Tables of the Law with something that looks like a book in the right palm of his hand with a portion of his beard; his left arm lies in his lap. The emotion on Moses' face is described as “awe at being face to face with the creator."
Yingchun Ye
10
Visiting Michelangelo's Moses in San Pietro in Vincoli was an awe-inspiring experience. The sculpture's commanding presence and intricate details are truly captivating. The lifelike quality of Moses, from his intense gaze to the flowing texture of his beard and robes, showcases Michelangelo's extraordinary talent and attention to detail.Standing before this masterpiece, I was struck by the powerful expression and the sense of movement captured in the marble. The sheer skill required to create such a dynamic and realistic figure is astonishing. The atmosphere around the sculpture allows for a contemplative and intimate appreciation of its beauty and craftsmanship.My visit to see Moses was a profound and memorable highlight, leaving me in awe of Michelangelo's artistic genius.
Bravo Bravo
00
Certo, l'opera è di notevole pregio e la bravura risalta ma non emoziona affatto, è algida. Probabilmente è il contesto del mausoleo nel quale è inserito che stona molto con la Basilica e che cozza con un ambiente quasi asettico. Il senso è di freddezza, come se fosse un tutto posticcio....rivista di recente dopo un ottimo restauro e con le giuste luci a darle profondità e farne risaltare la lucentezza un po' mi sono ricreduto. Intendiamoci, non ho mai sostenuto che non mi piacesse...è solo che non mi emoziona, nonostante la maestria esecutiva sia indiscutibile. Non solo: ho avuto anche la fortuna di poter andare sulla cantoria che la sovrasta e che venne coperta dalla sua installazione (nel 1545, ovvero ben 40 anni dopo l'inizio della sua lavorazione) e ho potuto quindi capire che grande apparato rappresenti. Di tutto questo cenotafio (ovvero monumento funebre senza defunto, il papa che la commissionò venne poi sepolto a San Pietro, NdR) solo tre delle sette statue sono state eseguite dal Maestro e le altre - che comunque furono lavorate - finirono in giro per il mondo per cambi di progetti e commissione. La storia delle corna? Tra storia e leggenda la spiegazione corretta la conosce solo Michelangelo, che alcuni sostengono le mise per simboleggiare dei raggi di sole (corretta traduzione delle sacre scritture), delle corna come scritto dalla traduzione di Sant'Agostino, dei simboli di saggezza (come si usava nell'antica Grecia), dei punti di prospettiva (che poi sarebbero dovuti essere eliminati al termine dell'opera) o un dispetto al committente (con il quale aveva un rapporto burrascoso e che lo aveva anche distolto dal capolavoro per fargliene realizzare un altro....la Cappella Sistina). Secondo Vasari quella piccola incisione sul ginocchio è la martellata che tirò il suo autore quando di fronte alla perfezione imprecò "Perché non parli?!?!?" ma il vero gossip si ha cercando di intravedere nella barba del patriarca i volti appena accennati di Papa Giulio e di una sua amante. Storia o leggende poco importa, migliaia di persone vengono a visitarla (lo stesso Freud se ne interessò in un suo saggio, NdR) e così dovrete fare anche voi. Utili info? Allora lasciate un like e guardate le altre mie recensioni e le foto che ho aggiunto tra gli aggiornamenti.
Roberto Cecchini
80
Durante la mia visita alla Basilica di San Pietro in Vincoli a Roma, ho avuto il privilegio di ammirare il Mosè di Michelangelo, un'opera scultorea in marmo di straordinaria bellezza e significato. Realizzata tra il 1513 e il 1515, con successivi ritocchi nel 1542, la statua di Mosè si erge imponente, alta 235 cm, all'interno del complesso statuario ideato come monumento funebre per Giulio II. L'ambizioso progetto del monumento funebre commissionato nel 1505 da Giulio II, imperatore dell'epoca, impegnò Michelangelo per oltre 30 anni. La statua di Mosè, destinata a occupare il centro del monumento, fu la prima a prendere forma sotto le sapienti mani dell'artista. L'inizio della creazione risale al 1513, quando Michelangelo iniziò a modellare la statua utilizzando un imponente blocco di marmo di Carrara, circa 10 metri cubi di pura maestria artistica. Nonostante il completamento nel 1515, la statua fu resa pubblica solo nel 1545, dopo la scomparsa di Giulio II. La figura di Mosè emerge nella sua potenza profetica e guida del popolo ebraico: in piedi, braccia alzate, dita aperte. Il volto severo e concentrato di Mosè, con una profonda ruga sulla fronte, sembra scrutare intensamente qualcosa, fissando gli occhi a sinistra con determinazione. La scultura è un capolavoro di dettagli realistici, dalla muscolatura del corpo alle rughe del viso e alle vene delle mani, plasmate con maestria per conferire un senso di movimento e tensione straordinari. Il significato della statua è stato oggetto di dibattito tra gli studiosi dell'arte, alcuni vedendola come un'alle-goria di forza e leadership, altri interpretandola come espressione del carattere irascibile e orgoglioso di Michelangelo stesso. In definitiva, il Mosè di Michelangelo si erge come uno dei vertici dell'arte rinascimentale, testimonianza della straordinaria maestria dell'artista nel creare un'opera che coniuga realismo e simbolismo in modo straordinario.
Giuliano Tarquini
20
St. Peter in Chains Basilica is a hidden gem in Rome, filled with history and artistic masterpieces. The highlight is Michelangelo's magnificent statue of Moses, which is truly awe-inspiring in its detail and power. The basilica also houses the relics of the chains that are believed to have bound St. Peter, adding a spiritual and historical significance to the visit. The church is quiet and less crowded compared to other major Roman landmarks, allowing for a more peaceful and reflective experience. A must-visit for art lovers and those interested in Christian history!
GPTabs GPTabs
00
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Basic Info
Address
Piazza di San Pietro in Vincoli, 4/A, 00184 Roma RM, Italy
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+39 06 9784 4950
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Overview
4.9
(2.9K reviews)
Ratings & Description
cultural
scenic
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Description
Moses is a sculpture by the Italian High Renaissance artist Michelangelo, housed in the church of San Pietro in Vincoli in Rome.
attractions: Colosseum, Roman Forum, Monument to Victor Emmanuel II, Piazza Venezia, Basilica Papale di Santa Maria Maggiore, Piazza del Campidoglio, Campidoglio, Capitoline Museums, Basilica of San Pietro in Vincoli, Palatine Hill, restaurants: La Nuova Piazzetta, Ristorante Pizza Forum Roma- Forno a Legna, Ristoro Della Salute, Trattoria Luzzi, Trattoria Vecchia Roma, RoYaL Art Cafè, Angelino "ai Fori" dal 1947, Iari The Vino, La Base Ristorante, Ristorante Pizzeria Imperiale
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