Ristorante Spore — Restaurant in Milan

The idea behind this restaurant is clear: titillating taste buds thanks to fermented food. Some dishes are hit, some others are a miss, but generally good and tasty. Service is very attentive, friendly, warm. However portions are jokingly small. Insultingly small. Only come if you either have aperitivo or have a table booked somewhere else afterwards. Very small plates to share, leaving you hungry at the end. Price is totally unjustified for the number of courses and portions. It seems they starve you on purpose, so you end up ordering more food from the additional dishes (they push them and desserts quite a bit). At the end, only filter coffee is available, though this is not a brunch place. Excellent natural wines selection and staff is great at guiding you through it. The atmosphere is not great and it is pretty loud. Some sound absorbing panels on the ceiling / walls would help. I would probably not go back and not recommend it, again due to portions...

What a place ! Unbelievable how such a young team is able to deliver such an amazing experience, fun from start to finish, tasty original, well executed. The Chef Mariasole at the helm is obviously very talented, and thanks to the open kitchen is able to overlook the way she lead the rest of the team, cruising through the night, order after order. The fermented part in each and every dishes is magically insert creating new flavours, or enhancing old ones. The wine list was at the time of our visit yet a small one, but already showcasing a great approach by Giacomo whom was always able to give the right advice at the right time.

I've sponsored SPORE since day 1 and will certainly keep doing it, because here they are not timid, and dare to present a kind of Cuisine in Milan was...

Partiamo da una certezza: da Spore si mangia bene. Funziona il concept della Chef Mariasole Cuomo che abbraccia un mix tra ispirazioni asiatiche e scandinave. Funziona la location, soprattutto la corte esterna, godibilissima in questo ottobre dal caldo anomalo. Funzionano la carta dei vini e il menù degustazione in condivisione per tutto il tavolo ad un prezzo onesto (42 euro a persona, coperto e acqua inclusi). Le porzioni sono perfette, ci sta giusto il dessert - da pagare a parte - per arrivare sazi ma non appesantiti al termine del percorso. Se non volete concludere con un dolce potete aggiungere un altro primo o secondo tra quelli extra. Alcuni piatti - i più inaspettati per quanto mi riguarda - restano nel cuore più di altri (ho amato la zucca con fagioli neri fermentati e la cotoletta di funghi). Alcune portate risultano più standard, soprattutto per palati già allenati al fusion, all'umami, all'uso delle salse, spezie ed erbe aromatiche tipiche di cucine come quella giapponese, coreana, thai. Purtroppo quello che funziona a metà è il servizio: giovane, volenteroso ma un po' distratto, decisamente troppo timido e vago nella descrizione di piatti che nascondono tanta sperimentazione e una preparazione complessa. Ho notato incongruenze tra quanto presentato al mio tavolo e quanto descritto ai tavoli dei vicini. Personalmente conoscevo già i retroscena e molti degli ingredienti inseriti nei piatti, ma avrei gradito più coerenza e precisione nelle spiegazioni (definire il miso come "qualcosa che assomiglia al Parmigiano ma non lo è veramente", senza aggiungere nient'altro su questo ingrediente, è semplicistico e sbagliato). Quando si debutta nella scena gastronomica milanese con una proposta così originale è un peccato non valorizzarla al massimo, è un dovere anche "educare" i commensali a quello che stanno mangiando con definizioni sintetiche (per carità) ma corrette e non con suggestioni...