A Novara, nel campo della ristorazione, sembra finalmente esserci un fermento innovatore; questo lievito ha prodotto fra gli altri, un locale che mira a coniugare tradizione e modernità e questo sia nell'ambito culinario che, prosaicamente , nello stabile in cui viene ospitato. Sto parlando di “Burro e ferrovia” ospitato nelle stanze che già furono de “I 2 ladroni” in corso Cavallotti”. Io e Watson lo indaghiamo, non senza (e giustamente) aver prenotato, in un freddo sabato di questo inizio di 2024. Giungiamo come nostro solito all'apertura serale e veniamo accolto in una sala con un bel parquet e travi e solaio in legno a dimostrare un restauro conservativo degno di elogio; i tavoli e la preparazione degli stessi invece ammiccano ad un tocco di modernità con tovagliette all'americana in cuoio molto raffinate ancorché di tendenza che richiederebbero (e lo permetterebbero facilmente) una periodica pulizia da parte del personale di sala che invece è un po’ mancata nel corso della serata. Dopo un entrée di benvenuto dal menù alla carta iniziamo la nostra indagine culinaria con sorta di melanzana alla parmigiana in cui non è presente il prosciutto e il parmigiano è sostituito dal Ragusano: eccellente, ma la porzione è veramente minimale. Proseguiamo con un riso Carnaroli della tradizione (un risotto con il midollo dell'ossobuco ed il suo sughetto): superlativo! Qui la porzione è adeguata. Come secondo uno stracotto di vitello con patate: un burro. Un elogio anche al dessert: una mouse di cioccolato e pere. Accompagniamo la cena oltre all'acqua minerale, con una bottiglia di nebbiolo Priamo 2022 di Paride Chiovini: buono, profumato, ma con un po’ poco corpo. Spendiamo a testa € 75: un po’ eccessivo specie per l'antipasto e per i € 26 del vino. Cortese il personale che deve farsi un po’ le ossa e forse essere un po’ più...
Read moreEsperienza pessima. Un pranzo con spaghettoni che dovevano essere al nero di seppia e vongole di fatto era come mangiare un blocco di acqua di mare. Totalmente salati. Delle vongole nemmeno l'ombra. Immangiabili. Lo "chef", difficile da definire tale non solo x l'arte culinaria, non proprio tale, ma anche per l'aspetto... capelli fucsia del tutto fuori luogo, si è precipitato alla cassa letteralmente offeso, non ha assolutamente ammesso l'errore (che può capitare ci mancherebbe) ed ha manifestato un'arroganza che preferisco non descrivere. Non posso dire altrettanto della signora, suppongo la titolare del locale, che invece si è dimostrata gentilissima e si è umilmente scusata x il disguido, x la spiacevole uscita dello "chef" e non ha voluto che pagassimo il conto nonostante la nostra insistenza a voler comunque regolarizzare quanto dovuto. Nonostante la gentile richiesta della signora di dare un'altra possibilità credo che non riuscirò a tornare. Mi spiace perché la location non è...
Read moreVisitato oggi, quello che colpisce la location, particolarmente curata con ottimo recupero degli ambienti originali (soffitto a cassettoni in primis nella sala di accesso) del palazzo storico in cui è ubicato, poi ambiente rilassante dato dal sufficiente spazio tra i tavoli e dalla musica in sottofondo, diffusa ad un volume non eccessivo, non ultimo la comodità delle sedie. Veniamo al menù, molto interessante in quanto lo chef propone piatti che se da una parte strizzano l'occhio alla tradizione, dall'altra offrono spunti innovativi. Noi abbiamo preso un uovo in un letto di purè di patate e burrata, una melanzana servita con formaggio e pomodoro al crudo (forse un pochino eccessiva la nota di aceto) una straordinaria pasta con spada e sugo alla mediterranea, una straordinaria sella di cervo e, come dolci un meraviglioso tiramisù e una sfiziosa sfoglia con crema al cioccolato bianco e spicchi di arancia. Ottimo il servizio ed adeguato il conto. Esperienza sicuramente...
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