Nulla da dire sul cibo, davvero ottimo. Molto da dire sul comportamento di alcuni membri del personale, uno dei quali temo fosse il proprietario. Arriviamo e inizialmente hanno molta fretta di chiederci le bevande, che arrivano sbagliate; cerchiamo di farlo presente ma nonostante sbracciamenti, richiami e circo vario veniamo totalmente ignorati tanto che mi sono dovuta alzare io per chiedere di poter ordinare, e lì purtroppo ho trovato il presunto proprietario ed è iniziato il caos. Ne approfitto per chiedere di abbassare la finestra che avevo dietro la schiena (non lato strada, ma lato cortile interno del palazzo) poichè avevo continue folate di vento addosso; mi viene risposto, piuttosto sgarbatamente, che è estate e si soffoca. L'aria girava comunque e c'erano i ventilatori, ma comprendo la preoccupazione e spiego che non lo avrei mai chiesto e mi sarei spostata tranquillamente altrove dato che eravamo dispari al tavolo, ma purtroppo per come ci avevano posizionati cambiare lato del tavolo avrebbe significato occupare un corridoio di passaggio e rendere inutilizzabile il tavolino accanto. Il signore viene a vedere e, sbuffando, attacca il suddetto tavolino al nostro e mi dice "spostati qui", per poi andarsene lasciandoci con un tavolo in più, io da sola su di esso con i miei amici all'altro, e il vento che andava su tutto il tavolo dato che non c'era più nessuno a coprire, tanto che uno dei ragazzi presenti si è sacrificato e ha fatto cambio posto mettendosi dove ero io prima, risolvendo la faccenda. Finalmente grazie a un'altro collega, decisamente più cortese e professionale, riusciamo ad ordinare; il servizio è anche discretamente celere, peccato che torna con gli antipasti il simpatico signore che accompagna il ragazzo che ce li serve, quest'ultimo palesemente inesperto, che va in tilt alla nostra domanda su quale antipasto stia servendo poichè avevamo preso tutti bruschette pertanto volevamo capire di chi era quale; comprensibile il panico del ragazzo, un po' meno la maleducazione del signore che glie li toglie di mano, li sbatte sul nostro tavolo e se ne va dicendo al povero collega "non gli devi rispondere, lasciagli le cose e vattene". Per fortuna la cena procede serena grazie al cameriere degno di questo nome che si occupa del nostro tavolo per le portate successive. Arriviamo alla cassa per pagare, ci viene chiesto se volevamo dividere, noi rispondiamo in modo affermativo e comunichiamo quanti siamo, poi una ragazza del gruppo afferma di pagare due quote; a quel punto, uno di quelli che presumo fosse un cuoco a giudicare dalla divisa che si trovava lì vicino sbuffa e fa "eh ma avete detto che siete 5 e poi pagate in 4, potevate dirlo prima", non so bene secondo quale criterio dato che dividere per 5 il conto e pagare più quote insieme è ben diverso da dividere per 4 il conto per far piacere a lui. Finalmente riusciamo ad uscire, e la serata è salva solo grazie al cibo buono, alla compagnia a tavola e a pochi membri del personale; un vero peccato perchè onestamente una tale maleducazione e spocchia di altri membri sicuramente non...
Read moreDomenica a pranzo, un’esperienza allucinante. Tra camerieri maleducati e con le magliette lerce, attese interminabili, peli nei piatti e cafoneria generale non so onestamente come facciano a rimanere aperti. Un caro saluto però al cameriere di Diamante che non solo ha provato in parte ad attribuire la causa delle nostre attese al fatto di non aver chiesto assistenza a lui bensì ad altri colleghi (?) ma mi ha pure dovuta importunare mentre cercavo di andarmene, facendomi domande insistenti e indiscrete sulla mia provenienza; ha sentito che sono calabrese e non so esattamente se sperava che “uscissimo parenti” per rabbonirmi o cosa. Insomma, ragazzi. Non aprite i ristoranti se non conoscete 1. come organizzare una cucina e 2. gli elementi essenziali di buona educazione.
Aggiornamento:
Su richiesta del ristorante aggiungo gli episodi di maleducazione.
Il cameriere (già impataccato a inizio servizio, incredibile per un ristorante con 30 anni di decorosa carriera nel servizio al pubblico) inizia ad elencare i piatti del giorno e ad ogni domanda risponde “questo adesso non TE lo so dire, sto annà di fretta”. Alla richiesta di aggiornamenti relativi alla nostra comanda ci risponde “De sotto sta a succede un macello, dateme n’attimo, n’attimo!”. Alla terza richiesta di avere in tavola quantomeno del pane durante l’attesa ormai di 40 minuti ha risposto “Sì sì mò t’ariva er pane”. Gesticolava spazientito, si innervosiva e alzava la voce a ogni minimo cenno da parte non solo nostra, ma di qualunque cliente seduto a tavola semplicemente in attesa di quanto richiesto. Ci tengo a insistere su questo punto: le risposte che dava agli altri tavoli non erano di livello diverso da quelle che ci siamo sentite rivolgere noi, l’ho visto alzare al cielo le braccia di fronte a un signore che si è visto portare a tavola il secondo prima del primo e dire “ma io che te devo fa? Sta un casino de sotto non è corpa mia”. Pareva quasi fosse la nostra. E per nostra intendo di tutto il ristorante, visto che tutti hanno avuto di che lamentarsi oggi e non solo il nostro povero sfortunato tavolo in una domenica a pranzo i cui coperti che abbiamo potuto contare noi erano assolutamente gestibili da quattro camerieri. Su tutto il piano si saranno occupati tra le 13:30 e le 15:00 sì e no appena sei tavoli. E li abbiamo potuti contare abbastanza bene, viste le volte che ci è toccato alzarci per chiedere pane, posate, tovaglioli e contenitori per portar via le pietanze avanzate. Nello scusarvi, almeno non dite...
Read moreOk era sabato sera, ok il locale era pieno, ok non pretendo mica il tappeto rosso e gli squilli di tromba quando entro nel locale ma tutta questa mediocrità e sufficienza nel trattare il cliente mi sembra veramente eccessiva. Eravamo 4 adulti e 4 bambini piccoli, ordiniamo subito 4 birre del borgo per placare la sete dei maggiorenni e un paio di piatti di pasta per placare la fame dei minorenni. Poi un paio di frittini e 4 pizze. Chiediamo la cortesia di far uscire prima di tutto la pasta (due piatti di pennette al sugo) perché i bambini (di età compresa tra i 6 anni ed i 13 mesi) hanno fame sonno ed estrema lentezza nel mangiare (i genitori sanno di cosa sto parlando). E chiediamo un po' di pane per ingannare l'attesa dei primi. Il cameriere ci dice ok e va a portare l'ordine. Le birre ed i fritti arrivano subito. Molto bene. Peccato che le birre erano sbagliate ed i fritti santo cielo erano piccoli, unti e insapori. Siamo a Roma dai, non in un paesino ai confini del circolo polare artico. Due fritti meglio di quelli volendo si riescono a fare, ne sono sicuro. Ne bene ne benissimo la partenza diciamo... Poi arriva il pane. Due fette. Due. 2. Otto commensali e due fette di pane. Poi arrivano le pizze (anche buonine dai) e della pasta neanche l'ombra. Cerchiamo di chiedere lumi ad un cameriere mentre sfreccia tra i tavoli ma veniamo ignorati per un paio di volte. Non per sue colpe, sia chiaro, ma perché erano decisamente sottodimensionati per la grandezza della sala che dovevano gestire. Comunque alla fine arriva al tavolo e ci dice che la pasta stava uscendo. Che era anche vero, nel senso che stava uscendo dal pacco di pasta e stava entrando nell'acqua che bolliva, perché è arrivata almeno un quarto d'ora dopo. E, quando Einstein ha teorizzato la teoria della relatività del tempo, era a cena con 4 bambini affamati in attesa dell'arrivo della pasta. Sicuro. Perché un quarto d'ora in quelle condizioni può durare...
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