La scelta di questo locale non è stata fatta in anticipo. Girando per il centro l'avrò visto mille volte, ma senza mai entrarci. Esternamente mi ha sempre incuriosito, ma mai così tanto da spingermi a provarlo non conoscendo la cucina curda. Ma c'è sempre una prima volta per tutto e questo sabato mi son detto "perché no?". Sono entrato e subito sono rimasto sorpreso. Il locale ti proietta in atmosfere mediorientali fatte di colori, profumi, oggetti e arredi caratteristici (alcuni possono anche essere acquistati!) che attraggono l'attenzione. L'interno è formato da più stanze che quasi sembrano formare una fusione tra case e strade di paesi lontani. Le luci sono soffuse e rilassanti, filtrate da lampadari e lampade di vetro colorato. Ai tavoli con sedie, per noi più abituali, si alternano tavolini bassi a cui accomodarsi sopra comodi cuscini. La cucina proposta promette di fondere insieme piatti di un'area geografica che va dal Kurdistan all'Iraq, dalla Turchia all'Iran, fino a toccare le sponde della Grecia. Tra le pagine del menù è possibile trovare il Doner kebab, la moussaka, il baklava per citare solo alcuni piatti ormai ben noti anche da noi. Non potendo provare tutto ho scelto un antipasto misto con un assaggio di hummus, baba ghannoush (crema a base di melanzane), feta e falafel. Il piatto principale del pranzo è stato il Nisk, zuppa di lenticchie rosse e riso che ho scelto di accompagnare con uno spezzatino di vitello. A chiudere una porzione di torta alla cannella e un doveroso thè al cardamomo. Devo dire che ho apprezzato tutto e le porzioni per me sono giuste. Non ho preso piatti troppo speziati, rimanendo su sapori mediamente delicati, ma prometto la prossima volta di osare di più :) . Tirando le somme se cercate una cucina gourmet è ovvio che non è il posto per voi. Al kirkuk troverete qualcosa di molto tradizionale e regionale, l'essenza familiare delle terre che vuole rappresentare. I prodotti della pastorizia, verdure e ortaggi, le spezie sono il centro su cui ruota tutto. Una cucina di casa, sfumata di medioriente, nel centro di Torino. Il personale è stato gentile ed accogliente. Unica pecca, in alcuni frangenti, la lentezza nel prendere gli ordini nel momento di massimo affollamento del ristorante. Aspetto migliorabile, può capitare. I prezzi non sono altissimi come si vede ultimamente troppo di frequente e rispecchiano un buon rapporto con la qualità. Sono presenti piatti vegani e vegetariani. Il mio giudizio finale (e tengo sempre a precisare che è un mio parere personale) è positivo e conto di tornare al Kirkuk Kaffe per...
Read morepessimo, peccato.. perchè il locale (anche se freddo) è carino e in una buona posizione. Con dispiacere, tutto quello che abbiamo mangiato era insipido e tiepidino.. il kebab secco, l'hummus insipido, la crema di melanzana fredda e quasi liquida.. ma la cosa peggiore è stato il comportamento. abbiamo chiamato la cameriera più giovane per chiedergli informazioni sul kebab (erano tutti con carne mista vitello e agnello e volevamo sapere se ci fosse anche solo vitello) e senza ascoltare cosa dovevamo chiedere ci ha risposto male tutta seccata dicendo "NO io non prendo ordini, dovete aspettare la mia collega" .. facendoglielo poi notare si è scusata dicendo "ah no perchè siamo abituati..." sei abituata cosa? che i clienti ti chiedano cose???? Arriva il momento di ordinare (con l'altra collega più anziana) e finalmente chiediamo "scusi ma i kebab sono tutti con agnello?" e la risposta seccata è stata "chi vi ha detto che tutti i piatti sono solo di agnello? non c'è scritto da nessuna parte!".. abbiamo risposto anche qui... " allora intanto cambiamo i toni! poi stiamo parlando solo dei kebab e c'è scritto qui che sono tutti misti con agnello, quindi ?.. ".. e magicamente la sua risposta è stata uguale alla prima cameriera "eh perchè siamo abituati" ma abituati a cosa? qui mi sa che l'unica cosa a cui siete abituati è la maleducazione e a trattare male il cliente.... si fosse almeno mangiato bene...... andiamo a pagare, il cassiere neanche ci ha guardato in faccia, neanche ci ha chiesto se andava tutto bene.. zero. mi dispiace solo per la prima cameriera coi capelli neri che ci ha accolti che è stata gentilissima. Mai , mai , mai più.
ah dimenticavo.. nel menù non mancano prodotti surgelati, dalla pita...
Read moreArrivati alle 21. Dopo venti minuti ci arriva il menù, solo perché i vicini di tavolo rinunciano ad ordinare il dolce e ce lo lasciano con tanto di "tanti auguri". Prendono l'ordine alle 21:30. Alle dieci meno un quarto arriva l'antipasto, semplice ma buono. Alle dieci ancora nessun segno delle portate principali, un senso di abbandono ci attanaglia i cuori e la fame si fa sentire prepotente: temiamo che le forze residue ci lascino da un momento all'altro. Alle 22 e 05 una luce illumina lo sguardo della mia compagna: come un miraggio appare una figura che porta dei piatti. Si mangia. Per davvero. Un buon piatto kebab, come mi aspettavo; un bulgur con verdure saporito e abbondante. Divoriamo tutto. Alle dieci e un quarto ci guardiamo: corriamo il rischio di ordinare un dolce? Abbiamo tempo per decidere: vengono a chiederci se gradiremmo altro alle undici meno venti quando l'ulteriore attesa ha bruciato le ultime scorte di zuccheri. Ordianiamo due caffè alla turca e un piatto di dolci misti. Arriveranno solo dopo venti minuti. Ci chiediamo se da qualche parte c'è qualcuno nascosto che osserva i segni di cedimento mentale che si stanno palesando in noi. Il caffè viene servito, ci spiegano come berlo, c'è il turkish delight e ci sono gli altri dolcini. Tutti molto buoni. Andate al kirkuk. Ma andateci con qualcuno con cui state davvero bene...
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