La Chiesa di Santa Cristina si trova nel centro storico di Torino, in Piazza San Carlo.
Si trova si trova nella parte sud della piazza, alla sinistra della chiesa “gemella di “Chiesa di San Carlo Borromeo”, separate al centro da Via Roma.
STORIA:
La reggente del ducato di Savoia, Maria Cristina di Francia (dove fu poi sepolta), si interessò all’edificazione della chiesa adiacente "gemella", tale attività si inquadrava in un progetto più ampio che mirava ad ampliare la città oltre la primaria cinta muraria, verso la zona sud del “Borgo Nuovo”.
I lavori iniziarono verso la metà del XVII secolo, con l’annesso monastero assegnato alle Carmelitane scalze, dove Maria Cristina di Francia e altre nobildonne avevano delle stanze dove si riunivano in preghiera.
Anche qui, come avvenne nella chiesa gemella, la costruzione della facciata iniziò successivamente.
Nel periodo napoleonico venne sconsacrata e adibita a usi civili, con la restaurazione venne riconsacrata e abbellita con marmi policromi e un nuovo altare.
ARCHITETTURA BAROCCA:
La facciata si presenta su due ordini in stile barocco, con la parte centrale leggermente concava, dove spicca il grande portale.
Sul secondo ordine si trova una finestra ovale vetrata.
Il tutto caratterizzato da un gioco di colonne e lesene, con statue di sante fra cui: Santa Cristina e Santa Teresa e delle allegorie.
L’interno si sviluppa con un’unica navata a croce latina,
Il presbiterio è delimitato da un arco a tutto sesto, decorato con lo stemma sabaudo nella chiave, lo protegge una elegante balaustra marmorea.
Molto bello l’altare maggiore, abbellito da una grande pala.
Il soffitto è a volta a botte, con pregevoli stucchi e dipinti dove nei riquadri sono disposte le vicende del martirio di Santa Cristina di Bolsena.
CURIOSITÀ: LO SAI CHE…?
Sotto i portici della piazza si trovano alcuni dei caffè storici più affascinanti di Torino. io ho avuto il piacere di visitare il celebre Caffè Torino, con i suoi arredi retrò e l’atmosfera d’altri tempi. Fermarsi qui per un caffè è quasi un rito torinese.
UN INVITO A SCOPRIRE TORINO:
Visitare la Chiesa di Santa Cristina significa immergersi nella storia sabauda, nell’arte barocca e nella spiritualità di una città che ha saputo reinventarsi nei secoli. È un luogo che racconta storie di regine, monache, artisti e fedeli.
Se avete gradito questa lettura, vi invito a scoprire le altre mie recensioni, immergendovi nei dettagli che rendono Torino una città...
Read moreLa chiesa di Santa Cristina è una delle chiese principali della città di Torino, sita in piazza San Carlo, nel centro storico della città. Assieme alla vicina chiesa "gemella" di San Carlo, posta ad ovest di via Roma (che separa, di fatto, i due edifici), essa delimita il lato sud della piazza stessa, in direzione di piazza Carlo Felice e della stazione di Torino Porta Nuova. È dedicata a Santa Cristina di Bolsena. La chiesa nacque per volontà della reggente di Piemonte Maria Cristina di Francia, che acquistò nel 1639 i terreni sui quali sorge l'attuale tempio, voluto in memoria del figlioletto primogenito appena deceduto, Francesco Giacinto di Savoia. Il progetto comunque, fece parte di un più esteso ampliamento urbano oltre la primitiva cinta muraria della città verso sud, il cosiddetto Borgo Nuovo, già iniziato con la costruzione dell'asse della "Via Nuova" (l'attuale Via Roma), oltre che della costruzione dell'attuale Piazza San Carlo (all'epoca Piazza Reale o Place Royale) e la costruzione, senza facciata, dell'adiacente chiesa "gemella" (ovvero quella dedicata a San Carlo, del 1619). Il progetto e i lavori della chiesa furono iniziati da Carlo di Castellamonte nel 1639, che però morì un anno dopo, e il cantiere fu proseguito dal figlio Amedeo. Sul retro della chiesa, il proseguimento della "Via Nuova", con la cosiddetta piccola piazzetta detta "delle due chiese", poi rimaneggiata da Marcello Piacentini nel 1937 e rinominata Piazza C.L.N. nel 1946, con la fontana-statua della Dora Riparia attaccata al retro della stessa chiesa, opera di Umberto Baglioni. Sul lato orientale invece, la stessa Madama Cristina (devota a questa chiesa tanto da esservi sepolta qui nel 1674), volle adibire un convento, poi occupato dalle carmelitane scalze; degna di nota fu la permanenza qui della monaca beata Maria degli Angeli Fontanella. Nel 1641 i lavori della chiesa si arrestarono e l'edificio rimase privo di facciata. Nel 1666, Giacomo Casella, con il cognato Giovanni Andrea, terminò gli affreschi interni della volta. Da Wikipedia,...
Read moreLa chiesa nacque per volontà della reggente di Piemonte Maria Cristina di Francia, che acquistò nel 1639 i terreni sui quali sorge l'attuale tempio, voluto in memoria del figlioletto primogenito appena deceduto, Francesco Giacinto di Savoia. Il progetto fece parte di un più esteso ampliamento urbano oltre la primitiva cinta muraria della città verso sud, il cosiddetto Borgo Nuovo, già iniziato con la costruzione dell'asse della "Via Nuova" (l'attuale Via Roma), oltre che della costruzione dell'attuale Piazza San Carlo (all'epoca Piazza Reale o Place Royale) e la costruzione, senza facciata, dell'adiacente chiesa "gemella" (ovvero quella dedicata a San Carlo, del 1619). Il progetto e i lavori della chiesa furono iniziati da Carlo di Castellamonte nel 1639, che però morì un anno dopo, e il cantiere fu proseguito dal figlio Amedeo. Sul retro della chiesa, il proseguimento della "Via Nuova", con la cosiddetta piccola piazzetta detta "delle due chiese", poi rimaneggiata da Marcello Piacentini nel 1937 e rinominata Piazza C.L.N. nel 1946, con la fontana-statua della Dora Riparia attaccata al retro della stessa chiesa, opera di Umberto Baglioni. Sul lato orientale invece, la stessa Madama Cristina (devota a questa chiesa tanto da esservi sepolta qui nel 1674), volle adibire un convento, poi occupato dalle carmelitane scalze; degna di nota fu la permanenza qui della monaca beata Maria degli Angeli Fontanella. Nel 1641 i lavori della chiesa si arrestarono e l'edificio rimase privo di facciata. Nel 1666, Giacomo Casella, con il cognato Giovanni Andrea, terminò gli affreschi interni della volta. Il completamento della facciata si concretizzò soltanto sotto il regno di Vittorio Amedeo II di Savoia tra il 1715 e il 1718, con il progetto di Filippo Juvarra. Fu disegnata in puro barocco, a due ordini sovrapposti fu considerata la prima opera torinese dell'architetto messinese, caratterizzata dall'andamento curvilineo della parte centrale, dove spiccano il ricco portale eccentrico a due battenti e la grande...
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