La Chiesa di Santa Teresa a Lecce è una delle gemme nascoste della città, un luogo che trasmette tutta la forza della storia e della devozione che l’hanno resa ciò che è oggi, fondata nel 1620 insieme all’antico convento per volere dei Padri Carmelitani Scalzi grazie ai beni donati dal canonico Annibale Mercurio e al lascito di Giuseppe Paladini, la costruzione prese vita con entusiasmo già dal 1622 e fu portata a compimento nel 1630 sotto la guida di Giuseppe Zimbalo, architetto tra i più celebri del barocco leccese, ed è dedicata a Santa Teresa d’Avila, riformatrice dell’ordine carmelitano, l’edificio colpisce per la sua imponenza e per quella facciata incompiuta che la rende ancora più affascinante e unica, articolata in due ordini con colonne corinzie scanalate e decorazioni floreali che danno un effetto plastico straordinario, arricchita da nicchie che custodiscono le statue di San Giovanni Evangelista e di San Giovanni Battista e da un ampio portale sormontato dall’insegna dell’Arciconfraternita del Crocifisso, mentre nel secondo ordine incompiuto si apre una finestra che lascia immaginare come doveva essere il progetto originario, creando un contrasto che rende la facciata diversa da qualsiasi altra chiesa leccese, all’interno lo spazio a croce latina con unica navata e breve transetto sorprende per l’armonia e la luminosità che filtra dalle alte finestre, mettendo in risalto gli altari delle cappelle laterali e l’altare maggiore ottocentesco che sostituì quello seicentesco a tarsie e filigrane poi trasferito in Cattedrale, ovunque si trovano opere d’arte di pregio: tele raffiguranti l’Adorazione dei Magi, San Giovanni Battista, Sant’Antonio da Padova, l’Adorazione dei Pastori, Giuditta con il capo di Oloferne e persino una suggestiva Salomè con la testa del Battista, a completare la bellezza dell’insieme la statua di Sant’Oronzo in cartapesta realizzata dal maestro Achille De Lucrezi che accoglie i visitatori sulla controfacciata, la storia della chiesa si intreccia con quella del convento carmelitano annesso, che dopo la soppressione degli ordini religiosi fu trasformato prima in caserma e poi in scuola, e ancora oggi tutto il complesso parla di stratificazioni, cambiamenti e nuove destinazioni che ne hanno preservato il valore, particolare e quasi commovente il fatto che la facciata sia stata “tagliata” e non presenti più la sua parte originaria, dettaglio che però non ne diminuisce la bellezza, anzi le conferisce un fascino enigmatico e irripetibile, Santa Teresa è una tappa imprescindibile per chi visita Lecce, una chiesa che non lascia indifferenti perché custodisce arte, fede e memoria e regala un’esperienza intensa e autentica che consiglio caldamente a chiunque voglia scoprire la vera anima barocca...
Read moreOsservando la facciata di Santa Teresa. inizialmente, si rimane spiazzati: poi, conoscendo la sua storia si capisce il motivo di tale inquietudine
I lavori di costruzione della chiesa, infatti, cominciarono sotto la direzione di Cesare Penna intorno al 1620, sull'area occupata da due antiche cappelle dedicate a san Nicola e a santa Venera, e vennero conclusi da Giuseppe Zimbalo, dopo quasi venti anni. Terminati, però, è una parola grossa: la facciata è incompiuta, manca il fastigio, la parte alta, mai realizzata, a causa delle lotte che si scatenarono tra i diversi ordini locali religiosi, invidiosi nei confronti dei carmelitani scalzi
Dopo la soppressione dell'ordine avvenuta nel 1807, il convento divenne sede della caserma dei Carabinieri (1831) e successivamente di una scuola. La chiesa venne invece trasformata in deposito di tabacco. Nel 1831 vi si stabilì l'arciconfraternita del SS. Crocifisso e del Gonfalone che provvide a restaurarla.
La facciata, nonostante il fatto che sia incompiuta, mostra un'esuberana decorativa, accentuata dalle otto colonne scanalate con capitelli corinzi e ricchi trofei laterali. Le nicchie laterali sono occupate dalle statue di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista
L’interno è ad una sola navata, a croce latina e conta sette altari. Tra le tele, accanto a quella dello Strafella, ve ne era anche una del Ribera, detto lo Spagnoletto, oggi custodita presso la sede vescovile. Nella chiesa si conserva la grandissima statua di Sant’Oronzo in cartapesta del 1869, opera...
Read moreIn realtà non si conosce la data della sua costruzione. Qualche testo e perfino il cartello descrittivo all'ingresso della chiesa fissa l’inizio della costruzione nel 1622 per opera di Cesare Penna e la fine nel 1630 per opera di Giuseppe Zimbalo: se consideriamo che il Penna è nato nel 1607 e lo Zimbalo nel 1620 dobbiamo spostare le date in avanti di almeno vent’anni. Lo Zimbalo ha firmato il terzo altare a sinistra e di questo possiamo essere certi. Un altro punto controverso è il motivo per il quale il fastigio non è stato completato: qualcuno dice per le continue lotte fra ordini religiosi, mentre un’altra teoria sostiene che poiché all’epoca le chiese dovevano pagare un tributo quando la facciata fosse terminata … La chiesa è a croce latina con altari ricchi d'intagli, pilastri scanalati e le tele l’Immacolata (sec.XVII), Giuditta con la testa di Oloferne (sec. XVII), S.Francesco Saverio che predica agli infedeli e la Vergine col Bambino. Sul portale d’ingresso, all'interno, è presente una gigantesca statua in cartapesta di sant'Oronzo, opera realizzata nel 1869, la più grande opera in cartapesta...
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