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Chiesa dei Santo Filippo e Giacomo - Complesso Museale dell'Arte della Seta — Attraction in Naples

Name
Chiesa dei Santo Filippo e Giacomo - Complesso Museale dell'Arte della Seta
Description
Nearby attractions
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Via San Biagio Dei Librai, 116, 80138 Napoli NA, Italy
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Chiesa dei Santo Filippo e Giacomo - Complesso Museale dell'Arte della Seta
ItalyCampaniaNaplesChiesa dei Santo Filippo e Giacomo - Complesso Museale dell'Arte della Seta

Basic Info

Chiesa dei Santo Filippo e Giacomo - Complesso Museale dell'Arte della Seta

Via San Biagio Dei Librai, 118, 80138 Napoli NA, Italy
4.8(224)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Family friendly
Accessibility
attractions: Sansevero Chapel Museum, Underground Naples, Chiesa Museo di Santa Luciella ai Librai, Museo delle Torture, Complesso Monumentale San Lorenzo Maggiore, Doll Hospital, Via dei Presepi, Diomede Carafa Palace, Complesso Museale Santa Maria delle Anime del Purgatorio ad Arco, Palazzo Marigliano, restaurants: Pizzeria Vesi Napoli, Tandem Ragù - Via Paladino, O' Cerriglio Napoli, Gino e Toto Sorbillo, Il Cuoppo | San Biagio Dei Librai, Antica Pizzeria dell'Angelo, La Figlia del Presidente, Pizzeria e Trattoria del Purgatorio, Antica Pizza Fritta da Zia Esterina Sorbillo Spaccanapoli, O' Cerriglio Domus
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4.7

(15K)

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4.6

(10.6K)

Open until 6:00 PM
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Chiesa Museo di Santa Luciella ai Librai

Chiesa Museo di Santa Luciella ai Librai

4.9

(501)

Open until 6:15 PM
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Museo delle Torture

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4.2

(409)

Open until 6:30 PM
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Reviews of Chiesa dei Santo Filippo e Giacomo - Complesso Museale dell'Arte della Seta

4.8
(224)
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5y

La chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, o chiesa dell'Arte della Seta, è un luogo di culto di Napoli e si trova in via San Biagio dei Librai, vicino alle chiese di San Biagio Maggiore e Santa Luciella.

Storia e descrizioneModifica



La cupola



Interno - Volta con affreschi di Jacopo Cestaro 1759



Affreschi del Cestaro sulla volta della navata

L'edificio fu voluto a partire dal 1591 dalla Corporazione dell'Arte della Seta, la quale era composta da mercanti, tessitori e tintori. La Corporazione attraverso il sostegno del re di Napoli, Alfonso d'Aragona, raggiunse una notevole potenza. Al suo interno era presente un tribunale con funzione sia civile che penale su coloro i quali lavoravano la seta. La prima chiesa dell'Arte della Seta, già dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, sorgeva nei pressi di piazza Mercato ed era legata ad un conservatorio. Quest'ultimo era nato già a partire dal 1582 e ospitava le figlie degli artigiani poveri, malati o deceduti che appartenevano alla Corporazione. Successivamente all'aumento del numero delle ragazze fu necessario donare loro una sistemazione più degna, pertanto furono trasferite nel luogo dove sorgeva il palazzo del principe Acquaviva di Caserta (poi Caetani di Sermoneta)1.

Attualmente l'edificio custodisce importanti tracce dell'architettura barocca in città. Infatti nel 1758 è stata oggetto di un rifacimento ad opera dell'architetto Gennaro Papa. La facciata leggermente rientrata rispetto al decumano inferiore di San Biagio dei Librai è caratterizzata da due ordini: in quello inferiore, all'interno di nicchie, è possibile ammirare le sculture dei Santi Filippo e Giacomo, opere di Giuseppe Sanmartino; in quello superiore, all'interno delle nicchie, le statue della Religione e della Fede, opera di Giuseppe Picano, allievo del Sanmartino. L'interno segue i dettami controriformisti presentandosi a navata unica senza transetto e con spazio absidale coperto da una cupola. Importanti artisti hanno contribuito alle decorazioni pittoriche presenti nella chiesa, tra questi Alessio d'Elia, per la cantoria, Jacopo Cestaro, per la navata, ove nella parte centrale raffigura l'Assunzione della Vergine. Inoltre, nella chiesa, è possibile ammirare il bellissimo pavimento in cotto maiolicato opera di Donato Massa del 1738. Il pavimento ricopre l'intera navata recando al centro lo stemma della Corporazione dell'Arte della Seta. Ai lati dell'ingresso due acquasantiere, rarissimo esempio del rococò napoletano, opera dell'artista Giacomo Massotti, autore anche della balaustra. La chiesa, inoltre, presenta importanti sculture lignee conservate all'interno delle cappelle laterali. In sacrestia e nei depositi della chiesa sono presenti altre opere di inestimabile valore, tra cui un altare ligneo settecentesco caratterizzato da una bellissima prospettiva e un trono episcopale intagliato e decorato con i simboli...

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1y

La Chiesa dei S.S. Filippo e Giacomo si trova in Via San Biagio dei Librai, arretrata di qualche metro rispetto alla strada, nel centro storico di Napoli.

La sua edificazione risale al XVI secolo, fu commissionata dalla Corporazione dell’Arte della Seta.

Nel tempo fu restaurata varie volte e il suo aspetto attuale risale al XVIII secolo.

Il sagrato possiamo definirlo inesistente, comunque l’area esterna alla chiesa è delimitata da una artistica inferriata e si accede all’edificio tramite una scalinata.

La Facciata si presenta su 2 ordini, entrambi tripartiti, attraverso colonne al primo e lesene al secondo entrambe con capitelli.

Il primo, molto più alto del secondo, con al centro un portale ligneo riquadrato e con una iscrizione nella parte superiore, e sormontato da un grande frontone curvilineo che funge alche da divisorio fra i due ordini.

Ai lati sono presenti due grandi nicchie che contengono delle statue dei Santi Giacomo e Filippo.

Sul secondo ordine in corrispondenza del portale, si trova un grande finestrone vetrato e ai lati sempre in corrispondenza di quelle del primo ordine si trovano delle nicchie più piccole con statue allegorico che rappresentano la Religione e la Fede.

Il tutto sovrastato da un frontone triangolare

Sulla destra si trova il “muro campanaro”.

L’interno si presenta con navata unica e quattro cappelle per lato entro nicchie con arco a tutto sesto.

L’abside ha una bella cupola finestrata e sull’altare maggiore, realizzato in marmi policromi, si trova un dipinto del pittore umbro Ippolito Borghese (1568 – circa 1630) che raffigura la “Madonna con il Bambino e santi Filippo, Giacomo, Francesco e Tommaso”.

La volta a botte con ampi finestroni vetrati ed un grande dipinto centrale (XVIII secolo) e altri più piccoli ai lati, tutti del XVIII secolo.

Il pavimento del XVIII secolo, si presenta maiolicato con disegni policromi, nella chiesa è anche presente una zona...

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5.0
44w

Napoli è una città che non smette mai di stupire, e tra le sue perle nascoste spicca la Chiesa dei Santissimi Lippo e Giacomo, un luogo di incredibile bellezza e profondità storica che merita assolutamente di essere scoperto. Ciò che rende questa visita un’esperienza straordinaria non è solo il fascino architettonico e artistico della chiesa, ma soprattutto l’eccellente lavoro dell’associazione che la gestisce, un gruppo di persone competenti e appassionate che si dedicano con amore e dedizione alla valorizzazione di questo luogo. Un plauso speciale va alla dottoressa Rosa Martino, una donna di una gentilezza e di una preparazione uniche. Non si tratta della solita guida che ripete a memoria informazioni lette su qualche libro o imparate dai manuali turistici: qui la cultura si vive davvero. La passione con cui Rosa Martino racconta la storia della chiesa, la cura nei dettagli, la profondità delle spiegazioni fanno la differenza tra una semplice visita e un’esperienza culturale autentica. Se la cultura deve essere fatta, deve essere fatta davvero, non con informazioni standardizzate e recitate a pappagallo come spesso accade con molte guide turistiche autorizzate di Napoli e della Campania. Visitare la Chiesa dei Santissimi Lippo e Giacomo con loro significa immergersi in un racconto appassionato e ricco di dettagli, che restituisce a questo luogo la dignità e il valore che merita. La professionalità e il calore umano con cui viene accolta ogni persona trasformano la visita in un momento di scoperta e di emozione. Consiglio vivamente di prenotare una visita guidata, perché è grazie a realtà come questa che il patrimonio storico di Napoli viene davvero valorizzato e reso accessibile nel modo giusto. Complimenti sinceri a tutta l’associazione e, in particolare, alla dottoressa Rosa Martino, per il magnifico lavoro che svolgono. Se amate Napoli e la sua storia, questa esperienza è...

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Maurizio IzzoMaurizio Izzo
La chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, o chiesa dell'Arte della Seta, è un luogo di culto di Napoli e si trova in via San Biagio dei Librai, vicino alle chiese di San Biagio Maggiore e Santa Luciella. Storia e descrizioneModifica  La cupola  Interno - Volta con affreschi di Jacopo Cestaro 1759  Affreschi del Cestaro sulla volta della navata L'edificio fu voluto a partire dal 1591 dalla Corporazione dell'Arte della Seta, la quale era composta da mercanti, tessitori e tintori. La Corporazione attraverso il sostegno del re di Napoli, Alfonso d'Aragona, raggiunse una notevole potenza. Al suo interno era presente un tribunale con funzione sia civile che penale su coloro i quali lavoravano la seta. La prima chiesa dell'Arte della Seta, già dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, sorgeva nei pressi di piazza Mercato ed era legata ad un conservatorio. Quest'ultimo era nato già a partire dal 1582 e ospitava le figlie degli artigiani poveri, malati o deceduti che appartenevano alla Corporazione. Successivamente all'aumento del numero delle ragazze fu necessario donare loro una sistemazione più degna, pertanto furono trasferite nel luogo dove sorgeva il palazzo del principe Acquaviva di Caserta (poi Caetani di Sermoneta)[1][2]. Attualmente l'edificio custodisce importanti tracce dell'architettura barocca in città. Infatti nel 1758 è stata oggetto di un rifacimento ad opera dell'architetto Gennaro Papa. La facciata leggermente rientrata rispetto al decumano inferiore di San Biagio dei Librai è caratterizzata da due ordini: in quello inferiore, all'interno di nicchie, è possibile ammirare le sculture dei Santi Filippo e Giacomo, opere di Giuseppe Sanmartino; in quello superiore, all'interno delle nicchie, le statue della Religione e della Fede, opera di Giuseppe Picano, allievo del Sanmartino. L'interno segue i dettami controriformisti presentandosi a navata unica senza transetto e con spazio absidale coperto da una cupola. Importanti artisti hanno contribuito alle decorazioni pittoriche presenti nella chiesa, tra questi Alessio d'Elia, per la cantoria, Jacopo Cestaro, per la navata, ove nella parte centrale raffigura l'Assunzione della Vergine. Inoltre, nella chiesa, è possibile ammirare il bellissimo pavimento in cotto maiolicato opera di Donato Massa del 1738. Il pavimento ricopre l'intera navata recando al centro lo stemma della Corporazione dell'Arte della Seta. Ai lati dell'ingresso due acquasantiere, rarissimo esempio del rococò napoletano, opera dell'artista Giacomo Massotti, autore anche della balaustra. La chiesa, inoltre, presenta importanti sculture lignee conservate all'interno delle cappelle laterali. In sacrestia e nei depositi della chiesa sono presenti altre opere di inestimabile valore, tra cui un altare ligneo settecentesco caratterizzato da una bellissima prospettiva e un trono episcopale intagliato e decorato con i simboli dell'Arte della Seta.
Stefano ManzoStefano Manzo
La Chiesa dei S.S. Filippo e Giacomo si trova in Via San Biagio dei Librai, arretrata di qualche metro rispetto alla strada, nel centro storico di Napoli. La sua edificazione risale al XVI secolo, fu commissionata dalla Corporazione dell’Arte della Seta. Nel tempo fu restaurata varie volte e il suo aspetto attuale risale al XVIII secolo. Il sagrato possiamo definirlo inesistente, comunque l’area esterna alla chiesa è delimitata da una artistica inferriata e si accede all’edificio tramite una scalinata. La Facciata si presenta su 2 ordini, entrambi tripartiti, attraverso colonne al primo e lesene al secondo entrambe con capitelli. Il primo, molto più alto del secondo, con al centro un portale ligneo riquadrato e con una iscrizione nella parte superiore, e sormontato da un grande frontone curvilineo che funge alche da divisorio fra i due ordini. Ai lati sono presenti due grandi nicchie che contengono delle statue dei Santi Giacomo e Filippo. Sul secondo ordine in corrispondenza del portale, si trova un grande finestrone vetrato e ai lati sempre in corrispondenza di quelle del primo ordine si trovano delle nicchie più piccole con statue allegorico che rappresentano la Religione e la Fede. Il tutto sovrastato da un frontone triangolare Sulla destra si trova il “muro campanaro”. L’interno si presenta con navata unica e quattro cappelle per lato entro nicchie con arco a tutto sesto. L’abside ha una bella cupola finestrata e sull’altare maggiore, realizzato in marmi policromi, si trova un dipinto del pittore umbro Ippolito Borghese (1568 – circa 1630) che raffigura la “Madonna con il Bambino e santi Filippo, Giacomo, Francesco e Tommaso”. La volta a botte con ampi finestroni vetrati ed un grande dipinto centrale (XVIII secolo) e altri più piccoli ai lati, tutti del XVIII secolo. Il pavimento del XVIII secolo, si presenta maiolicato con disegni policromi, nella chiesa è anche presente una zona sotterranea.
Antonino MarescaAntonino Maresca
Napoli è una città che non smette mai di stupire, e tra le sue perle nascoste spicca la Chiesa dei Santissimi Lippo e Giacomo, un luogo di incredibile bellezza e profondità storica che merita assolutamente di essere scoperto. Ciò che rende questa visita un’esperienza straordinaria non è solo il fascino architettonico e artistico della chiesa, ma soprattutto l’eccellente lavoro dell’associazione che la gestisce, un gruppo di persone competenti e appassionate che si dedicano con amore e dedizione alla valorizzazione di questo luogo. Un plauso speciale va alla dottoressa Rosa Martino, una donna di una gentilezza e di una preparazione uniche. Non si tratta della solita guida che ripete a memoria informazioni lette su qualche libro o imparate dai manuali turistici: qui la cultura si vive davvero. La passione con cui Rosa Martino racconta la storia della chiesa, la cura nei dettagli, la profondità delle spiegazioni fanno la differenza tra una semplice visita e un’esperienza culturale autentica. Se la cultura deve essere fatta, deve essere fatta davvero, non con informazioni standardizzate e recitate a pappagallo come spesso accade con molte guide turistiche autorizzate di Napoli e della Campania. Visitare la Chiesa dei Santissimi Lippo e Giacomo con loro significa immergersi in un racconto appassionato e ricco di dettagli, che restituisce a questo luogo la dignità e il valore che merita. La professionalità e il calore umano con cui viene accolta ogni persona trasformano la visita in un momento di scoperta e di emozione. Consiglio vivamente di prenotare una visita guidata, perché è grazie a realtà come questa che il patrimonio storico di Napoli viene davvero valorizzato e reso accessibile nel modo giusto. Complimenti sinceri a tutta l’associazione e, in particolare, alla dottoressa Rosa Martino, per il magnifico lavoro che svolgono. Se amate Napoli e la sua storia, questa esperienza è imperdibile.
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La chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, o chiesa dell'Arte della Seta, è un luogo di culto di Napoli e si trova in via San Biagio dei Librai, vicino alle chiese di San Biagio Maggiore e Santa Luciella. Storia e descrizioneModifica  La cupola  Interno - Volta con affreschi di Jacopo Cestaro 1759  Affreschi del Cestaro sulla volta della navata L'edificio fu voluto a partire dal 1591 dalla Corporazione dell'Arte della Seta, la quale era composta da mercanti, tessitori e tintori. La Corporazione attraverso il sostegno del re di Napoli, Alfonso d'Aragona, raggiunse una notevole potenza. Al suo interno era presente un tribunale con funzione sia civile che penale su coloro i quali lavoravano la seta. La prima chiesa dell'Arte della Seta, già dedicata ai Santi Filippo e Giacomo, sorgeva nei pressi di piazza Mercato ed era legata ad un conservatorio. Quest'ultimo era nato già a partire dal 1582 e ospitava le figlie degli artigiani poveri, malati o deceduti che appartenevano alla Corporazione. Successivamente all'aumento del numero delle ragazze fu necessario donare loro una sistemazione più degna, pertanto furono trasferite nel luogo dove sorgeva il palazzo del principe Acquaviva di Caserta (poi Caetani di Sermoneta)[1][2]. Attualmente l'edificio custodisce importanti tracce dell'architettura barocca in città. Infatti nel 1758 è stata oggetto di un rifacimento ad opera dell'architetto Gennaro Papa. La facciata leggermente rientrata rispetto al decumano inferiore di San Biagio dei Librai è caratterizzata da due ordini: in quello inferiore, all'interno di nicchie, è possibile ammirare le sculture dei Santi Filippo e Giacomo, opere di Giuseppe Sanmartino; in quello superiore, all'interno delle nicchie, le statue della Religione e della Fede, opera di Giuseppe Picano, allievo del Sanmartino. L'interno segue i dettami controriformisti presentandosi a navata unica senza transetto e con spazio absidale coperto da una cupola. Importanti artisti hanno contribuito alle decorazioni pittoriche presenti nella chiesa, tra questi Alessio d'Elia, per la cantoria, Jacopo Cestaro, per la navata, ove nella parte centrale raffigura l'Assunzione della Vergine. Inoltre, nella chiesa, è possibile ammirare il bellissimo pavimento in cotto maiolicato opera di Donato Massa del 1738. Il pavimento ricopre l'intera navata recando al centro lo stemma della Corporazione dell'Arte della Seta. Ai lati dell'ingresso due acquasantiere, rarissimo esempio del rococò napoletano, opera dell'artista Giacomo Massotti, autore anche della balaustra. La chiesa, inoltre, presenta importanti sculture lignee conservate all'interno delle cappelle laterali. In sacrestia e nei depositi della chiesa sono presenti altre opere di inestimabile valore, tra cui un altare ligneo settecentesco caratterizzato da una bellissima prospettiva e un trono episcopale intagliato e decorato con i simboli dell'Arte della Seta.
Maurizio Izzo

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La Chiesa dei S.S. Filippo e Giacomo si trova in Via San Biagio dei Librai, arretrata di qualche metro rispetto alla strada, nel centro storico di Napoli. La sua edificazione risale al XVI secolo, fu commissionata dalla Corporazione dell’Arte della Seta. Nel tempo fu restaurata varie volte e il suo aspetto attuale risale al XVIII secolo. Il sagrato possiamo definirlo inesistente, comunque l’area esterna alla chiesa è delimitata da una artistica inferriata e si accede all’edificio tramite una scalinata. La Facciata si presenta su 2 ordini, entrambi tripartiti, attraverso colonne al primo e lesene al secondo entrambe con capitelli. Il primo, molto più alto del secondo, con al centro un portale ligneo riquadrato e con una iscrizione nella parte superiore, e sormontato da un grande frontone curvilineo che funge alche da divisorio fra i due ordini. Ai lati sono presenti due grandi nicchie che contengono delle statue dei Santi Giacomo e Filippo. Sul secondo ordine in corrispondenza del portale, si trova un grande finestrone vetrato e ai lati sempre in corrispondenza di quelle del primo ordine si trovano delle nicchie più piccole con statue allegorico che rappresentano la Religione e la Fede. Il tutto sovrastato da un frontone triangolare Sulla destra si trova il “muro campanaro”. L’interno si presenta con navata unica e quattro cappelle per lato entro nicchie con arco a tutto sesto. L’abside ha una bella cupola finestrata e sull’altare maggiore, realizzato in marmi policromi, si trova un dipinto del pittore umbro Ippolito Borghese (1568 – circa 1630) che raffigura la “Madonna con il Bambino e santi Filippo, Giacomo, Francesco e Tommaso”. La volta a botte con ampi finestroni vetrati ed un grande dipinto centrale (XVIII secolo) e altri più piccoli ai lati, tutti del XVIII secolo. Il pavimento del XVIII secolo, si presenta maiolicato con disegni policromi, nella chiesa è anche presente una zona sotterranea.
Stefano Manzo

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Antonino Maresca

Antonino Maresca

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