I bought 4 tickets for 4 teenagers, of which 2 spoke Italian and 2 spoke English. I had to let them visit the Chapel and the museum alone because there weren't anymore tickets available for the adults. Anyway, we arrived there 15 minutes before the entrance, but the cashier desk was completely empty, I had to wait for a cashier to come in and print the tickets. After that, we moved to another queue where there were two women that were supposed to explain where to go and what do to next. Instead of explaining in Italian AND English at the same time (as one of them would explain things to English speakers), she explained just in Italian and I had to translate in English for the rest of the kids. This resulted in them being late for the visit at the chapel, and they let 4 kids wait outside in the line, promising them they would let them in at the next entrance, but the reality was that they had to wait 45 minutes outside because we were late and it wasn't even our fault, but their organizational fault!! It was really disturbing. When they entered they weren't even allowed to use the guided visit as the other visitors, just because they were late. After the chapel, they visited the museum which they said was very nice but lacked of any explanation in English. Everything was in Italian. It was very delusional and felt embarrassed for what they had...
Read moreL'amore e la passione furono la principale spinta che permise all'abate Furlanetto di costruire e sistemare la sua collezione di iscrizioni epigrafiche greche e latine, nella prima metà del XIX secolo, all'interno del palazzo della ragione in Padova, per metterle a disposizione della collettività. Certo, non si può chiedere lo stesso amore al visitatore, la cui spinta principale che lo muove ad interessarsi di cose artistiche e archeologiche è la curiosità, che consiste nell'osservare per la prima volta ciò che non si conosce o di riammirare con maggiore profondità ciò che si è già conosciuto e forse dimenticato. Resta, però, ugualmente, per ambedue le categorie di persone, un anelito insopprimibile di comprendere le ragioni che hanno portato un artista a fare, di un materiale, un'opera d'arte o di capire perché una lapide, con una iscrizione in lingua antica, conservi dopo secoli intatto il suo fascino. Ora, la collezione del Furlanetto la si può ammirare, nella nuova forma di museo archelogico, con l'aggiunta di nuovi allestimenti e sezioni, al piano terra del museo civico degli eremitani, dove, con un unico biglietto, è possibile ammirare anche la cappella giottesca ed al primo piano una pinacoteca colma, come uno scrigno, di capolavori pittorici e di sculture, che spaziano dal trecento all'ottocento. Per la pinacoteca, il lascito del conte Emo Capodilista, costituisce un dono inestimabile, poiché consente a chiunque di ammirare più di cinquecento dipinti di sommi artisti cinquecenteschi, quali Bellini, Tiziano, Paris Bordon, Giorgione, Mantegna, ed altri come Boccaccino, Previtali, Luca Giordano, Solimena, Romanino, Tintoretto, Veronese, Voet, Lanfranco, il crocifisso di Giotto, la Salomè di Strozzi ed i bellissimi ritratti di Ginevra Centofoli che, altrimenti, sarebbero stati egoisticamente ammirati da una sola persona o da una sola famiglia. Da guardare ed ammirare con grande interesse è inoltre la sezione dei bronzetti, dove valentissimi artigiani si trasformano in eccelsi artisti e viceversa senza soluzione...
Read moreI Musei Civici agli Eremitani sono uno di quei luoghi in cui storia, arte e memoria si intrecciano con una naturalezza che conquista. Entrare nel complesso, ospitato nei chiostri silenziosi dell’antico convento dei frati Eremitani, è un po’ come attraversare i secoli: si parte dalla Preistoria, si passa per il mondo romano, si arriva al cuore della pittura italiana dal Medioevo all’Ottocento.
Il Museo Archeologico colpisce subito per la ricchezza e la varietà dei reperti, dalle civiltà paleovenete fino all’epoca romana. Un tocco davvero speciale è la sezione egizia, legata all’avventurosa figura dell’esploratore padovano Giovan Battista Belzoni. Grazie a una postazione multimediale ben curata, si può scoprire la sua storia in modo coinvolgente, anche per chi non è esperto.
Il Museo di Arte Medioevale e Moderna è una vera sorpresa. Nella pinacoteca trovi opere che parlano da sole, come il Crocifisso di Giotto – un’emozione vederlo da vicino – e le tavole trecentesche di Guariento, piene di luce dorata. Poi il Cinquecento, con Veronese e Tintoretto, e il Settecento con le raffinate tele di Tiepolo. C’è anche una sala multimediale dedicata agli affreschi della Cappella degli Scrovegni che prepara il visitatore con cura, aiutandolo a cogliere dettagli e significati che altrimenti si rischia di perdere.
Il personale è gentile e disponibile, e l’ambiente è ben organizzato, accessibile anche alle persone con disabilità ♿. È uno di quei musei in cui puoi tornare più volte e scoprire sempre qualcosa di nuovo, tra una collezione archeologica e un dipinto che ti guarda da secoli.
Consiglio di acquistare il biglietto combinato con la Cappella degli Scrovegni: l’esperienza è completa solo così. Se siete a Padova, non perdetevelo. È un piccolo viaggio nel tempo, senza bisogno di...
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