Disappointing Experience Due to Overcrowding
We recently visited Palazzo Zabarella, enticed by the promise of viewing works from renowned artists. Unfortunately, the experience fell far below expectations.
First and foremost, the ticket price was exorbitant, especially considering the limited number of pieces on display from the advertised "big names." It felt misleading and underwhelming.
However, the most significant issue was the overcrowding. The museum allowed far too many visitors inside at once, resulting in a chaotic and uncomfortable atmosphere. It was nearly impossible to fully appreciate the art when we were constantly jostling with other attendees. Instead of a peaceful and reflective experience, it felt more like a crowded marketplace.
To make matters worse, there were no designated areas to store personal belongings, so we had to carry everything with us throughout the exhibition. This only added to the inconvenience and frustration.
Overall, while the artworks themselves may have been impressive, the poor organization and lack of visitor comfort made the visit far less enjoyable than anticipated. I cannot recommend this museum until significant...
Read morePalazzo Zabarella, situato nel cuore di Padova in Via San Francesco 27, è uno di quei luoghi che ti cattura appena varchi la soglia. 🏰✨ La sua struttura, che ricorda una fortezza medievale con una torre angolare e una merlatura, ti trasporta indietro nel tempo, tra il XII e il XIII secolo, quando Padova era un vivace centro commerciale e fluviale.
Camminando tra le sue sale, si respira la storia. Durante i restauri degli anni ’90, sono emersi reperti archeologici che raccontano di insediamenti risalenti all’VIII secolo a.C. e di antiche attività ceramiche. Tra il 1388 e il 1405, il palazzo passò dalla famiglia Da Carrara, signori di Padova, alla famiglia Zabarella, che lo trasformò in una residenza elegante e lo mantenne per oltre quattro secoli.
Nel XIX secolo, Giacomo Zabarella, l’ultimo discendente della famiglia, arricchì il palazzo con decorazioni interne realizzate da artisti del calibro di Francesco Hayez, Giuseppe Borsato e Giovanni Carlo Bevilacqua. Le sale si animano di affreschi che raccontano storie di un’epoca lontana. La facciata, invece, fu trasformata in stile neoclassico dall’architetto Daniele Danieletti tra il 1818 e il 1819, donandole l’aspetto che vediamo oggi.
Dopo la morte di Giacomo Zabarella nel 1846, il palazzo passò alla moglie Anna e ai suoi discendenti, per poi essere venduto nel 1920 al Credito Veneto, che lo adibì a sede centrale. Nel secondo dopoguerra, divenne la sede della Società del Casino Pedrocchi, un luogo di ritrovo per i cittadini colti di Padova. Nel 1996, dopo un lungo restauro, il palazzo è diventato la sede della Fondazione Bano, un ente privato che promuove mostre d’arte di livello internazionale e valorizza il patrimonio storico-artistico.
Oggi, Palazzo Zabarella è un vivace centro culturale. Ho avuto la fortuna di visitare la mostra in corso dal 5 ottobre 2024 al 12 gennaio 2025, dedicata ai capolavori del disegno del Musée de Grenoble, con opere di artisti come Matisse, Picasso, Modigliani e Miró. La mostra esplora le avanguardie artistiche del XX secolo, offrendo un viaggio attraverso movimenti come il cubismo, il surrealismo e l’astrazione.
Il palazzo è facilmente raggiungibile a piedi nel centro storico di Padova, a pochi minuti dalla Basilica di Sant’Antonio. Ogni volta che ci vado, mi immergo in un viaggio nel tempo, tra sale riccamente decorate e mostre d’arte di alto livello. Per informazioni su orari, biglietti e eventi, consiglio di consultare il sito ufficiale della Fondazione Bano.
Palazzo Zabarella non è solo un monumento, ma un simbolo della ricchezza culturale di Padova, un luogo dove passato e presente si incontrano in un dialogo continuo. 🌍🎨
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Read moreBellissimo il Palazzo Zabarella a Padova in cui fino al 12 gennaio 2025 possiamo ammirare la mostra "Matisse-Picasso-Modigliani-Miró", opere provenienti dal prestigioso Museo della Città di Grenoble, tra i più importanti in Europa in quanto la raccolta di arte grafica di questo museo è la seconda più grande in Francia dopo quella del Musée National d’Art Moderne - Centre Pompidou.
130 opere per 47 artisti dei principali movimenti artistici che hanno segnato la prima metà del XX secolo arrivano a Palazzo Zabarella.
Da Matisse e Picasso a Chagall, Miró, e Modigliani, per continuare con Signac, Bonnard, Vuillard, Rouault, Delaunay, Arp, Balthus, Cocteau e molti altri.
Per quanto riguarda l'aspetto storico-architettonico, la torre che ancora oggi caratterizza l’edificio, rimanda al periodo comunale, quando Padova era una città d’acque dotata di un porto fluviale commerciale, di mulini e di un’intensa attività commerciali. Tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII si conferma la struttura attuale del palazzo nella forma della casa-torre, edificio adatto alla difesa e perfetto per rappresentare il censo della famiglia proprietaria.
I membri degli Zabarella appartenevano alla potente e ristretta cerchia di relazioni costruite dalla Signoria dei Da Carrara, che governò Padova nel XIV secolo, e risiedevano in diverse proprietà immobiliari da loro acquistate. Gli Zabarella mantennero la proprietà per più di quattro secoli, lasciando il palazzo sostanzialmente immutato nella sua articolazione spaziale ma radicalmente trasformato nella facciata.
L’assetto della facciata in chiave neoclassica venne realizzato nei primi anni del XIX secolo ad opera del noto architetto Daniele Danieletti. Nell’Ottocento Giacomo Zabarella, ultimo discendente della famiglia, fa decorare gli interni da Giuseppe Borsato, Giovanni Carlo Bevilacqua e Francesco Hayez.
Il Palazzo, oggi sede della Fondazione Bano, è un centro culturale privato dedicato all’approfondimento ed alla promozione della cultura e dell’arte.
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