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Chiesa di Santa Maria della Spina — Attraction in Pisa

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Chiesa di Santa Maria della Spina
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Nearby attractions
Lungarni di Pisa
Ponte Solferino, 56125 Pisa PI, Italy
Palazzo Blu
Lungarno Gambacorti, 9, 56125 Pisa PI, Italy
Parrocchia di San Nicola
Via Santa Maria, 2, 56126 Pisa PI, Italy
Museo delle Navi Antiche di Pisa
Lungarno Ranieri Simonelli, 16, 56126 Pisa PI, Italy
Museo Nazionale di Palazzo Reale
Lungarno Antonio Pacinotti, 46, 56126 Pisa PI, Italy
University of Pisa
Lungarno Antonio Pacinotti, 43, 56126 Pisa PI, Italy
Lumiere Pisa
Vicolo del Tidi, 6, 56126 Pisa PI, Italy
Logge dei Banchi
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Piazza S. Paolo a Ripa D'Arno, 9, 56125 Pisa PI, Italy
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Nearby restaurants
Hostaria Le Repubbliche Marinare Pisa
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Osteria San Paolo
Via S. Paolo, 16, 56100 Pisa PI, Italy
Caffe della Spina dei F.lli Bronte
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L'Arciere
Via la Nunziatina, 14, 56125 Pisa PI, Italy
I Porci Comodi
Piazza Evangelista Torricelli, 8, 56126 Pisa PI, Italy
La Piccola Capri
Via Santa Maria, 11, 56126 Pisa PI, Italy
La Taverna di Pulcinella
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Ristorante Yotsuya fusion
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Radici
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L'angolo del caffè
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Hotel Bologna
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Hotel Astor
Via Alessandro Manzoni, 22, 56100 Pisa PI, Italy
B&B dei Viaggiatori, Pisa
Lungarno Gambacorti, 31, 56125 Pisa PI, Italy
Hotel Capitol
Via Enrico Fermi, 13, 56125 Pisa PI, Italy
Vacanze Pisane
Piazza Aurelio Saffi, 4, 56125 Pisa PI, Italy
Il Giramondo - Bed And Breakfast
Piazza Aurelio Saffi, 4, 56125 Pisa PI, Italy
Palazzo Cini - Luxury Rooms in Pisa
Via Alessandro Manzoni, 12, 56125 Pisa PI, Italy
Royal Victoria Hotel
Lungarno Antonio Pacinotti, 12, 56100 Pisa PI, Italy
Bed and Breakfast Dimora Nobiliare
Via Santa Maria, 19, 56126 Pisa PI, Italy
Hotel Amalfitana
Via Roma, 44, 56126 Pisa PI, Italy
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Chiesa di Santa Maria della Spina things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Chiesa di Santa Maria della Spina
ItalyTuscanyPisaChiesa di Santa Maria della Spina

Basic Info

Chiesa di Santa Maria della Spina

Lungarno Gambacorti, 56125 Pisa PI, Italy
4.6(1.7K)
Open 24 hours
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Ratings & Description

Info

Cultural
Scenic
Accessibility
attractions: Lungarni di Pisa, Palazzo Blu, Parrocchia di San Nicola, Museo delle Navi Antiche di Pisa, Museo Nazionale di Palazzo Reale, University of Pisa, Lumiere Pisa, Logge dei Banchi, Chiesa Parrocchiale di San Paolo, Piazza dei Cavalieri, restaurants: Hostaria Le Repubbliche Marinare Pisa, Osteria San Paolo, Caffe della Spina dei F.lli Bronte, L'Arciere, I Porci Comodi, La Piccola Capri, La Taverna di Pulcinella, Ristorante Yotsuya fusion, Radici, L'angolo del caffè
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Lumiere Pisa

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Piazza dei Cavalieri

Lungarni di Pisa

Lungarni di Pisa

4.6

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Palazzo Blu

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Parrocchia di San Nicola

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Hostaria Le Repubbliche Marinare Pisa

Osteria San Paolo

Caffe della Spina dei F.lli Bronte

L'Arciere

I Porci Comodi

La Piccola Capri

La Taverna di Pulcinella

Ristorante Yotsuya fusion

Radici

L'angolo del caffè

Hostaria Le Repubbliche Marinare Pisa

Hostaria Le Repubbliche Marinare Pisa

4.5

(336)

$$$

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Osteria San Paolo

Osteria San Paolo

4.5

(349)

$$$

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Caffe della Spina dei F.lli Bronte

Caffe della Spina dei F.lli Bronte

4.3

(189)

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L'Arciere

L'Arciere

4.2

(764)

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Reviews of Chiesa di Santa Maria della Spina

4.6
(1,721)
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2.0
1y

I have to say, that the church itself is really nice, small and nice. It’s a beautiful gothic style, with lots of ornaments and sculptures. Thou the whole concept was not clear to me: and this is just a personal opinion. The beautiful small chiesa was the place to hold the spike from the Holy Crown of Thorns. Even the spike is not there, it is pretending to be a spiritual and Christian place. So it was really strange to see the advertising of the exhibition of some modern sculptor and a naked man right in front of the entrance of the church. What is mean is I like modern art, and the spirituality is also an important part of my life. But I do not see it mixed that way. This is very personal and I can understand people can have different opinions on that. For me it was not good and therefore I did...

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5.0
8y

Piccola ma risalta subito agli occhi, per le sue sculture in marmo esterne e per la posizione a ridosso del fiume arno. Il tempio fu eretto nel 1230 dalla famiglia Gualandi, si chiamava in origine Santa Maria di Pontenovo, per via del ponte che collegava via Sant'Antonio a via Santa Maria, crollato nel XV secolo. Il nome Spina deriva dal fatto che conservava una spina che avrebbe fatto parte della corona indossata da Gesù alla sua crocifissione e portata qui nel 1333, ma custodita dal XIX secolo nella chiesa di Santa Chiara. Nel 1322 il Comune deliberò dei lavori di ampliamento iniziati nel 1323 e finiti prima del 1376, probabilmente sotto la direzione di Lupo di Francesco. La chiesa fu soggetta a numerosissimi interventi di restauro. Infine, dopo l'unità d'Italia, il consiglio comunale e una commissione formata da membri dell'Accademia di Belle Arti decisero lo smantellamento e la ricostruzione dove fosse più stabile e sicura. I lavori, guidati dall'architetto Vincenzo Micheli, iniziarono nel 1871 e terminarono nel 1875. Questo intervento spostò l'edificio di alcuni metri verso est e lo innalzò di un metro. Tuttavia nello smontaggio ci furono estese distruzioni di materiali marmorei (molti frammenti sono oggi nei depositi del Museo nazionale di san Matteo) e nella ricostruzione sostanziali modifiche alla primitiva struttura. Fu alzato l'edificio di circa un metro, inseriti alcuni gradini, alcune zone intonacate sostituite con fasce di marmo, le statue restaurate male o sostituite, e la sagrestia edificata a sbalzo sul fiume non fu mai ricostruita. Una particolarità è che la chiesa di Santa Maria della Spina, come tutti gli oratori dedicati ai ponti, è sempre stata amministrata dal Comune, tranne alcune parentesi nel XVII e XVIII-XX secolo in cui l'amministrazione ricadde sotto l'ospedale. La chiesa è uno straordinario esempio di gotico pisano: ha una pianta rettangolare ed è completamente rivestita di marmi policromi. L'esterno è caratterizzato da cuspidi, timpani, tabernacoli, insieme a complesse strutture scultoree come tarsie, rosoni e statue di maestri pisani del XIV secolo fra cui Giovanni Pisano, Lupo di Francesco, Andrea Pisano con i figli Nino e Tommaso, e Giovanni di Balduccio. Tutte le statue a tutto tondo che si vedono sono copie: dal 1996 gli originali sono raccolti in una sala e nei depositi del Museo nazionale...

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6y

Il tempio, eretto nel 1230 dalla famiglia Gualandi, si chiamava in origine Santa Maria di Pontenovo, per via del ponte che collegava via Sant'Antonio a via Santa Maria, crollato poi nel XV secolo. Il nome Spina deriva dal fatto che conservava una spina che avrebbe fatto parte della corona indossata da Gesù alla sua crocifissione e portata qui nel 1333, ma custodita dal XIX secolo nella chiesa di Santa Chiara. Originariamente la chiesa doveva essere costituita da un'unica loggia aperta verso Sud e coperta da un tetto a capanna. Nel 1322 il Comune deliberò dei lavori di ampliamento iniziati nel 1323 e finiti prima del 1376, probabilmente sotto la direzione di Lupo di Francesco che vi lavorò con la sua bottega, alla quale succedette, dal V decennio del secolo, quella di Andrea e Nino Pisano. La chiesa fu soggetta a numerosissimi interventi di restauro dovuti al cedimento del terreno e alla vicinanza del fiume Arno sulle cui sponde era stata edificata. Infine, dopo l'unità d'Italia, il consiglio comunale e una commissione formata da membri dell'Accademia di Belle Arti decisero lo smantellamento e la ricostruzione dove fosse più stabile e sicura. I lavori, guidati dall'architetto Vincenzo Micheli, iniziarono nel 1871 e terminarono nel 1875. Questo intervento spostò l'edificio di alcuni metri verso est e lo innalzò di un metro. Tuttavia nello smontaggio ci furono estese distruzioni di materiali marmorei (molti frammenti sono oggi nei depositi del Museo nazionale di san Matteo) e nella ricostruzione sostanziali modifiche alla primitiva struttura, che peraltro indignarono John Ruskin, di passaggio a Pisa[1]: fu alzato l'edificio di circa un metro, inseriti alcuni gradini, alcune zone intonacate sostituite con fasce di marmo, le statue restaurate male o sostituite, e la sagrestia edificata a sbalzo sul fiume non fu mai ricostruita. Una particolarità è che la chiesa di Santa Maria della Spina, come tutti gli oratori dedicati ai ponti, è sempre stata amministrata dal Comune, tranne alcune parentesi nel XVII e XVIII-XX secolo in cui l'amministrazione ricadde sotto l'ospedale. Attualmente l'ambiente interno della Chiesa viene utilizzato per ospitare mostre di arte...

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gsoonlygsoonly
I have to say, that the church itself is really nice, small and nice. It’s a beautiful gothic style, with lots of ornaments and sculptures. Thou the whole concept was not clear to me: and this is just a personal opinion. The beautiful small chiesa was the place to hold the spike from the Holy Crown of Thorns. Even the spike is not there, it is pretending to be a spiritual and Christian place. So it was really strange to see the advertising of the exhibition of some modern sculptor and a naked man right in front of the entrance of the church. What is mean is I like modern art, and the spirituality is also an important part of my life. But I do not see it mixed that way. This is very personal and I can understand people can have different opinions on that. For me it was not good and therefore I did no liked that
Davide PizziDavide Pizzi
Piccola ma risalta subito agli occhi, per le sue sculture in marmo esterne e per la posizione a ridosso del fiume arno. Il tempio fu eretto nel 1230 dalla famiglia Gualandi, si chiamava in origine Santa Maria di Pontenovo, per via del ponte che collegava via Sant'Antonio a via Santa Maria, crollato nel XV secolo. Il nome Spina deriva dal fatto che conservava una spina che avrebbe fatto parte della corona indossata da Gesù alla sua crocifissione e portata qui nel 1333, ma custodita dal XIX secolo nella chiesa di Santa Chiara. Nel 1322 il Comune deliberò dei lavori di ampliamento iniziati nel 1323 e finiti prima del 1376, probabilmente sotto la direzione di Lupo di Francesco. La chiesa fu soggetta a numerosissimi interventi di restauro. Infine, dopo l'unità d'Italia, il consiglio comunale e una commissione formata da membri dell'Accademia di Belle Arti decisero lo smantellamento e la ricostruzione dove fosse più stabile e sicura. I lavori, guidati dall'architetto Vincenzo Micheli, iniziarono nel 1871 e terminarono nel 1875. Questo intervento spostò l'edificio di alcuni metri verso est e lo innalzò di un metro. Tuttavia nello smontaggio ci furono estese distruzioni di materiali marmorei (molti frammenti sono oggi nei depositi del Museo nazionale di san Matteo) e nella ricostruzione sostanziali modifiche alla primitiva struttura. Fu alzato l'edificio di circa un metro, inseriti alcuni gradini, alcune zone intonacate sostituite con fasce di marmo, le statue restaurate male o sostituite, e la sagrestia edificata a sbalzo sul fiume non fu mai ricostruita. Una particolarità è che la chiesa di Santa Maria della Spina, come tutti gli oratori dedicati ai ponti, è sempre stata amministrata dal Comune, tranne alcune parentesi nel XVII e XVIII-XX secolo in cui l'amministrazione ricadde sotto l'ospedale. La chiesa è uno straordinario esempio di gotico pisano: ha una pianta rettangolare ed è completamente rivestita di marmi policromi. L'esterno è caratterizzato da cuspidi, timpani, tabernacoli, insieme a complesse strutture scultoree come tarsie, rosoni e statue di maestri pisani del XIV secolo fra cui Giovanni Pisano, Lupo di Francesco, Andrea Pisano con i figli Nino e Tommaso, e Giovanni di Balduccio. Tutte le statue a tutto tondo che si vedono sono copie: dal 1996 gli originali sono raccolti in una sala e nei depositi del Museo nazionale di San Matteo.
Calogero Valerio VassalloCalogero Valerio Vassallo
Il tempio, eretto nel 1230 dalla famiglia Gualandi, si chiamava in origine Santa Maria di Pontenovo, per via del ponte che collegava via Sant'Antonio a via Santa Maria, crollato poi nel XV secolo. Il nome Spina deriva dal fatto che conservava una spina che avrebbe fatto parte della corona indossata da Gesù alla sua crocifissione e portata qui nel 1333, ma custodita dal XIX secolo nella chiesa di Santa Chiara. Originariamente la chiesa doveva essere costituita da un'unica loggia aperta verso Sud e coperta da un tetto a capanna. Nel 1322 il Comune deliberò dei lavori di ampliamento iniziati nel 1323 e finiti prima del 1376, probabilmente sotto la direzione di Lupo di Francesco che vi lavorò con la sua bottega, alla quale succedette, dal V decennio del secolo, quella di Andrea e Nino Pisano. La chiesa fu soggetta a numerosissimi interventi di restauro dovuti al cedimento del terreno e alla vicinanza del fiume Arno sulle cui sponde era stata edificata. Infine, dopo l'unità d'Italia, il consiglio comunale e una commissione formata da membri dell'Accademia di Belle Arti decisero lo smantellamento e la ricostruzione dove fosse più stabile e sicura. I lavori, guidati dall'architetto Vincenzo Micheli, iniziarono nel 1871 e terminarono nel 1875. Questo intervento spostò l'edificio di alcuni metri verso est e lo innalzò di un metro. Tuttavia nello smontaggio ci furono estese distruzioni di materiali marmorei (molti frammenti sono oggi nei depositi del Museo nazionale di san Matteo) e nella ricostruzione sostanziali modifiche alla primitiva struttura, che peraltro indignarono John Ruskin, di passaggio a Pisa[1]: fu alzato l'edificio di circa un metro, inseriti alcuni gradini, alcune zone intonacate sostituite con fasce di marmo, le statue restaurate male o sostituite, e la sagrestia edificata a sbalzo sul fiume non fu mai ricostruita. Una particolarità è che la chiesa di Santa Maria della Spina, come tutti gli oratori dedicati ai ponti, è sempre stata amministrata dal Comune, tranne alcune parentesi nel XVII e XVIII-XX secolo in cui l'amministrazione ricadde sotto l'ospedale. Attualmente l'ambiente interno della Chiesa viene utilizzato per ospitare mostre di arte contemporanea.
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I have to say, that the church itself is really nice, small and nice. It’s a beautiful gothic style, with lots of ornaments and sculptures. Thou the whole concept was not clear to me: and this is just a personal opinion. The beautiful small chiesa was the place to hold the spike from the Holy Crown of Thorns. Even the spike is not there, it is pretending to be a spiritual and Christian place. So it was really strange to see the advertising of the exhibition of some modern sculptor and a naked man right in front of the entrance of the church. What is mean is I like modern art, and the spirituality is also an important part of my life. But I do not see it mixed that way. This is very personal and I can understand people can have different opinions on that. For me it was not good and therefore I did no liked that
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Il tempio, eretto nel 1230 dalla famiglia Gualandi, si chiamava in origine Santa Maria di Pontenovo, per via del ponte che collegava via Sant'Antonio a via Santa Maria, crollato poi nel XV secolo. Il nome Spina deriva dal fatto che conservava una spina che avrebbe fatto parte della corona indossata da Gesù alla sua crocifissione e portata qui nel 1333, ma custodita dal XIX secolo nella chiesa di Santa Chiara. Originariamente la chiesa doveva essere costituita da un'unica loggia aperta verso Sud e coperta da un tetto a capanna. Nel 1322 il Comune deliberò dei lavori di ampliamento iniziati nel 1323 e finiti prima del 1376, probabilmente sotto la direzione di Lupo di Francesco che vi lavorò con la sua bottega, alla quale succedette, dal V decennio del secolo, quella di Andrea e Nino Pisano. La chiesa fu soggetta a numerosissimi interventi di restauro dovuti al cedimento del terreno e alla vicinanza del fiume Arno sulle cui sponde era stata edificata. Infine, dopo l'unità d'Italia, il consiglio comunale e una commissione formata da membri dell'Accademia di Belle Arti decisero lo smantellamento e la ricostruzione dove fosse più stabile e sicura. I lavori, guidati dall'architetto Vincenzo Micheli, iniziarono nel 1871 e terminarono nel 1875. Questo intervento spostò l'edificio di alcuni metri verso est e lo innalzò di un metro. Tuttavia nello smontaggio ci furono estese distruzioni di materiali marmorei (molti frammenti sono oggi nei depositi del Museo nazionale di san Matteo) e nella ricostruzione sostanziali modifiche alla primitiva struttura, che peraltro indignarono John Ruskin, di passaggio a Pisa[1]: fu alzato l'edificio di circa un metro, inseriti alcuni gradini, alcune zone intonacate sostituite con fasce di marmo, le statue restaurate male o sostituite, e la sagrestia edificata a sbalzo sul fiume non fu mai ricostruita. Una particolarità è che la chiesa di Santa Maria della Spina, come tutti gli oratori dedicati ai ponti, è sempre stata amministrata dal Comune, tranne alcune parentesi nel XVII e XVIII-XX secolo in cui l'amministrazione ricadde sotto l'ospedale. Attualmente l'ambiente interno della Chiesa viene utilizzato per ospitare mostre di arte contemporanea.
Calogero Valerio Vassallo

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