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Palazzo Blu — Attraction in Pisa

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Palazzo Blu
Description
Palazzo Blu is a center for temporary exhibitions and cultural activities located in 9 Lungarno Gambacorti, in the heart of the historic center of Pisa, Italy. This museum is managed by the Fondazione Palazzo Blu, and is located in the Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi, ancient palace restored by the Fondazione Pisa.
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Palazzo Blu tourism.Palazzo Blu hotels.Palazzo Blu bed and breakfast. flights to Palazzo Blu.Palazzo Blu attractions.Palazzo Blu restaurants.Palazzo Blu travel.Palazzo Blu travel guide.Palazzo Blu travel blog.Palazzo Blu pictures.Palazzo Blu photos.Palazzo Blu travel tips.Palazzo Blu maps.Palazzo Blu things to do.
Palazzo Blu things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Palazzo Blu
ItalyTuscanyPisaPalazzo Blu

Basic Info

Palazzo Blu

Lungarno Gambacorti, 9, 56125 Pisa PI, Italy
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Ratings & Description

Info

Palazzo Blu is a center for temporary exhibitions and cultural activities located in 9 Lungarno Gambacorti, in the heart of the historic center of Pisa, Italy. This museum is managed by the Fondazione Palazzo Blu, and is located in the Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi, ancient palace restored by the Fondazione Pisa.

Cultural
Accessibility
attractions: Logge dei Banchi, Lumiere Pisa, Chiesa di Santa Maria della Spina, Palazzo Gambacorti, Palazzo Agostini or dell'Ussero or Red, University of Pisa, Piazza dei Cavalieri, Palazzo della Sapienza, Chiesa di Santa Maria del Carmine, Solaris, restaurants: La Taverna di Pulcinella, L'Arciere, MIU Ramen Asian Kitchen, Ristorante Cinese Anni 80, The Scare Crow, La Ghiotteria, Primo - Pasta & Street Food Pisa, Namastè India, Di Qua D'Arno Pisa, La Locanda Dei Pisani Doc Pisa
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Reviews of Palazzo Blu

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4y

Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi si trova a Pisa sul Lungarno Gambacorti, nei pressi della longobarda chiesa di Santa Cristina. È diventato recentemente noto come Palazzo Blu per via del restaurato colore dell'intonacatura e del nome del centro museale costruito in alcune delle sale interne.

Le prime tracce risalgono all'alto medioevo (VIII secolo), sotto forma di insediamento rurale nei pressi della citata chiesa, vicino all'unico ponte, chiamato Ponte alle Pietre che permetteva l'accesso alla città dai territori a sud del fiume Arno, percorrendo l'antica Via Emilia Scauri (le attuali vie San Martino e Toselli). Durante i lavori di restauro a cura delle Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, che lo ha acquistato dai Conti Giuli, da cui il nome, è stata riportata alla luce parte dell'antica pavimentazione della via, a sestini di cotto posti a lisca di pesce, con relativo marciapiede, databili intorno al XII secolo e una possente struttura muraria, facente parte di una torre difensiva, con la caratteristica apertura ad arco ogivale, realizzata in pietra verrucana e databile intorno agli ultimi anni dell'XI secolo.

Entrato a far parte del territorio comunale di Pisa, dopo il 1155, anno in cui si cominciano i lavori di costruzione della più antica cinta muraria di epoca medievale conservatasi in Italia, sotto il consolato di Cocco Griffi, l'intero complesso si arricchisce di case e case-torri, come nel resto della città, spesso definita città dalle Mille torri, segno di una crescente ricchezza e potere della Repubblica Marinara.

Il 14 novembre 1356 il doge Giovanni dell'Agnello, proprietario di alcuni immobili nella zona, ottiene dagli Anziani del Comune il permesso per ampliarne alcune in quest'area. Sorge così il primo nucleo del palazzo, o domus, una struttura composta da grandi pilastri in pietra verrucana, a due o più moduli, uniti a formare archi ogivali, riempiti a laterizi e decorati da aperture a monofore e bifore secondo lo schema dei vicini palazzi Gambacorti e Alliata.

Durante la prima dominazione fiorentina, tra il 1406 e il 1494 il palazzo subì notevoli cambiamenti, visto il declino della famiglia Dell'Agnello. Passato al Comune sul finire del XIV secolo, diventa proprietà della Repubblica di Firenze, che lo utilizza come sede per i cinque provveditori addetti alla sorveglianza della città occupata, fino a ritornare proprietà di Giovan Bernardino Dell'Agnello.

Nel 1494 Pisa, grazie all'aiuto di Carlo VIII, re di Francia, riacquista la libertà da Firenze e proprio all'interno di Palazzo Giuli accade uno degli avvenimenti più importanti per la popolazione pisana. Il re entra in Pisa l'8 novembre 1494 con un esercito di tremila cavalieri e viene ospitato nel Palazzo D'Appiano, davanti al quale i Pisani chiesero la libertà dal nemico. Garanzia di libertà che tornarono a chiedere nel giugno del 1495, quando il Re si trovava ancora una volta in città, in occasione di un grande ballo che si tenne proprio all'interno del Palazzo Giuli, durante il quale tutte le donne più belle della nobiltà pisana si presentarono al cospetto del Re, implorando che mantenesse salda la promessa fatta l'anno precedente, tra cui la ben ricordata Camilla del Lante. Purtroppo, nonostante le promesse, Pisa nel 1509 perde nuovamente la libertà in favore di Firenze, che applicherà nel tempo una politica di trasformazioni volte a cambiare per sempre faccia alla città e a cancellare ogni riferimento al suo glorioso passato...

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Vado spesso a Palazzo Blu. Oggi per vedere il nuovo acquisto della Fondazione CRP e il piano nobile, la mostra permanente con al centro l'arte pisana con capolavori assoluti, come il polittico di Agnano (sono in collezione sia l'originale di Cecco di Pietro, che la copia di Icilio Federico Joni ... pittore e noto falsario ... andate a leggere la storia di questo polittico ... perché si tinge di giallo); Angelo Gaddi; Benozzo Gozzoli; i Lomi Gentileschi (Orazio, Artemisia, Aurelio Lomi, Baccio Lomi, Orazio Riminaldi ... allievo dei Lomi Gentileschi), che qui trovano spazio perché avevano origini pisane; il Cigoli; il Tempesta e poi ... andare, vedere, credere. IL nuovo acquisto riguarda Artemisia Gentileschi con "Cristo e la Samaritana al pozzo" (1636-1637). Chi sia Artemisia credo lo si sappia, figlia di Orazio, pittore caravaggesco e capostipite di una famiglia, quella dei Lomi Gentileschi, dedica all'arte della pittura; raro esempio di donna che, in un Mondo prettamente maschilista, lascia un'impronta fondamentale nella pittura del '600; famosa, ahimè, per una torbida "faccenda" di cronaca che la vede protagonista di stupro da parte di un "amico" di famiglia, Agostino Tassi, con il processo e la tortura della Sibilla (tortura che prevedeva le mani legate ad una corda fino al "rischio" di perdere l'uso della dita), le maldicenze ed infine la condanna, mai realmente scontata, del Tassi; il matrimonio "riparatore" a Firenze e il suo ingresso, prima donna, all'Accademia del Disegno; il trasferimento a Napoli e a Londra, dove ritrova Orazio, il padre e quindi di nuovo Napoli, dove termina la sua vita nel 1653 ... insomma non certo un vita tranquilla quella di Artemisia, che non è passata inosservata alla Storia. Con l'occasione il Museo si presenta con una nuova veste ... lasciando uno spazio rilevante sia al nuovo arrivo che alle opere già in possesso del Museo ... diciamo che oggi le opere esposte sono estremamente leggibili ed occupano ogn'una la giusta collocazione. Poi c'é il Piano nobile con arredi della famiglia dei Conti Giuli Rosselmini, che sono stati proprietari del Palazzo fino al 2001, poi acquistato dalla Fondazione CRP, o comunque riconducibili al periodo storico. Infine le collezioni di Ottavio Simoneschi, sia nella numismatica che in altri svariati campi. Palazzo Blu è anche luogo di esposizioni temporanee di grande richiamo, come le ultime da me viste il "Futurismo" i "Macchiaioli", ma anche di mostre fotografiche attingendo all'archivio Frassi, patrimonio di eventi, fatti di cronaca, tragedie. La prossima esposizione, già in cartello, è quella sulle "Le Avanguardie" ... imperdibile. Non appena mi sarà possibile completerò la recensioni con alcune delle foto da me scattate nel corso...

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For me, this is the best art museum in all of Tuscany...and probably in all of Italy. One of my favorite museums actually. Whoever is curating their shows is the absolute best and should never stop. I went to a Warhol exhibit here, a Modigliani, a Dali, a Toulouse-Lautrec, a Keith Haring... they're all just so thorough with loads of works from the featured artist. So many times in Florence, especially at Palazzo Strozzi, you go to see the works of a big name, and there are only a handful. It's pretty disappointing. But I've always been extremely pleased in Pisa and make a trip to see the new exhibition they have, which is always the theme of Pisa's December marathon for that...

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The ShahThe Shah
Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi si trova a Pisa sul Lungarno Gambacorti, nei pressi della longobarda chiesa di Santa Cristina. È diventato recentemente noto come Palazzo Blu per via del restaurato colore dell'intonacatura e del nome del centro museale costruito in alcune delle sale interne. Le prime tracce risalgono all'alto medioevo (VIII secolo), sotto forma di insediamento rurale nei pressi della citata chiesa, vicino all'unico ponte, chiamato Ponte alle Pietre che permetteva l'accesso alla città dai territori a sud del fiume Arno, percorrendo l'antica Via Emilia Scauri (le attuali vie San Martino e Toselli). Durante i lavori di restauro a cura delle Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, che lo ha acquistato dai Conti Giuli, da cui il nome, è stata riportata alla luce parte dell'antica pavimentazione della via, a sestini di cotto posti a lisca di pesce, con relativo marciapiede, databili intorno al XII secolo e una possente struttura muraria, facente parte di una torre difensiva, con la caratteristica apertura ad arco ogivale, realizzata in pietra verrucana e databile intorno agli ultimi anni dell'XI secolo. Entrato a far parte del territorio comunale di Pisa, dopo il 1155, anno in cui si cominciano i lavori di costruzione della più antica cinta muraria di epoca medievale conservatasi in Italia, sotto il consolato di Cocco Griffi, l'intero complesso si arricchisce di case e case-torri, come nel resto della città, spesso definita città dalle Mille torri, segno di una crescente ricchezza e potere della Repubblica Marinara. Il 14 novembre 1356 il doge Giovanni dell'Agnello, proprietario di alcuni immobili nella zona, ottiene dagli Anziani del Comune il permesso per ampliarne alcune in quest'area. Sorge così il primo nucleo del palazzo, o domus, una struttura composta da grandi pilastri in pietra verrucana, a due o più moduli, uniti a formare archi ogivali, riempiti a laterizi e decorati da aperture a monofore e bifore secondo lo schema dei vicini palazzi Gambacorti e Alliata. Durante la prima dominazione fiorentina, tra il 1406 e il 1494 il palazzo subì notevoli cambiamenti, visto il declino della famiglia Dell'Agnello. Passato al Comune sul finire del XIV secolo, diventa proprietà della Repubblica di Firenze, che lo utilizza come sede per i cinque provveditori addetti alla sorveglianza della città occupata, fino a ritornare proprietà di Giovan Bernardino Dell'Agnello. Nel 1494 Pisa, grazie all'aiuto di Carlo VIII, re di Francia, riacquista la libertà da Firenze e proprio all'interno di Palazzo Giuli accade uno degli avvenimenti più importanti per la popolazione pisana. Il re entra in Pisa l'8 novembre 1494 con un esercito di tremila cavalieri e viene ospitato nel Palazzo D'Appiano, davanti al quale i Pisani chiesero la libertà dal nemico. Garanzia di libertà che tornarono a chiedere nel giugno del 1495, quando il Re si trovava ancora una volta in città, in occasione di un grande ballo che si tenne proprio all'interno del Palazzo Giuli, durante il quale tutte le donne più belle della nobiltà pisana si presentarono al cospetto del Re, implorando che mantenesse salda la promessa fatta l'anno precedente, tra cui la ben ricordata Camilla del Lante. Purtroppo, nonostante le promesse, Pisa nel 1509 perde nuovamente la libertà in favore di Firenze, che applicherà nel tempo una politica di trasformazioni volte a cambiare per sempre faccia alla città e a cancellare ogni riferimento al suo glorioso passato repubblicano.
Michele De GruttolaMichele De Gruttola
Vado spesso a Palazzo Blu. Oggi per vedere il nuovo acquisto della Fondazione CRP e il piano nobile, la mostra permanente con al centro l'arte pisana con capolavori assoluti, come il polittico di Agnano (sono in collezione sia l'originale di Cecco di Pietro, che la copia di Icilio Federico Joni ... pittore e noto falsario ... andate a leggere la storia di questo polittico ... perché si tinge di giallo); Angelo Gaddi; Benozzo Gozzoli; i Lomi Gentileschi (Orazio, Artemisia, Aurelio Lomi, Baccio Lomi, Orazio Riminaldi ... allievo dei Lomi Gentileschi), che qui trovano spazio perché avevano origini pisane; il Cigoli; il Tempesta e poi ... andare, vedere, credere. IL nuovo acquisto riguarda Artemisia Gentileschi con "Cristo e la Samaritana al pozzo" (1636-1637). Chi sia Artemisia credo lo si sappia, figlia di Orazio, pittore caravaggesco e capostipite di una famiglia, quella dei Lomi Gentileschi, dedica all'arte della pittura; raro esempio di donna che, in un Mondo prettamente maschilista, lascia un'impronta fondamentale nella pittura del '600; famosa, ahimè, per una torbida "faccenda" di cronaca che la vede protagonista di stupro da parte di un "amico" di famiglia, Agostino Tassi, con il processo e la tortura della Sibilla (tortura che prevedeva le mani legate ad una corda fino al "rischio" di perdere l'uso della dita), le maldicenze ed infine la condanna, mai realmente scontata, del Tassi; il matrimonio "riparatore" a Firenze e il suo ingresso, prima donna, all'Accademia del Disegno; il trasferimento a Napoli e a Londra, dove ritrova Orazio, il padre e quindi di nuovo Napoli, dove termina la sua vita nel 1653 ... insomma non certo un vita tranquilla quella di Artemisia, che non è passata inosservata alla Storia. Con l'occasione il Museo si presenta con una nuova veste ... lasciando uno spazio rilevante sia al nuovo arrivo che alle opere già in possesso del Museo ... diciamo che oggi le opere esposte sono estremamente leggibili ed occupano ogn'una la giusta collocazione. Poi c'é il Piano nobile con arredi della famiglia dei Conti Giuli Rosselmini, che sono stati proprietari del Palazzo fino al 2001, poi acquistato dalla Fondazione CRP, o comunque riconducibili al periodo storico. Infine le collezioni di Ottavio Simoneschi, sia nella numismatica che in altri svariati campi. Palazzo Blu è anche luogo di esposizioni temporanee di grande richiamo, come le ultime da me viste il "Futurismo" i "Macchiaioli", ma anche di mostre fotografiche attingendo all'archivio Frassi, patrimonio di eventi, fatti di cronaca, tragedie. La prossima esposizione, già in cartello, è quella sulle "Le Avanguardie" ... imperdibile. Non appena mi sarà possibile completerò la recensioni con alcune delle foto da me scattate nel corso della visita.
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For me, this is the best art museum in all of Tuscany...and probably in all of Italy. One of my favorite museums actually. Whoever is curating their shows is the absolute best and should never stop. I went to a Warhol exhibit here, a Modigliani, a Dali, a Toulouse-Lautrec, a Keith Haring... they're all just so thorough with loads of works from the featured artist. So many times in Florence, especially at Palazzo Strozzi, you go to see the works of a big name, and there are only a handful. It's pretty disappointing. But I've always been extremely pleased in Pisa and make a trip to see the new exhibition they have, which is always the theme of Pisa's December marathon for that year. I love it!
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Palazzo Giuli Rosselmini Gualandi si trova a Pisa sul Lungarno Gambacorti, nei pressi della longobarda chiesa di Santa Cristina. È diventato recentemente noto come Palazzo Blu per via del restaurato colore dell'intonacatura e del nome del centro museale costruito in alcune delle sale interne. Le prime tracce risalgono all'alto medioevo (VIII secolo), sotto forma di insediamento rurale nei pressi della citata chiesa, vicino all'unico ponte, chiamato Ponte alle Pietre che permetteva l'accesso alla città dai territori a sud del fiume Arno, percorrendo l'antica Via Emilia Scauri (le attuali vie San Martino e Toselli). Durante i lavori di restauro a cura delle Fondazione Cassa di Risparmio di Pisa, che lo ha acquistato dai Conti Giuli, da cui il nome, è stata riportata alla luce parte dell'antica pavimentazione della via, a sestini di cotto posti a lisca di pesce, con relativo marciapiede, databili intorno al XII secolo e una possente struttura muraria, facente parte di una torre difensiva, con la caratteristica apertura ad arco ogivale, realizzata in pietra verrucana e databile intorno agli ultimi anni dell'XI secolo. Entrato a far parte del territorio comunale di Pisa, dopo il 1155, anno in cui si cominciano i lavori di costruzione della più antica cinta muraria di epoca medievale conservatasi in Italia, sotto il consolato di Cocco Griffi, l'intero complesso si arricchisce di case e case-torri, come nel resto della città, spesso definita città dalle Mille torri, segno di una crescente ricchezza e potere della Repubblica Marinara. Il 14 novembre 1356 il doge Giovanni dell'Agnello, proprietario di alcuni immobili nella zona, ottiene dagli Anziani del Comune il permesso per ampliarne alcune in quest'area. Sorge così il primo nucleo del palazzo, o domus, una struttura composta da grandi pilastri in pietra verrucana, a due o più moduli, uniti a formare archi ogivali, riempiti a laterizi e decorati da aperture a monofore e bifore secondo lo schema dei vicini palazzi Gambacorti e Alliata. Durante la prima dominazione fiorentina, tra il 1406 e il 1494 il palazzo subì notevoli cambiamenti, visto il declino della famiglia Dell'Agnello. Passato al Comune sul finire del XIV secolo, diventa proprietà della Repubblica di Firenze, che lo utilizza come sede per i cinque provveditori addetti alla sorveglianza della città occupata, fino a ritornare proprietà di Giovan Bernardino Dell'Agnello. Nel 1494 Pisa, grazie all'aiuto di Carlo VIII, re di Francia, riacquista la libertà da Firenze e proprio all'interno di Palazzo Giuli accade uno degli avvenimenti più importanti per la popolazione pisana. Il re entra in Pisa l'8 novembre 1494 con un esercito di tremila cavalieri e viene ospitato nel Palazzo D'Appiano, davanti al quale i Pisani chiesero la libertà dal nemico. Garanzia di libertà che tornarono a chiedere nel giugno del 1495, quando il Re si trovava ancora una volta in città, in occasione di un grande ballo che si tenne proprio all'interno del Palazzo Giuli, durante il quale tutte le donne più belle della nobiltà pisana si presentarono al cospetto del Re, implorando che mantenesse salda la promessa fatta l'anno precedente, tra cui la ben ricordata Camilla del Lante. Purtroppo, nonostante le promesse, Pisa nel 1509 perde nuovamente la libertà in favore di Firenze, che applicherà nel tempo una politica di trasformazioni volte a cambiare per sempre faccia alla città e a cancellare ogni riferimento al suo glorioso passato repubblicano.
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Michele De Gruttola

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