Area protetta di rilevanza nazionale, di particolare interesse storico-archeologico e naturalistico, il Parco Regionale dell’Appia Antica vi offre un’esperienza indimenticabile, in un luogo unico in cui si fondono, in perfetta armonia, aspetti naturalistici e importanti monumenti archeologici, elementi che da sempre caratterizzano questa zona dell’Agro Romano compresa tra Roma e i Castelli Romani, e che ha ispirato famosi artisti e letterati. Per salvaguardare e valorizzare questo immenso patrimonio storico-naturalistico, è stato istituito il Parco dell’Appia Antica (con la Legge regionale 10 novembre 1988 n. 66 "Istituzione del parco regionale suburbano dell‘Appia Antica"), che ha come punto di riferimento principale proprio Via Appia Antica, la strada più importante e famosa dell’antica Roma, definita già dagli antichi come la Regina delle strade. L’area del parco copre una superficie di circa 3.500 ettari, comprendente la via Appia e le sue adiacenze per un tratto di 16 chilometri, la valle della Caffarella, l’area archeologica della via Latina e il Parco degli Acquedotti. Tre sono i comuni interessati dal Parco dell’Appia Antica: Roma, Ciampino e Marino. Il primo tratto del Parco comincia dalle Mura Aureliane, dove la via Appia esce da Porta San Sebastiano. Da qui, fino al Belvedere di Cecilia Metella, la strada è chiusa da entrambi i lati dai muri di cinta delle grandi tenute aristocratiche di epoca post-rinascimentale; è questa la strada tra le vigne descritta nella pianta del Nolli del 1748. Qui si trovano inoltre alcune delle più importanti catacombe cristiane, tra cui quelle di San Callisto e di San Sebastiano. Il tratto compreso tra il Circo di Massenzio, il Mausoleo di Cecilia Metella e il Grande Raccordo Anulare è ricco di testimonianze archeologiche costituite principalmente dalle tombe monumentali poste lungo la strada; di quest’ultima si conserva per lunghi tratti il basolato originale. Tra la via Appia Antica e la via Appia Nuova si trova inoltre l’imponente complesso della Villa dei Quintili. Dopo il Raccordo Anulare, il paesaggio si apre sulle grandi tenute dell’Agro Romano fino ai Castelli Romani. Superato il confine del territorio di Roma Capitale, il territorio del Parco entra nei comuni di Ciampino e di Marino fino al bivio di Frattocchie, dove l’Appia Antica si unisce alla via Appia Nuova; in quest’area si trovano i resti dell’antica città latina di Boville. Un altro aspetto del paesaggio dell’Agro Romano è offerto dalla cosiddetta area degli acquedotti, compresa tra la via Appia Nuova e la via Tuscolana e caratterizzata dalla presenza delle grandi arcate superstiti degli acquedotti che portavano l’acqua a Roma dai vicini colli, mirabili opere d’ingegneria degli antichi Romani. Qui, come secoli fa, si possono ancora vedere greggi di pecore pascolare attorno agli imponenti archi degli acquedotti, in un paesaggio agreste che non trova confronti. Altro importante elemento è il parco archeologico della via Latina, caratterizzato dalla presenza di numerose tombe monumentali, conservate lungo il tratto dell’antica via Latina. La sede del Parco dell’Appia Antica, punto di partenza delle visite guidate, si trova nei locali della ex Cartiera Latina (via Appia Antica 42). La via Appia è chiusa al traffico nei giorni festivi e costituisce il luogo ideale per passeggiate a piedi o in bicicletta alla scoperta di un immenso patrimonio naturalistico e storico-artistico veramente...
Read moreParco Regionale dell'Appia Antica is the largest urban park in Europe, spanning over 4,580 hectares and is home to the famous Via Appia Antica. The park offers a unique blend of history, culture, and nature, making it a must-visit destination for anyone interested in exploring the great outdoors and the rich heritage of Rome. The park is home to various landmarks, including the Villa dei Quintili, the Valle della Caffarella, the Acquedotti, Tor Fiscale, and the Tombe della Via Latina. Visitors can explore the park on foot, by bike, or by renting a boat and enjoying a relaxing ride on the lake. The park's well-maintained facilities and rich history make it an ideal spot for families, couples, and solo travelers alike. With its free entrance and flexible operating hours, the Parco Regionale dell'Appia Antica is a gem that should not be missed during your...
Read moreIl Parco Regionale dell'Appia Antica si può affermare che si tratta di un gigantesco “Museo a cielo aperto” che ha come spina dorsale la suggestiva Via Appia ma si estende anche nelle zone limitrofe, quali ad esempio quelle che ho avuto modo di visitare la Valle della Caffarella, l’area delle Tombe di Via Latina, il Parco degli Acquedotti tanto da interessare ben tre comuni, Roma, Ciampino e Marino, tanto vasto da essere considerato come uno dei parchi urbani più grandi d’Europa.
Lungo il percorso sono presenti anche diversi importanti Musei.
La sua attuale configurazione lungo la via Appia Antica è merito della realizzazione avvenuta nel 1851 – 1853 a cura dell’Architetto Luigi Canina (1795 – 1855) il quale dopo gli scavi e i successivi ritrovamenti, eseguì dei restauri conservativi utilizzando anche materiali che rispettavano gli elementi originali e rendevano questa passeggiata unica nel mondo.
Per la passeggiata, il consiglio è quello di andarci la mattina presto, perché nelle prime ore della mattina il Parco è poco frequentato e all’estate consente di evitare il sole. Durante il percorso, in alcuni momenti si ha l’impressione di essere catapultati nell’Antica Roma, questo specialmente nei tratti dove non vi sono costruzioni moderne e la strada è lastricata in basolato levigato.
Munirsi di scarpe comode, preferibilmente da ginnastica e di Acqua, le fontanelle e i punti di ristoro non sono molto diffusi.
CURIOSITA’ VIA APPIA ANTICA: La “Via Appia. Regina Viarum” il 27 luglio 2024 è entrata nel Patrimonio mondiale dell'umanità stabilito dall’UNESCO.
La Via è una importante realizzazione ingegneristica dell’età repubblicana, tanto da essere chiamata “regina viarum” (regina delle strade), venne ideata dal grande politico, magistrato dell’antica Roma Appio Claudio (350 a.C. – 271 a.C.), dal quale il nome della Via.
Si trattava di una veloce arteria, realizzata con un percorso il più possibile rettilineo (come avviene ancora oggi con le moderne autostrade), per collegare Roma a Capua, in seguito subì vari ampliamenti fino ad arrivare a Brindisi, venne utilizzata per fini militari e commerciali.
L’opera era completamente lastricata con grandi pietre vulcaniche scure (basoli) opportunamente levigate e addossate con maestria l’una accanto all’altra, dopo avergli creato un “letto” in ghiaia e ciottoli.
La strada era larga poco più di quattro metri, per consentire il passaggio dei carri nei due versi, in alcuni tratti si vedono ancora i segni lineari che sono stati lasciati dai dalle ruote dei carri nel corso dei secoli e affiancata ai lati da...
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