Il Museo delle Carceri "Le Nuove" di Torino è una vera e propria gemma che merita di essere scoperta da chiunque desideri immergersi nella storia, nella cultura e nelle emozioni di una parte fondamentale del passato torinese. La visita al museo non è solo un'esperienza educativa, ma anche un viaggio emozionante e stimolante che ci porta a riflettere sul significato della giustizia, della libertà e della dignità umana.
L'edificio, che un tempo ospitava il penitenziario "Le Nuove", è un luogo ricco di storie e testimonianze, dove il visitatore può percorrere le stesse celle che hanno ospitato prigionieri famosi e ascoltare le vicende di uomini e donne che hanno attraversato la dura realtà della detenzione. Ogni angolo del museo è carico di significato e di memoria storica, con l’esposizione di fotografie, oggetti personali e documenti che offrono uno spunto di riflessione profondo sul sistema carcerario e sui diritti umani.
Una delle caratteristiche più apprezzabili di questo museo è senza dubbio la qualità delle guide turistiche. Sono preparatissime, appassionate e capaci di rendere la visita un'esperienza coinvolgente. Ogni guida ha la capacità di raccontare la storia delle carceri con grande empatia e professionalità, riuscendo a trasmettere non solo i fatti storici, ma anche le emozioni e le sensazioni che quegli spazi evocano. Le spiegazioni sono chiare, dettagliate e accessibili, anche per chi non ha una preparazione specifica in materia. La loro passione per il museo e per la storia che raccontano è palpabile e arricchisce notevolmente l'esperienza.
In sintesi, il Museo delle Carceri "Le Nuove" è una visita imperdibile per chiunque sia interessato alla storia sociale e culturale di Torino, e grazie alla professionalità e all'entusiasmo delle guide, diventa anche un'esperienza davvero speciale. Un luogo che non solo educa, ma che stimola anche una riflessione profonda sulla giustizia e sulla libertà. Un'esperienza che consiglio vivamente a tutti, torinesi e non, per scoprire una parte della storia che è ancora oggi di...
Read moreDespite the fact that they tell you that there is an english audio guide, except for a few QR codes and some autogenerated english text / audio, this tour is not for non-italian speaking people. They don’t give you ear sets so you rely on your phones audio and some bad autogenerated audio. The tour guide i am sure was excellent in telling the story but we had nothing to take away from it making it absolutely useless and very frustrating as she talked a lot. A real shame. There was 1 team member who spoke sufficient english but the tour was not organised for him to say anything so he just tagged along. Really weird and...
Read moreIl Museo del Carcere "Le Nuove" è situato presso l'ex carcere di Torino, detto appunto Le Nuove, costruito tra il 1854 ed il 1869, inaugurato nel 1870 sotto il regno di Vittorio Emanuele II e rimasto in funzione fino a quando non fu sostituito nel 1986 dal più moderno carcere "Lorusso e Cutugno" situato nel quartiere Vallette.
Il percorso museale si articola all'interno delle varie strutture dell'ex carcere.
Progettato dall'architetto Giuseppe Polani, era stato concepito, secondo i criteri dell'epoca, come un carcere a segregazione individuale. Disponeva di 648 celle, tredici bracci, compresi quelli dei condannati a morte, nonché di due cappelle, una per gli uomini ed una per le donne. Le celle avevano inoltre la caratteristica di avere le finestre a "bocca di lupo", che permettevano di vedere soltanto il cielo. Il suo primo direttore, Marinucci, consentì di utilizzare la chiesa interna per le lezioni scolastiche: i detenuti seguivano le lezioni tenute dai volontari dell'Arciconfraternita dalle cellette progettate per la partecipazione individuale alle funzioni religiose. Durante il periodo fascista vi rimasero reclusi oppositori, partigiani ed ebrei, come Ignazio Vian e Emanuele Artom, deportati e condannati a morte. Famigerato fu il braccio tedesco, gestito dalle SS, dove venivano torturati i detenuti. Fino alla caduta del fascismo non furono apportate modifiche alla struttura; successivamente, con i nuovi diritti costituzionali, il carcere fu reso lentamente più vivibile, eliminando i muri interni del cortile ed apportando importanti modifiche alle celle, tra cui l'ampliamento delle finestre e la dotazione di termosifoni e water.
Attualmente nella struttura, oltre al museo del carcere, vi sono anche alcuni...
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