Un angolo di pace nel caos di Marrakech. Sono andata a visitarla domenica 01/01/2023 perchè ho voluto iniziare l' anno, scoprendo qualcosa di nuovo della mia città, Marrakech, ma volevo fosse qualcosa di unico e particolare, così ho deciso di andare a visitare l' antica Sinagoga. Oggi è domenica e invece di andare nella Chiesa dei Frati Francescani, come faccio solitamente, cerco il mio Dio in un altro luogo sacro. Ricordiamoci che Cristianesimo, Islam e Ebraismo, sono le tre religioni monoteiste, cioè che credono in un solo Dio, Padre onnipotente. La comunità ebraica, un tempo molto grande in Marocco, fu protetta dal Re Muhammad V dalle politiche antisemite della Repubblica di Vichy. Tra gli anni 1940 e 1950 la comunità ebraica marocchina era una delle più vaste al mondo, contando tra le 250000 e le 350000 unità. Il Re salvò piú di 250000 ebrei dalla deportazione, asserendo con la famosa frase, che, "che in Marocco non ci sono ebrei ma solo cittadini" ❤️ Oggi è uno dei Giusti di Israele. Mi sono diretta quindi verso Piazza Mellah, che in arabo significa sale, anticamente pregiata moneta di scambio, e ho attraverso il souk, ricco di bellissimi negozi di spezie, di stoffe pregiate e la Grand Bijouterie, il più antico mercato al coperto di gioielleria della cittá. All' ingresso della Gran Bijouterie c' è ancora l' antica insegna. In questo quartiere, una volta, i negozianti erano tutti ebrei, oggi hanno mantenuto la proprietá dei negozi ma ne hanno affidato ai marocchini islamici la gestione e le famiglie ebree, si sono spostate a vivere nella parte nuova di Marrakech. La Sinagoga Slat, El Azama fu costruita dagli ebrei in fuga da Spagna e Portogallo circa fra il 1578 e il ,1622 È considerata una delle più belle Sinagoghe del Marocco e la più antica Ci si arriva attraverso il souk della Mellah, dove si possono vedere i palazzi, che hanno grandi finestre e balconi, a differenza delle case musulmane, che tendono ad avere finestre piccole e rivolte verso l' interno. Si arriva alla Sinagoga attraverso un vicolo anonimo e da lì da un grande ingresso adibito a biglietteria, l' ingresso costa 1 euro, si entra nella Sala della preghiera.. All' ingresso due cestini contengono il kippāh lo zucchetto rituale per gli uomini e alcuni foulard per le donne. Sullo stipite dell'entrata della Sala di Preghiera vi è appesa una mezuzah (pergamena con su scritte le preghiere della Torah). Si usa accarezzarla prima di entrare. La Sinagoga è molto intima, arredata con grandi tappeti blu e sedie disposte contro i muri. C' è il pulpito, da dove il Rabbino invita alla preghiera e la dirige e sullo sfondo, arazzi con raffigurati gli antichi libri. Dalla Sinagoga si accede ad un suggestivo giardino, lastricato di zellige bianche e blu, di spiccata struttura dei Riad marocchini, segno tangibile di come l' integrazione abbia favorito l' incontro delle due culture. . Alberi di arance, una fontana centrale e tavolini e sedie di ferro battuto, a confermare lo stile arabo andaluso del giardino. Ci sono poi alcune stanze con fotografie e oggetti che raccontano la storia degli ebrei in Marocco e anche una sala dove vengono proiettati interessanti video. Al piano superiore un bel porticato e altre stanze, proprio come nei Riad. Mentre sono in visita si svolge la preghiera. Non avevo mai assistito alla Preghiera Ebraica e sono felice di questa...
Read moreIt's rather disheartening that the Slat al-Azama synagogue, a popular destination for thousands of people visiting Marrakesh from all over the country and the world, doesn't showcase the rich Jewish heritage of Morocco and Marrakesh as it has the potential to. This ornate synagogue, functioning in a Muslim country, represents an important holdover of MENA Judaism. There's a missed opportunity here to foster community and to educate visitors about this unique aspect of Moroccan history and culture, whose significance can't be understated.
Nevertheless, the synagogue is worth the visit, and would take the average visitor about 15...
Read moreAn absolute must-visit in Marrakech. The Jewish community in Morocco, and Marrakech in particular, is centuries old, filled with incredibly rich history. The synagogue is open to tourists during the week (not on Shabbat), and it charges a modest 10 MAD donation for entry into its beautiful building. Apart from the truly impressive sanctuary, the complex also hosts a truly fascinating museum of the Jews of Morocco and Marrakech. A tranquil respite from the busy streets of the Mellah, and an essential stop to understand and appreciate a once bustling community that’s now dwindled to only ~200 Jews left...
Read more