….. un bel pomeriggio di visite culturali a Palazzo Chigi di Ariccia, speravamo si concludesse felicemente con una cena in una tipica fraschetta, la ns esperienza dall’Aricciarola è stata una agghiacciante delusione!! 4 camerieri diversi ti chiedono se vuoi l’acqua ma hanno solo quella del depuratore, neanche una bottiglia di acqua, 2 €uro per un litro di acqua quando la migliore Acqua Santa di Roma, costa € 0,10 centesimi al litro, è tutto margine, ma quanto vuoi guadagnare??? nel menù non ci sono riportati i taglieri, gli chiediamo come funziona e ci dice che il tagliere costa € 22,00 a persona, gli chiediamo cosa c’è dentro e lui candidamente, un po’ di tutto, …. volendo proseguire con la cena ne facciamo portare 2, per cui € 44,00 e da bere arriva a tavola un unico tagliere tondo, è il tagliere x 2, 2 fette di prosciutto,2 fette di lonza,2 fettine sottilissime di formaggio caciotta,2 fettine trasparenti di coppa di testa,3 o 4 pezzetti di coppiette ,2 fettine di salame,2 microscopiche ricottine ed una mozzarella messa al centro del tagliere in una ciotola del cane di plastica celeste, a parte arrivano: un piattino con una fettina di scamorza riscaldata in microonde con due fette di pancetta,2 fettine di ricotta aromatizzata al pepe o tartufo, un piccolo tagliere con 150 gr. di porchetta fredda,una insalata di melone rucola,2 mezze fette di bruschetta al pomodoro e 2 mezze lunette di mortadella saltata in padella con un filo di glassa e 4 arrosticini Sconvolti, rattristati ed amareggiati ci facciamo coraggio e che ne parli a fa, le coppiette dure come serci e senza sapore, le ricottine secche e vecchie di almeno 3 giorni, il formaggio non pervenuto, la scamorza ai ferri con pancetta???, neanche il pane era buone e dai?!?!?!?!, lassamo perde!!! gli arrosticini, bruciati e senza sapore e pure avevano altre cosette da farci assaggiare Non vi vogliamo dare un’altra chance, né primi, né secondi o dessert, per cui per noi la cena si chiude così, eppure, c’è una bella ragazza che fa la sua scena in sala con la cacio e pepe mantecata nella mezza forma di pecorino romano, si potrebbe puntare a fare le cose meglio a non beccare solo il turista ignaro che dovendo trascorrere una vacanza lo ha già messo nel conto di dover prendere qualche fregatura … ma al romano, no, a quelli che vengono dai paesi vicini a trascorrere una serata diversa, no, non te lo puoi permettere, può capitare che qualche piatto non incontri il gusto di qualcuno, ma sulle materie prime del territorio non devi lesinare, non solo con € 22,00 a persona, dovresti portare a tavola il meglio dei tuoi migliori prodotti, consapevole che stai facendo di tutto per farmi stare bene a casa tua Se non rispetti i tuoi clienti se non catturi il loro interesse e cerchi di farli diventare tuoi fedelissimi, se non capisci che quel cliente, uscito dal tuo locale ne parlerà con i suoi amici, nel bene e nel male, hai sbagliato tutto, non sei un ristoratore, non è il tuo mestiere, non lo sai fare e dovresti fare altro!!! Peccato, un cliente che mangia bene non bada ai soldi, ma se lo fai mangiare male, si arrabbia e ti fa terra bruciata, per non parlare del conto o del preconto con solo 2 voci battute i 2 taglieri x 22,00 € edil servizio 4 €…, poi sbarrato e scritto a matita, bere € 31,00 servizio € 4,00, totale € 83,00, ve lo facciamo notare e anche se contrariati emettete, a € 79,00, forse l’unica ricevuta fiscale della serata!!! Eh già, a te non importa, tanto passeranno altri turisti da...
Read moreUna bellissima giornata di sole conclusasi con nubi interiori, gastrite e conto improvvisato...senza un come e un perché. Ma si proceda per ordine. Abbiamo ordinato un antipasto misto per due, tre primi interi ed una mezza porzione, acqua, vino, una coca, dolci e e amari. Al momento del conto notavamo che ci avevano addebitato due formule menù da 25 euro ciascuno, comprensive di due antipasti e due primi...mai ordinati e la mezza porzione calcolata per intero . All'atto del pagamento spiegavamo alla Sig.ra addetta alla cassa di non aver mai ordinato la formula menù ma di aver ordinato un antipasto misto (a peso, per capirci!) e che pertanto andava rivisitato il conto; la stessa, con tanto di mani sulle orecchie, pur di non sentire le legittime lamentele dei clienti, continuava a sostenere che la formula menù sarebbe comunque convenuta; ciò non corrisponde alla realtà dei fatti in quanto avevamo consumato un tagliere centrale con a malapena due fette di prosciutto crudo, due di lonza, qualche misera coppietta, una fettina a testa di mozzarella di bufala, due fettine di formaggio; a parte un piccolo tagliere di porchetta. Nonostante cercassimo di spiegare che matematicamente non si potesse comunque arrivare al costo che ci veniva addebitato, la stessa concludeva "ma comunque avete mangiato quello che vi è stato portato!". Tale atteggiamento denota l'incapacità di comprendere le ragioni del cliente e ammettere di aver sbagliato sin dal principio, a partire dall'ordinazione. Stufi del botta e risposta chiedevamo di pagare rivedendo il conto; la stessa pur non avendo compreso l'errore a monte decurtava a titolo di contentino la mera somma di euro 5 corrispondente, in realtà, al primo piatto addebitato per intero quando trattavasi di fatto di mezza porzione. Sarebbe bastato manifestare le priprie scise sull'errata registrazione della comanda e non invece impelagarsi in una conversazione caratterizzata da insofferenze neibconfronti del cliente. Dopo aver saldato, delusi, ci allontanavamo senza replicare. Sicuramente non ci torneremo....
Read moreEravamo andati con dei cari amici a visitare Palazzo Chigi. Dopo la visita, abbiamo deciso di rinverdire i nostri ricordi cenando in una fraschetta. Erano decenni che non ci andavo, e sapevo bene che non avrei ritrovato lo spirito e l’ambiente dell’epoca, quei ritrovi in cui il cliente si portava da mangiare da casa e l’oste gli somministrava vino, pane, e su richiesta anche porchetta o coppiette. Tuttavia, non mi aspettavo che le fraschette si fossero trasformate in ristoranti per turisti ingenui e locali.
L’Aricciarola è quanto di più distante si possa immaginare dalle fraschette dei Castelli di una volta: prezzi da ristorante, un tagliere per due persone composto da affettati banali, due fettine di formaggio così sottili da essere quasi trasparenti, una ricottina da massimo 20 grammi, una coppietta scompagnata dura come legno e priva di sapore, che al supermercato sotto casa avrebbero potuto fare di meglio. Un assaggio di porchetta senza infamia e senza lode, una mozzarellina rinsecchita, il tutto per la modica cifra di € 44,00. Un posto per turisti nostrani, e lo si capiva dall'accoglienza: invece di salutarci e darci il benvenuto, ben quattro camerieri diversi ci hanno chiesto se volevamo l’acqua prima ancora di sederci, con l’acqua rigorosamente filtrata e per loro a costo zero.
Dopo questo primo assaggio, abbiamo subito capito lo spirito del locale e deciso di digiunare. Il conto? Naturalmente con 4 € in più per un coperto digitato due volte, presentato su una ricevuta non valida ai fini fiscali, e sostituito solo su nostra esplicita richiesta, con visibile disappunto. È triste constatare come alcuni esercenti svolgano la loro attività esclusivamente con l’obiettivo di massimizzare i ricavi, senza minimamente preoccuparsi della soddisfazione del cliente, trattandoci come dei bancomat da cui prelevare senza dover rendere...
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