“...viaggiatori nella scia della buona sorte...” ci si definisce così entrando in questo che non è un locale, men che meno un esercizio pubblico, ma uno scorcio culturale, uno spaccato di vissuto e tutt’altro che commerciale... Lo sentì già dalla voce di chi ti accoglie appena si entra con un cordiale “benvenuti”, e con un sorriso incredibile, ben distinto dal classico “buona sera”, pronunciato secondo un italiano decisamente autoctono... lo vedi negli occhi di chi ti viene incontro per accompagnarti al tavolo o nella scelta del tuo angolo preferito, nel calore del titolare che viene al tavolo non solo per il servizio ma per conoscerti personalmente, come una persona attesa o un vecchio compagno d’avventura e donarti la propria cultura ed i buoni consigli... Una esperienza più che una serata dal punto di vista degli ospiti (e non solo clienti)... ed in ogni caso si conclude con successo... vivendo davvero, nei colori, nei sapori, nei profumi, nell’atmosfera di una terra (quella di Ariccia più in particolare).... Questo angolo incantato senza tempo si mantiene lontano da incursioni commerciali, probo da inflessioni comuni e scevro da interessi pacchiani e di apparenza…. Locale ottimamente condotto, pietanze di estrema qualità (antipasti davvero buoni ed abbondanti, con formaggi anche particolari, ricottine, affettati, l’immancabile porchetta, trippa, polpette al sugo, fagioli, melanzane ed una cena magnificamente preparata, con particolare riferimento alla carbonara), personale fantastico ben curato in una mise semplice e soprattutto pulita, igiene ampiamente seguita e diffusa ad ogni angolo, dagli ambienti comuni, dal banco di mescita fino ai servizi igienici.... Situazione che, contestualizzata, si vivacizza con un afflusso di persone desiderose di stare bene, ed alla Osteria Mastro Titta (che nulla invidia agli altri luoghi similari della zona) si sta bene, grazie anche ad una presenza costante ma discreta del servizio.... Facilità di parcheggio e buona attenzione ai nostri amici in(super)abili.... Bellissimo davvero, consigliatissimo, anche con un occhio al prezzo assolutamente ben rapportato alla qualità ed alla quantità, alla portata certamente di tutti.... Felice ed infinita infine la cornice tutt’altro che accessoria, fatta di luci, travi, legno, colore e calore ed un porticato che sa davvero d’altri tempi.... ma non ancora andati.... e grazie ancora il titolare che con una modestia delle nobili genti ci ha raggiunti fuori aggiungendo squisitamente “ci siamo dimenticati la bottiglia di Romanella”…. Un...
Read morePosto caratteristico e tradizionale. Ho mangiato in questa ristorante ieri sera, volendo provare un posto nuovo dato che vengo ad Ariccia abbastanza spesso e ceno nelle solite osterie "fidate". Avevo prenotato alle 21.30 ma venendo da Roma (zona tuscolana) ho fatto un po di ritardo calcolando male il tempo del viaggio e sono arrivato alle 22, comunque il proprietario è stato molto gentile in quanto ha capito il ritardo e ci ha accolto in modo molto gentile. In circa 30 minuti sono arrivato al ristorante e ho trovato abbastanza facilmente parcheggio. Ordiniamo due antipasti misti, due primi e il vino della casa. Il vino era molto buono, non era pesante e accompagnava molto bene le pietanze. L'antipasto arriva quasi subito ed era composto da molti assaggi. I prosciutti erano molto buoni, la porchetta e i formaggi spettacolari. L'unica pecca dall'antipasto sono state mozzarelline di bufala, la ricotta, la frittata e la mortadella; non erano molto gustose e le mozzarelle erano un po asciutte. Come primi piatti abbiamo ordinato delle fettuccine ai funghi porcini e dei rigatoni alla carbonara. Le fettuccine erano molto buone e saporite, buoni anche i funghi ma la carbonara non era eccezionale in quanto si sentiva troppo l'uovo che copriva tutti gli altri sapori. Infine abbiamo preso due limoncelli. In tutto ho pagato 50€ in quanto il proprietario mi ha fatto 5€ di sconto, quindi gentile anche in questo. È stata una piacevole serata in un posto molto carino e caratteristico, il servizio è stato molto buono e il cameriera era molto disponibile e simpatico; ci hanno quindi trattato molto bene. Come punteggio avrei dato tranquillamente le 5 stelle ma sono rimasto un po deluso dalla ricotta, le mozzarelline, la mortadella e la carbonara; per il resto comunque tutto molto buono. Tornerò sicuramente per vedere come andrà la prossima volta.
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Read moreHo pranzato in questa osteria di Ariccia una domenica di aprile 2023, a ridosso delle festività pasquali in compagnia di altre persone. L'osteria si trova proprio al centro di Ariccia, meta conosciuta ed apprezzata per la famosa porchetta e per i primi piatti tipici della tradizione romana, il che ne contraddistingue questi locali col tipico nome di "Fraschetta". L'ambiente è molto familiare, accogliente, in parte rustico, semplice, con tavoli e sedie di legno, suddiviso in due piani. Come antipasto abbiamo ovviamente optato per una degustazione di salumi locali tra cui la famosa porchetta di Ariccia, unica nel suo genere con la sua succulenza e grassezza, il tutto accompagnato da altri salumi e stuzzicherie varie (mozzarelline, frittate, olive, fagioli, ecc.…). Passando ai primi, invece, abbiamo deciso di continuare sulla tradizione dei Castelli Romani scegliendo alcune porzioni di cacio e pepe, un pò di amatriciana e delle pappardelle al cinghiale, accompagnando il tutto con un del vino bianco e rosso della casa. La qualità delle varie portate (così come la quantità) non è di certo discutibile, una cucina generosa, appetibile ed affascinante; il piatto che ci ha stupiti di più sono sicuramente gli spaghetti cacio e pepe, ricetta tanto semplice quanto complessa da realizzare alla perfezione e sicuramente siamo stati tutti concordi nell'ammettere che per il momento è la migliore espressione che abbiamo mai avuto il piacere di assaggiare (la foto parla da se!). Il personale, composto principalmente da giovani ragazzi, è gentile e cortese; il servizio in generale è buono così come il prezzo totale dell'intero pranzo, in linea per la tipologia del locale. Esperienza sicuramente ottima, la tradizione dei Castelli Romani è...
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