The service was friendly and attentive, the restaurant was beautifully appointed with a nice ambiance, and the bread with olive oil emulsion was delicious, creative, and perfectly executed. Unfortunately, that’s where the positive highlights end. I appreciate what the chef is trying to do. The menu is extremely creative, however many of the dishes we ordered were executed poorly. The escabeche squid had an extremely overpowering vinegar flavor. The squid was fried, but then soaked in vinegars and served over potatoes, so the crust got very soggy and the whole dish lacked any texture or flavor besides vinegar. The langoustine came raw which was very unexpected based on the menu description. The sauce was so salty and the rice patty was dry and lacked flavor. I really hate to write a bad review and hurt a small business, but I felt compelled to share my experience to help others. We only had 3 nights in Lecce and did extensive research to make sure we’d pick the best 3 restaurants in the city. I was so surprised at all the good reviews once we tried the food. Out of 2 weeks in Puglia and the Amalfi Coast this was our worst meal and most expensive one. I wish I had seen one honest review like this one before our trip and I hope this helps someone else have a wonderful trip. Lecce is a beautiful city and a culinary delight (outside of...
Read moreSantavoglia is much more than a restaurant — it’s an experience. The atmosphere is fantastic: the terrace is simply spectacular, while the interior dining room is beautifully decorated with stunning paintings that give the space an artistic and welcoming feel.
The service deserves a special mention. Each dish is carefully explained in detail, showing a passion for gastronomy and a level of attention well above average.
From the meal, I had:
Pork neck with nduja and pistachios — perfectly balanced between intensity and delicacy, with amazing texture.
Creamy risotto — flawlessly executed, rich in flavor, and finished with a creative touch.
Zabaione “Abade de Priscos” with fermented fruit — a surprising dessert that beautifully combines Portuguese tradition with contemporary technique.
Alongside, focaccia and sourdough bread, baked to perfection and the ideal way to begin the meal.
In short, Santavoglia offers a complete experience: atmosphere, service, and cuisine that harmonize perfectly. A restaurant not to be missed — and definitely worth...
Read moreÈ la prima volta che recensisco un ristorante in merito alla serata trascorsa. Lavoro nella ristorazione e sono molto lontano dall’idea delle recensioni, poiché molte di esse tendono a “discriminare” il lavoro altrui senza delle basi/competenze solide da parte di chi scrive. Ma voglio fare uno strappo alla regola semplicemente perché sono rimasto deluso. Nei giorni scorsi mi sono imbattuto in interviste e recensioni che raccontano del Santavoglia, in pieno centro a Lecce, e della storia che lega lo chef Antonio Camilli e la sua compagna Gloria a questa terra meravigliosa. In particolare ho apprezzato tantissimo il percorso dello chef, ma ancora di più il legame con l’arte che hanno in comune e che si fa sentire e vedere all’interno del ristorante , quasi fosse una galleria. Decido di prenotare un tavolo per 2 disponibile alle 22:00 di ieri sera. La voglia di vivere quest’esperienza era tanta , così decidiamo di anticiparci di 30minuti circa per goderci l’atmosfera ed un’ottima bollicina. Avevamo idee già chiare su cosa provare: due percorsi degustazione da 4 portate, accompagnati da una bottiglia di vino bianco. L’accoglienza nel loro “mondo” è pessima, diciamo non la stessa che si evince in interviste e racconti. Nessun benvenuto, lunga attesa, nessuna introduzione alla loro cucina e nessun riferimento ai quadri esposti (molto apprezzati), del tipo “se chiedi e sei interessato bene, altrimenti sti caxx!”. Avvertiamo un rapporto con il cliente quasi basato sulla MODALITÀ TURISTA DI PASSAGGIO/AVVENTURIERO. Sui piatti mi soffermo positivamente perché era tutto tecnicamente ben eseguito, di buon gusto oltre ad un’ottima scelta della materia prima. Abbiamo apprezzato tutte le portate dalla prima all’ultima (nonostante non tutte corrispondevano alla descrizione sul menù) tanto che ci siamo fatti riconoscere per le “scarpette”. Al termine della degustazione ci è stato chiesto se gradivamo concludere con amaro o caffè (generici) modalità trattoria, cosa che non ti aspetti da un format di questo livello. Peccato, perché al tavolo che sedeva dietro di noi è stata riservato tutt’altro trattamento: proposta di fermentati come le varie Kombuche, che producono nella loro cucina, con tanto di saluti calorosi. A noi è stata solo riservata una battuta di cattivo gusto, riguardo al fatto che forse avevamo esagerato con il vino, tanto che ci è stata servita una bottiglia d’acqua non richiesta. Dopo aver concluso chiediamo il conto, ci rechiamo alla cassa dove ad incassare troviamo il cameriere di sala, unico superstite di una brigata che, a giudicare dai loro “social”, sarebbe dovuta essere il cuore pulsante di questa realtà. Forse tutto ciò è il risultato dell’assenza dello Chef Camilli o semplicemente un modus operandi da parte di un servizio in sala che non va al pari passo con la cucina. Grazie....
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