Due pizze - una margherita con capperi e una con le verdure. Accompagnate da una birra piccola alla spina e un quarto di vino bianco della casa. Il tutto per ventidue euri. Tutto buono, portato nei tempi dovuti, servito con gentilezza e un sorriso. Una cosa semplice e sana. Una sera d'estate che già Roma è mezza vuota. Io e mia moglie siamo in Prati. Abbiamo visto, allo spettacolo delle otto e mezzo, "Il sacrificio del cervo sacro". Uno psico-horror con grandi attori e stupende inquadrature. Feroce come alcune tragedie greche. Per me troppo surreale. Comunque pesante. Usciti dal cinema, non fa troppo caldo. Non ci va di tornare a casa per cenare. Abbiamo anche voglia di fare due passi, che rasserenano lo spirito e fanno bene alla salute. Roma è piacevole, un po' rilassata. Decidiamo di unire la passeggiata a una cena in pizzeria. Ma dobbiamo stare attenti ad alcune minacce. Primo, i pazzi in automobile che falciano ciclisti e pedoni. Secondo, stare alla larga dai bidoni della spazzatura circondati da immondizie, caratteristici della capitale nell'anno terzo dell'era pentastellata. La mia compagna ha il terrore dei topi, che girano nelle immondizie. Terzo pericolo, non rovinare la passeggiata e la dieta con una cena esagerata. Facciamo un accordo: due pizze, due bevande alcoliche e stop. Il posto è una pizzeria in viale Angelico, di cui non ricordiamo neanche il nome. Ma ricordiamo dov'è. Ci siamo già stati. E siamo stati bene. È la pizzeria e trattoria da Nicò, sapremo poi. Sempre che non sia chiusa per le ferie estive. Passeggiamo, arriviamo, vediamo. Che piacere. È aperta. Entriamo. È tardi. "Noi vorremmo... Siete...". Qui l'unica nota stonata. Il gestore, stanco, ci fa capire che può darci da mangiare, ma solo se ci sbrighiamo. Forse il cuoco deve andare a casa. Ma il gestore non ci illumina. Come dirà, giustamente, la mia compagna: "Non è bello. O è sì o è no. O è aperto o è chiuso". Io sono più pragmatico: "Si possono avere due pizze e due bevande? Non dovremmo stare più di un'ora, un'ora e mezzo". Allora va bene. Fuori o dentro? Dentro. Poi tutto fila liscio come l'olio. Ci sediamo. Arriva la cameriera, col sprriso sulle labbra. Ordiniamo. Ci guardiamo attorno. Le luci sono soffuse e non disturbano gli occhi. L'ambiente è sobrio, con alcuni tocchi di cultura. Nessun brutto quadro alle pareti. Cominciamo a parlare del film, che era finito così male da sequestrare le parola alla bocca. Che ora torna a godere, perché arrivano le bevande fresche. E si continua a chiacchierare, passando al tema figli e partner dei figli. Le pizze sono buone. Mangiamo, finiamo con calma di bere. Stiamo bene. Resistiamo, guardandoci negli occhi, alla tentazione del dessert. Ci alziamo dal tavolo e paghiamo. Quando usciamo dal locale, c'è ancora una piccola tavolata popolare, di gente del quartiere, che sta finendo di cenare con allegria. Faccio due foto, per Google Maps. Coi film psico horror ho chiuso. Invece con...
Read moreI have to share the sentiments of some others that reviewed. The food is excellent. I had the best pasta I had ever tasted. It was a black truffle pasta. But the service is little to be desired. It’s definitely a locals place and always packed. They did not seem to like us because we were travelers and only spoke English. They were very rude. But we overlooked their rudeness and had a great meal. There were 7 of us and all ordered something different. Everyone was very happy...
Read moreMy friend and I went in there completely at random and we did not regret it. Wonderful food, quick and efficient service. The menu was translated into English. The waiter was friendly. Everything was honestly great and the price was so so reasonable given the quality. This seems to be a spot mainly frequented by locals which is usually a...
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