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Pio-Clementine Museum — Attraction in undefined

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Pio-Clementine Museum
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00120 Vatican City
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00120 Vatican City
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00120 Vatican City
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Pio-Clementine Museum things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Pio-Clementine Museum
Vatican CityPio-Clementine Museum

Basic Info

Pio-Clementine Museum

VA, Cdad. del Vaticano, 00120, Vatican City
4.6(125)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

Cultural
Family friendly
Accessibility
attractions: Vatican Museums, Pinecone Courtyard, Sistine Chapel, Gregorian Egyptian Museum, Octagonal Courtyard, Scala Elicoidale Momo, St. Peter's Basilica, Sala Rotonda, Gregorian Etruscan Museum, Chiaramonti Museum, restaurants: Caffè Delle Commari, Museum Restaurant, Ristorante Da Paolo Vaticano, Vinsanto Vino & Cucina, La Locanda di Pietro, Spaghetti, Trattoria Pizzeria Gli Archi, 200 Gradi, Giuly's Café, Osteria delle Commari
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4.6

(61.5K)

Open 24 hours
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Pinecone Courtyard

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4.7

(408)

Open 24 hours
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Sistine Chapel

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Closed
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4.8

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Museum Restaurant

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Reviews of Pio-Clementine Museum

4.6
(125)
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5.0
1y

Giulio II dette vita al primo nucleo di scultura antica presso il Palazzetto del Belvedere, nel Cortile delle Statue (l'attuale Cortile Ottagono), opera del Bramante, per dare spazio al Gruppo di Laocoonte, rinvenuto nel 1506 sul Colle Oppio in una vigna, in prossimità della Domus Aurea di Nerone. Il Gruppo di Laocoonte, dopo un sopralluogo di Michelangelo e Giuliano da Sangallo, fu acquistato e un mese dopo esposto in Vaticano. Il Museo Pio Clementino risale al '700. Le collezioni vennero incrementate e nel 1771, con il pensiero illuministico in voga al tempo, aperto al pubblico da Clemente XIV. Il nome del Museo deriva dai fondatori Clemente XIV Ganganelli e Pio VI Braschi. Con il trattato di Tolentino (1797) lo Stato della Chiesa fu obbligato a cedere alla Francia parte della collezione, che fu spedita a Parigi. Fece ritorno solo dopo il trattato di Vienna (1815) grazie all'impegno diplomatico di Antonio Canova. Si accede al Museo dall'Ingresso dei 4 Cancelli e la Scala Simonetti. Da qui si prosegue per il Gabinetto detto dell'Apoxyomenos, copia di età claudia della celebre opera in bronzo di Lisippo, andata perduta, e il Cortile Ottagono. Qui sono collocati, tra l'altro, il Gruppo di Laocoonte; l'Apollo del Belvedere, detto anche Apollo Pitico, copia romana del II secolo d.C. di un bronzo realizzato da Leochares; Hermes del Belvedere, statua rinvenuta nei pressi di Castel Sant'Angelo nel 1540, che rappresenta Antinoo, il favorito di Adriano, nella veste di Psicopompo (accompagnatore dei defunti nell'aldilà); il Perseo Trionfante, copia realizzata da Antonio Canova. Segue la Sala degli Animali, due ambienti dove si è creato, restaurando o realizzando, uno zoo in pietra. La Sala delle Muse, aperta nel 1784 per esporre le sculture, per lo più Muse, rinvenute a Villa Cassio (Tivoli) con un Apollo Musagete; Athena; Erme ed altro riconducibile all'età adriana. Gli affreschi della volta sono di Tommaso Conca, rappresentano Apollo e le Muse come Ispiratori delle Arti. Al centro della Sala il Torso, scultura mutilata del I secolo a.C., firmata da Apollonio. Da qui si passa alla Sala Rotonda, una grande sala con volta emisferica a imitazione del Pantheon di Adriano. Fu completata nel 1779 su progetto di Michelangelo Simonetti. L'ambiente è scandito da nicchie dove sono alloggiate statue di epoca romana. Di rilievo la statua di Eracle (Ercole), in bronzo dorato, fu trovato nel 1864 nel cortile di Palazzo Pio Righetti, nell'area del Tempio di Pompeo. Sepolto all'interno di un sarcofago perché colpito da un fulmine e, secondo una credenza popolare, inviso agli Dei. La statua presenta un foro da cui accedeva un uomo; questo forniva "responsa" (oracoli) ai richiedenti. Interessante anche lo Zeus di Otricoli, rinvenuto, appunto a Otricoli, nel 1775. Il pavimento è un "assemblaggio" di mosaici del III secolo d.C. rinvenuti a Otricoli e a Sacrofano. Al centro della Sala una tazza in porfido rosso di 13 metri di diametro, rinvenuta sul Colle Oppio nelle Terme di Tito. Più avanti la Sala a Croce Greca o di Athena, progettata da Simonetti, in origine era il vestibolo d'ingresso al Museo Pio Clementino. Ai lati del portale due Talamoni egittizzanti del I secolo d.C.; al centro un mosaico con il busto di Athena. Nella Sala dominano due sarcofagi in granito rosso. Segue la Sala della Biga, progettata da Giuseppe Camporese nel 1786, assieme all'Atrio dei 4 Cancelli. Al centro della Sala la Biga in Marmo. Il percorso prosegue con la Galleria dei Candelabri, allestita tra il 1785 e il 1788, dove le opere scultoree furono collocate come un arredo, seguendo un principio di simmetria. La Galleria è delimitata da candelabri in marmo posti agli angoli. Segnalo due opere: la Statua del guerriero persiano e Artemide Efesia, Dea della Caccia, della cacciagione e...

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1.0
2y

It's very difficult to actually see anything in this exhibition. The amount of people thronging these short corridors on their way to the Sistine Chapel make it seem like you got stuck in a procession. The air is damp and smelly and the noise impossible. There are clearly too many guided tours; they are the main reason you get dragged along at a slow pace and the view to some exhibits is constantly blocked. Whoever manages these museums favours profits in a way that shows little respect for the works of art in their care. (I also wish people who have little interest in art found something better to in Rome than paying for some tour so they can lazily cross the Sistine Chapel out of their bucket list. A lot of those people on the tours barely register anything, they could just as well be plodding through a shopping mall.)

The grade is obviously for the terrible experience and not for the museum itself which houses timeless...

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3.0
1y

Buy the skip the queue tickets but know that it just means you line up with 300 people in the shade ahead of the 1000 people in the sun. A massive museum with lots of interesting exhibits however the majority of the displays fail to amaze due to being knocked aside by guided tour groups, yelled at by security to continue moving and being continuously coughed on. There is some awesome exhibits upstairs with great views out the windows that are avoided by the group tours. They are worth a look if only because of the beautiful quiet and peace that you can experience and time to enjoy the exhibits. The pottery and armour exhibit was excellent.

Overall there is some amazing statues and the history is amazing, however the sheer volume of crowds make it an unpleasant and underwhelming experience. I’m glad we went and saw it but would never want to...

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Michele De GruttolaMichele De Gruttola
Giulio II dette vita al primo nucleo di scultura antica presso il Palazzetto del Belvedere, nel Cortile delle Statue (l'attuale Cortile Ottagono), opera del Bramante, per dare spazio al Gruppo di Laocoonte, rinvenuto nel 1506 sul Colle Oppio in una vigna, in prossimità della Domus Aurea di Nerone. Il Gruppo di Laocoonte, dopo un sopralluogo di Michelangelo e Giuliano da Sangallo, fu acquistato e un mese dopo esposto in Vaticano. Il Museo Pio Clementino risale al '700. Le collezioni vennero incrementate e nel 1771, con il pensiero illuministico in voga al tempo, aperto al pubblico da Clemente XIV. Il nome del Museo deriva dai fondatori Clemente XIV Ganganelli e Pio VI Braschi. Con il trattato di Tolentino (1797) lo Stato della Chiesa fu obbligato a cedere alla Francia parte della collezione, che fu spedita a Parigi. Fece ritorno solo dopo il trattato di Vienna (1815) grazie all'impegno diplomatico di Antonio Canova. Si accede al Museo dall'Ingresso dei 4 Cancelli e la Scala Simonetti. Da qui si prosegue per il Gabinetto detto dell'Apoxyomenos, copia di età claudia della celebre opera in bronzo di Lisippo, andata perduta, e il Cortile Ottagono. Qui sono collocati, tra l'altro, il Gruppo di Laocoonte; l'Apollo del Belvedere, detto anche Apollo Pitico, copia romana del II secolo d.C. di un bronzo realizzato da Leochares; Hermes del Belvedere, statua rinvenuta nei pressi di Castel Sant'Angelo nel 1540, che rappresenta Antinoo, il favorito di Adriano, nella veste di Psicopompo (accompagnatore dei defunti nell'aldilà); il Perseo Trionfante, copia realizzata da Antonio Canova. Segue la Sala degli Animali, due ambienti dove si è creato, restaurando o realizzando, uno zoo in pietra. La Sala delle Muse, aperta nel 1784 per esporre le sculture, per lo più Muse, rinvenute a Villa Cassio (Tivoli) con un Apollo Musagete; Athena; Erme ed altro riconducibile all'età adriana. Gli affreschi della volta sono di Tommaso Conca, rappresentano Apollo e le Muse come Ispiratori delle Arti. Al centro della Sala il Torso, scultura mutilata del I secolo a.C., firmata da Apollonio. Da qui si passa alla Sala Rotonda, una grande sala con volta emisferica a imitazione del Pantheon di Adriano. Fu completata nel 1779 su progetto di Michelangelo Simonetti. L'ambiente è scandito da nicchie dove sono alloggiate statue di epoca romana. Di rilievo la statua di Eracle (Ercole), in bronzo dorato, fu trovato nel 1864 nel cortile di Palazzo Pio Righetti, nell'area del Tempio di Pompeo. Sepolto all'interno di un sarcofago perché colpito da un fulmine e, secondo una credenza popolare, inviso agli Dei. La statua presenta un foro da cui accedeva un uomo; questo forniva "responsa" (oracoli) ai richiedenti. Interessante anche lo Zeus di Otricoli, rinvenuto, appunto a Otricoli, nel 1775. Il pavimento è un "assemblaggio" di mosaici del III secolo d.C. rinvenuti a Otricoli e a Sacrofano. Al centro della Sala una tazza in porfido rosso di 13 metri di diametro, rinvenuta sul Colle Oppio nelle Terme di Tito. Più avanti la Sala a Croce Greca o di Athena, progettata da Simonetti, in origine era il vestibolo d'ingresso al Museo Pio Clementino. Ai lati del portale due Talamoni egittizzanti del I secolo d.C.; al centro un mosaico con il busto di Athena. Nella Sala dominano due sarcofagi in granito rosso. Segue la Sala della Biga, progettata da Giuseppe Camporese nel 1786, assieme all'Atrio dei 4 Cancelli. Al centro della Sala la Biga in Marmo. Il percorso prosegue con la Galleria dei Candelabri, allestita tra il 1785 e il 1788, dove le opere scultoree furono collocate come un arredo, seguendo un principio di simmetria. La Galleria è delimitata da candelabri in marmo posti agli angoli. Segnalo due opere: la Statua del guerriero persiano e Artemide Efesia, Dea della Caccia, della cacciagione e delle fanciulle.
Jason BradleyJason Bradley
Buy the skip the queue tickets but know that it just means you line up with 300 people in the shade ahead of the 1000 people in the sun. A massive museum with lots of interesting exhibits however the majority of the displays fail to amaze due to being knocked aside by guided tour groups, yelled at by security to continue moving and being continuously coughed on. There is some awesome exhibits upstairs with great views out the windows that are avoided by the group tours. They are worth a look if only because of the beautiful quiet and peace that you can experience and time to enjoy the exhibits. The pottery and armour exhibit was excellent. Overall there is some amazing statues and the history is amazing, however the sheer volume of crowds make it an unpleasant and underwhelming experience. I’m glad we went and saw it but would never want to go back again.
Jessalyn DJessalyn D
I would tell any friend visiting Rome to just avoid the museum and the Sistine Chapel. While I’m sure there are nice things in these venues there is no way to enjoy them. The museum and the Chapel prioritize revenue over real culture sharing. It isn’t even peak tourist season but it was an absolute cattle herding experience. There are no filters on letting huge volumes of people into these buildings. We could never stop walking because the crowds of people have to keep moving, you miss seeing actual museum exhibits inside and your body is stiff like a board after slowly shuffling your legs for 2 hours straight. What a miserable experience. There is plenty of other amazing things and culture to see in Italy so if you’re in Rome for only a few days I personally wouldn’t waste half of it seeing these livestock herding experiences.
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Giulio II dette vita al primo nucleo di scultura antica presso il Palazzetto del Belvedere, nel Cortile delle Statue (l'attuale Cortile Ottagono), opera del Bramante, per dare spazio al Gruppo di Laocoonte, rinvenuto nel 1506 sul Colle Oppio in una vigna, in prossimità della Domus Aurea di Nerone. Il Gruppo di Laocoonte, dopo un sopralluogo di Michelangelo e Giuliano da Sangallo, fu acquistato e un mese dopo esposto in Vaticano. Il Museo Pio Clementino risale al '700. Le collezioni vennero incrementate e nel 1771, con il pensiero illuministico in voga al tempo, aperto al pubblico da Clemente XIV. Il nome del Museo deriva dai fondatori Clemente XIV Ganganelli e Pio VI Braschi. Con il trattato di Tolentino (1797) lo Stato della Chiesa fu obbligato a cedere alla Francia parte della collezione, che fu spedita a Parigi. Fece ritorno solo dopo il trattato di Vienna (1815) grazie all'impegno diplomatico di Antonio Canova. Si accede al Museo dall'Ingresso dei 4 Cancelli e la Scala Simonetti. Da qui si prosegue per il Gabinetto detto dell'Apoxyomenos, copia di età claudia della celebre opera in bronzo di Lisippo, andata perduta, e il Cortile Ottagono. Qui sono collocati, tra l'altro, il Gruppo di Laocoonte; l'Apollo del Belvedere, detto anche Apollo Pitico, copia romana del II secolo d.C. di un bronzo realizzato da Leochares; Hermes del Belvedere, statua rinvenuta nei pressi di Castel Sant'Angelo nel 1540, che rappresenta Antinoo, il favorito di Adriano, nella veste di Psicopompo (accompagnatore dei defunti nell'aldilà); il Perseo Trionfante, copia realizzata da Antonio Canova. Segue la Sala degli Animali, due ambienti dove si è creato, restaurando o realizzando, uno zoo in pietra. La Sala delle Muse, aperta nel 1784 per esporre le sculture, per lo più Muse, rinvenute a Villa Cassio (Tivoli) con un Apollo Musagete; Athena; Erme ed altro riconducibile all'età adriana. Gli affreschi della volta sono di Tommaso Conca, rappresentano Apollo e le Muse come Ispiratori delle Arti. Al centro della Sala il Torso, scultura mutilata del I secolo a.C., firmata da Apollonio. Da qui si passa alla Sala Rotonda, una grande sala con volta emisferica a imitazione del Pantheon di Adriano. Fu completata nel 1779 su progetto di Michelangelo Simonetti. L'ambiente è scandito da nicchie dove sono alloggiate statue di epoca romana. Di rilievo la statua di Eracle (Ercole), in bronzo dorato, fu trovato nel 1864 nel cortile di Palazzo Pio Righetti, nell'area del Tempio di Pompeo. Sepolto all'interno di un sarcofago perché colpito da un fulmine e, secondo una credenza popolare, inviso agli Dei. La statua presenta un foro da cui accedeva un uomo; questo forniva "responsa" (oracoli) ai richiedenti. Interessante anche lo Zeus di Otricoli, rinvenuto, appunto a Otricoli, nel 1775. Il pavimento è un "assemblaggio" di mosaici del III secolo d.C. rinvenuti a Otricoli e a Sacrofano. Al centro della Sala una tazza in porfido rosso di 13 metri di diametro, rinvenuta sul Colle Oppio nelle Terme di Tito. Più avanti la Sala a Croce Greca o di Athena, progettata da Simonetti, in origine era il vestibolo d'ingresso al Museo Pio Clementino. Ai lati del portale due Talamoni egittizzanti del I secolo d.C.; al centro un mosaico con il busto di Athena. Nella Sala dominano due sarcofagi in granito rosso. Segue la Sala della Biga, progettata da Giuseppe Camporese nel 1786, assieme all'Atrio dei 4 Cancelli. Al centro della Sala la Biga in Marmo. Il percorso prosegue con la Galleria dei Candelabri, allestita tra il 1785 e il 1788, dove le opere scultoree furono collocate come un arredo, seguendo un principio di simmetria. La Galleria è delimitata da candelabri in marmo posti agli angoli. Segnalo due opere: la Statua del guerriero persiano e Artemide Efesia, Dea della Caccia, della cacciagione e delle fanciulle.
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I would tell any friend visiting Rome to just avoid the museum and the Sistine Chapel. While I’m sure there are nice things in these venues there is no way to enjoy them. The museum and the Chapel prioritize revenue over real culture sharing. It isn’t even peak tourist season but it was an absolute cattle herding experience. There are no filters on letting huge volumes of people into these buildings. We could never stop walking because the crowds of people have to keep moving, you miss seeing actual museum exhibits inside and your body is stiff like a board after slowly shuffling your legs for 2 hours straight. What a miserable experience. There is plenty of other amazing things and culture to see in Italy so if you’re in Rome for only a few days I personally wouldn’t waste half of it seeing these livestock herding experiences.
Jessalyn D

Jessalyn D

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