Full disappointment. We waited over 40 minutes just for two hot drinks, and no one bothered to explain the delay. When we finally reminded the staff, they simply said that “today everything is slow.” A few minutes later, someone came over to tell us they were almost out of hot chocolate, so they brought us two tiny cups instead and offered a small discount.
After such a long wait and not getting initial order, reducing the price for a miniature portion is not enough. At the very least, they should have offered a complimentary drink or not charged for it at all. This level of service is unacceptable.
What makes it worse is that a well-known historic café is located nearby. We only skipped it because of the line outside, and while we were waiting here, that line moved several times. In hindsight, we should have gone there instead and tried a traditional local drink.
The café looks charming from the outside (and inside), but don’t be fooled by the romantic façade. Unfortunately, I cannot...
Read moreSono un frequentatore abituale del ristorante di Monforte e quando ho saputo della nuova apertura a Torino, in uno degli angoli più intriganti della citta, ho voluto subito provarlo per verificare se la magia di quell'angolo di Langa fosse stata replicata anche sotto la Mole. Una premessa è necessaria: Da Felicin a Monforte è un luogo dell'anima, un posto senza tempo piano di memorie letterarie e artistiche con vista spettacolare sulle più prestigiose vigne di Barolo e sul Monviso, con un culto dell'ospitalità e del buon cibo che è pari solo a una carezza. Una coccola, un ricordo, un abbraccio. Avrei ritrovato la stessa sensazione in un contesto urbano più severo e frettoloso come quello della città sabauda? Piazza della Consolata è un angolo miracoloso di silenzio e di pace, una piazzetta pedonale che è borgo nell'urbe. Il vicino di casa è il Bicerin, la più antica caffetteria torinese, intatta come nella seconda metà del '700. Il Santuario della Consolata (opera di Juvarra e Guarini) è lì davanti, maestoso ma non invadente. L'aria che si respira è un po' quella della Torino del libro Cuore. In questo posto magico, i due ristoratori, Silvia e Nino, portano il sorriso e la grazia con cui sono soliti accogliere gli avventori nel loro rifugio langarolo. Anche lo chef è persona dello staff di Monforte. L'intero team è giovane, veloce e gentile. Il menu, improntato alla piemontesità più autentica, è una versione abbreviata della casa madre. Qui è il tajarin a dettare legge, il migliore che si possa trovare. 40 tuorli e un ragù profumatissimo (il gusto di quello torinese è però più spinto). Abbiamo anche assaggiato un delizioso patè di faraona, un carpaccio delicatissimo e una guancia brasata che si scioglie in bocca. La lista dei vini è concisa ma molto autorevole con un attenzione al prezzo (sempre moderato e con ricarico molto contenuto). Attenzione, sebbene i richiami allo stile del locale monfortino siano chiari e precisi, qui ci si trova in un ambiente più contemporaneo con bella cucina a vista e in cui il liberty è solo un rimando stilistico. Soprattutto, non è un ristorante ma un vero bistrot che vive tutto il giorno, con tavolini in marmo e l'atmosfera rilassata che si vuole trovare per un pranzo veloce o più disteso al sabato (la mia visita è stata il sabato delle palme '24). Per il caffè ci si può accomodare con grande tranquillità nei tavolini esterni. E', infine, possibile acquistare prodotti della Langa e (se disponibili) i famosi Tajarin. Ultima chicca: nella toilette immacolata, il sapone per le mani è un profumatissimo preparato su base patchouli...
Read moreProvato già due volte, sempre a pranzo e dopo le 14: sicuramente pregevole il recupero degli antichi locali e la posizione in Torino; quanto al resto molte ombre e scarse luci. Già all'arrivo personale poco disponibile e arrogante, a cui sembra quasi generi fastidio avere clienti; sistemati ognuna delle volte sempre su tavolini minuscoli ed ingestibili per un pranzo seppur rapido, nonostante la disponibilità di tavoli più ampi e comodi, salvo poi notare che alcuni clienti probabilmente raccomandati e privilegiati usufruiscono addirittura di più tavoli uniti tra loro a parità di numero di commensali, bell' esempio di correttezza, come se per noi il conto prevedesse tariffe low cost... Piatti sicuramente semplici e buoni, ma poco curati e con porzioni misere ancora di più se si considera il loro costo decisamente sopra la media; servizio scarso, disordinato e poco attento: una volta dimenticano i vini, l'altra si perdono i piatti o le posate costringendo a lunghe inutili attese. In entrambe le volte il conto è risultato sbagliato ovviamente a loro favore e senza che questo abbia comportato almeno le loro scuse. Un unico bagno in condizioni disastrose dove manca praticamente tutto dagli asciugamani alla carta. Insomma, molto bello il locale storico ma finisce tutto lì, anche solo per un caffè ci sono senz'altro posti migliori con una maggiore offerta a prezzi meno esagerati e una gestione più cordiale. Peccato! In risposta a vostra risposta: non sono di fronte ad un ufficiale giudiziario e per questo penso che su questo profilo le mie iniziali di nome e cognome possano bastare; il mio è un giudizio personale basato su quanto ho riscontrato di persona, chi legge è libero di valutare. Ho fatto due passaggi da voi e ho recensito dopo il secondo passaggio proprio per compensare quella che avrebbe potuto essere una prima giornata sfortunata, ma anche dal tono della vostra risposta ne ricavo che invece è proprio abitudine consolidata! Provate a dare voi qualche risposta nel concreto e nello specifico ai clienti insoddisfatti invece che ricercare inutili complotti inesistenti ai vostri danni che dimostrano soltanto scarso rispetto per la clientela. Ripeto ancora, fortunatamente in Torino si può trovare di meglio molto facilmente....
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