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Roman Amphitheatre of Arezzo — Attraction in Arezzo

Name
Roman Amphitheatre of Arezzo
Description
Nearby attractions
Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate
Via Margaritone, 10, 52100 Arezzo AR, Italy
St Augustine's Church
Piazza di Sant’Agostino, 1, 52100 Arezzo AR, Italy
Piazza Grande
Piazza Grande, 52100 Arezzo AR, Italy
Basilica di San Francesco
Piazza S. Francesco, 52100 Arezzo AR, Italy
Santa Maria della Pieve
Corso Italia, 7, 52100 Arezzo AR, Italy
Palazzo Guillichini
Corso Italia, 113, 52100 Arezzo AR, Italy
Badia delle Sante Flora e Lucilla
Piazza della Badia, 3, 52100 Arezzo AR, Italy
Fondazione Ivan Bruschi - Casa Museo dell'Antiquariato Ivan Bruschi
Corso Italia, 14, 52100 Arezzo AR, Italy
Arezzo Cathedral
Piazza Del Duomo, 1, 52100 Arezzo AR, Italy
Palazzo della Fraternita dei Laici
Via Giorgio Vasari, 6, 52100 Arezzo AR, Italy
Nearby restaurants
Gli Ostinati Pizza e Brace
Via Francesco Crispi, 32, 52100 Arezzo AR, Italy
Crispi's Ristorante Hamburgeria Pizzeria
Via Francesco Crispi, 10, 52100 Arezzo AR, Italy
Eden Sushi
Via Antonio Guadagnoli, 2, 52100 Arezzo AR, Italy
Pizzeria Passaparola
86, V.le Michelangelo, Buonarroti, 52100 Arezzo AR, Italy
Tinto Bar di Margherita
Via Margaritone, 11/A, 52100 Arezzo AR, Italy
Osteria dei Mercanti
Via di Ser Petraccolo, Piazzetta Sopra i Ponti, 9, 52100 Arezzo AR, Italy
La Bottega di Montemercole
Via Antonio Guadagnoli, 57/59, 52100 Arezzo AR, Italy
Trattoria La Vigna
Via Spinello, 27, 52100 Arezzo AR, Italy
Lievito Madre
Via Anfiteatro, 7, 52100 Arezzo AR, Italy
Panini & Co
Via Pietro Aretino, 1, 52100 Arezzo AR, Italy
Nearby hotels
I Portici Hotel - - Reception attiva fino alle 21:00-
Via Roma, 18, 52100 Arezzo AR, Italy
B & B Via Roma 25
Via Roma, 25, 52100 Arezzo AR, Italy
Aparthotel Arezzo - Residence le Corniole
V.le Michelangelo, 142, 52100 Arezzo AR, Italy
Hotel l'Aretino
Via della Madonna del Prato, 83, 52100 Arezzo AR, Italy
Hotel Continentale
Piazza Guido Monaco, 7, 52100 Arezzo AR, Italy
B&B Cameracaffè Centro
Via Guido Monaco, 92, 52100 Arezzo AR, Italy
Borgomaestro B&B
Via Giuseppe Garibaldi, 80, 52100 Arezzo AR, Italy
B&b Arezzo Allegra Toscana - Affittacamere Guest house
Via Mannini, 25, 52100 Arezzo AR, Italy
Vogue Hotel Arezzo
Via Guido Monaco, 54, 52100 Arezzo AR, Italy
B&B 52cento
Piazza Guido Monaco, 9, 52100 Arezzo AR, Italy
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Roman Amphitheatre of Arezzo things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Roman Amphitheatre of Arezzo
ItalyTuscanyArezzoRoman Amphitheatre of Arezzo

Basic Info

Roman Amphitheatre of Arezzo

Via Margaritone, 10, 52100 Arezzo AR, Italy
4.4(393)
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Ratings & Description

Info

Cultural
Scenic
Family friendly
Accessibility
attractions: Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate, St Augustine's Church, Piazza Grande, Basilica di San Francesco, Santa Maria della Pieve, Palazzo Guillichini, Badia delle Sante Flora e Lucilla, Fondazione Ivan Bruschi - Casa Museo dell'Antiquariato Ivan Bruschi, Arezzo Cathedral, Palazzo della Fraternita dei Laici, restaurants: Gli Ostinati Pizza e Brace, Crispi's Ristorante Hamburgeria Pizzeria, Eden Sushi, Pizzeria Passaparola, Tinto Bar di Margherita, Osteria dei Mercanti, La Bottega di Montemercole, Trattoria La Vigna, Lievito Madre, Panini & Co
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Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate

St Augustine's Church

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Palazzo Guillichini

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Fondazione Ivan Bruschi - Casa Museo dell'Antiquariato Ivan Bruschi

Arezzo Cathedral

Palazzo della Fraternita dei Laici

Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate

Museo Archeologico Nazionale Gaio Cilnio Mecenate

4.5

(417)

Open 24 hours
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St Augustine's Church

St Augustine's Church

4.5

(159)

Open 24 hours
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Piazza Grande

Piazza Grande

4.7

(7.4K)

Open 24 hours
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Basilica di San Francesco

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4.6

(1.6K)

Open 24 hours
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Cooking class in a Tuscan Villa near Cortona
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Sun, Dec 7 • 3:00 PM
52043, Castiglion Fiorentino, Tuscany, Italy
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Nonnas…make fresh pasta in the family
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Sun, Dec 7 • 3:00 PM
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Discover authentic Tuscany with a local sommelier
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Mon, Dec 8 • 10:30 AM
52046, Lucignano, Toscana, Italy
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Nearby restaurants of Roman Amphitheatre of Arezzo

Gli Ostinati Pizza e Brace

Crispi's Ristorante Hamburgeria Pizzeria

Eden Sushi

Pizzeria Passaparola

Tinto Bar di Margherita

Osteria dei Mercanti

La Bottega di Montemercole

Trattoria La Vigna

Lievito Madre

Panini & Co

Gli Ostinati Pizza e Brace

Gli Ostinati Pizza e Brace

4.4

(635)

$$

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Crispi's Ristorante Hamburgeria Pizzeria

Crispi's Ristorante Hamburgeria Pizzeria

4.3

(536)

$$

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Eden Sushi

Eden Sushi

4.2

(238)

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Pizzeria Passaparola

Pizzeria Passaparola

4.3

(451)

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Baltasar LloveraBaltasar Llovera
L'anfiteatro romano di Arezzo è un sito archeologico di epoca romanarealizzato ad Arezzo che si trova nella parte sud della "città murata". L'anfiteatro fu costruito a cavallo fra gli ultimi anni del I secolo e i primi del II(la datazione dell'edificio è da porsi in età adrianea, 117-138 d.C.). Esso, che subì durante i secoli gravissime menomazioni, fu esplorato per la prima volta negli anni 1914-1915; gli scavi, interrotti a causa della guerra, furono ripresi nel 1926. Dal 1950 il monumento è stato sottoposto a periodici restauri che lo hanno portato completamente alla luce. Il sito archeologico ha un asse maggiore di 121 metri e una minore di 68 metri. L'anfiteatro è ellittico e dotato di gradinate su due ordini: della struttura, realizzata usando blocchi di arenaria, laterizi e marmo, rimangono la plateae i resti degli ambulacri. Le sostruzioni alle gradinate dell'anfiteatro comprendevano due ambulacri(corridoi coperti) concentrici ed un terzo anello che doveva delimitare l'arena. Scomparsi ormai il portico e l'ambulacro perimetrali, è tuttavia possibile individuare i due accessi principali agli estremi dell'asse longitudinale ed i due secondari in corrispondenza dell'asse trasversale. Ai tre ambulacri si interponevano due fasce di strutture portanti interrotte dai vomitoria, da cellae terraneae e da accessi con scale che si svolgevano tutti intorno all'ellisse, alternandosi con regolarità. Delle strutture restano parti diverse a seconda dei vari punti del perimetro; permangono ampi resti delle costruzioni della cavea: volte dei vomitoria, parzialmente incorporate nei resti del convento, resti di scale per accedere alla media cavea. Sono invece scomparse le gradinate della cavea, anche se si può indicarne il grado di pendenza, riferendosi agli scarsi resti rimasti sul terreno. Si sono potute facilmente ricostruire le misure dell'anfiteatro: si tratta di una struttura con arena di grandi dimensioni (71,9 x 42,7 metri), solo di poco inferiore a quella del Colosseo (77 x 46,5 metri). Assai minore è, in proporzione, lo spessore della fascia muraria (24,7 metri). Le strutture dell'anfiteatro aretino alternano rivestimenti di tipo canonico ad altri di tipo più raro. Le volte dei corridoi anulari sono in opus coementicum (malta mista a coementa, ossia pietrame tufaceo o siliceo). Nei rivestimenti murarii viene adottato l'opus mixtum, si alterna cioè l'opus reticulatum (quadrelli disposti in lunghi filari obliqui) all'opus vittatum (file, vittae, di tufelli rettangolari alternate a superfici laterizie). Le scale interne sono in travertino, all'esterno, l'anfiteatro era probabilmente rivestito di arenaria locale. L'anfiteatro ha subito diversi saccheggi nel corso degli anni e parte del materiale è stato utilizzato per realizzare alcuni edifici religiosi. Una testimonianza di questo uso è il Monastero di San Bernardo, che fu realizzato nel XVI secolo a ridosso dell'emiciclo sud e che oggi ospita il Museo Archeologico. Dotata di una capienza presunta di circa 8.000 - 10.000 spettatori, la struttura - accessibile da via Margaritone e da via Francesco Crispi, viene utilizzata oggi come teatro all'aperto.
Davide PizziDavide Pizzi
L'anfiteatro fu costruito a cavallo fra gli ultimi anni del I secolo e i primi del II (la datazione dell'edificio è da porsi in età adrianea, 117-138 d.C.). Esso, che subì durante i secoli gravissime menomazioni, fu esplorato per la prima volta negli anni 1914-1915; gli scavi, interrotti a causa della guerra, furono ripresi nel 1926. Dal 1950 il monumento è stato sottoposto a periodici restauri che lo hanno portato completamente alla luce. Il sito archeologico ha un asse maggiore di 121 metri e uno minore di 68 metri. L'anfiteatro è ellittico e dotato di gradinate su due ordini: della struttura, realizzata usando blocchi di arenaria, laterizi e marmo, rimangono la platea e i resti degli ambulacri. Le sostruzioni alle gradinate dell'anfiteatro comprendevano due ambulacri (corridoi coperti) concentrici ed un terzo anello che doveva delimitare l'arena. Scomparsi ormai il portico e l'ambulacro perimetrali, è tuttavia possibile individuare i due accessi principali agli estremi dell'asse longitudinale ed i due secondari in corrispondenza dell'asse trasversale. Ai tre ambulacri si interponevano due fasce di strutture portanti interrotte dai vomitoria, da cellae terraneae e da accessi con scale che si svolgevano tutti intorno all'ellisse, alternandosi con regolarità. Delle strutture restano parti diverse a seconda dei vari punti del perimetro; permangono ampi resti delle costruzioni della cavea: volte dei vomitoria, parzialmente incorporate nei resti del convento, resti di scale per accedere alla media cavea. Sono invece scomparse le gradinate della cavea, anche se si può indicarne il grado di pendenza, riferendosi agli scarsi resti rimasti sul terreno. Si sono potute facilmente ricostruire le misure dell'anfiteatro: si tratta di una struttura con arena di grandi dimensioni (71,9 x 42,7 metri), solo di poco inferiore a quella del Colosseo (77 x 46,5 metri). Assai minore è, in proporzione, lo spessore della fascia muraria (24,7 metri). Le strutture dell'anfiteatro aretino alternano rivestimenti di tipo canonico ad altri di tipo più raro. Le volte dei corridoi anulari sono in opus coementicum (malta mista a coementa, ossia pietrame tufaceo o siliceo). Nei rivestimenti murarii viene adottato l'opus mixtum, si alterna cioè l'opus reticulatum (quadrelli disposti in lunghi filari obliqui) all'opus vittatum (file, vittae, di tufelli rettangolari alternate a superfici laterizie). Le scale interne sono in travertino, all'esterno, l'anfiteatro era probabilmente rivestito di arenaria locale. L'anfiteatro ha subito diversi saccheggi nel corso degli anni e parte del materiale è stato utilizzato per realizzare alcuni edifici religiosi[1]. Una testimonianza di questo uso è il Monastero di San Bernardo, che fu realizzato nel XVI secolo a ridosso dell'emiciclo sud e che oggi ospita il Museo Archeologico. Dotata di una capienza presunta di circa 8.000 - 10.000 spettatori, la struttura - accessibile da via Margaritone e da via Francesco Crispi, viene utilizzata oggi come teatro all'aperto.
Mario RicciMario Ricci
Grande monumento di epoca romana risalente al II sec.d.C. che al tempo poteva ospitare circa 10.000 spettatori. Purtroppo, a parte la sua grande arena (di poco inferiore a quella del Colosseo), del resto delle strutture è rimasto ben poco a causa dei saccheggi di materiali lapidei protrattosi per secoli (sula sua sezione sud nel XIV secolo vi è stato costruito sopra un monastero, che oggi ospita il museo archeologico). Della cavea sono rimasti resti solo del primo ordine (senza comunque gradinate, completamente scomparse), che comunque permettono di avere la visione complessiva del perimetro: tra tali resti si individuano gli accessi principali, i vomitoria, parte degli ambulacri sotto al primo ordine della cavea, parte delle scale che portavano alle gradinate. I resti riportati alla luce dimostrano l'ampiezza di quel che fu l'Anfiteatro Romano costruito tra il 117/138 dopo Cristo, l'arena centrale è ampia e si vedono i resti della fascia di cinta, poi dall'immaginazione e dallo studio dell'area si arriva a ricostruirne le dinamiche del tempo. Il busto di Gaio Clinio Mecenate, nato ad Arezzo, consigliere romano dell'Imperatore Augusto, ricorda le famose elargizioni da lui deriva il termine "mecenatismo" che attuò all'epoca verso gli artisti. La visita è compresa in quella del museo archeologico, ma se non si è interessati ai reperti di quest'ultimo, i resti dell'anfiteatro sono ben visibili dal piccolo giardino che lo costeggia a nord-ovest.
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L'anfiteatro romano di Arezzo è un sito archeologico di epoca romanarealizzato ad Arezzo che si trova nella parte sud della "città murata". L'anfiteatro fu costruito a cavallo fra gli ultimi anni del I secolo e i primi del II(la datazione dell'edificio è da porsi in età adrianea, 117-138 d.C.). Esso, che subì durante i secoli gravissime menomazioni, fu esplorato per la prima volta negli anni 1914-1915; gli scavi, interrotti a causa della guerra, furono ripresi nel 1926. Dal 1950 il monumento è stato sottoposto a periodici restauri che lo hanno portato completamente alla luce. Il sito archeologico ha un asse maggiore di 121 metri e una minore di 68 metri. L'anfiteatro è ellittico e dotato di gradinate su due ordini: della struttura, realizzata usando blocchi di arenaria, laterizi e marmo, rimangono la plateae i resti degli ambulacri. Le sostruzioni alle gradinate dell'anfiteatro comprendevano due ambulacri(corridoi coperti) concentrici ed un terzo anello che doveva delimitare l'arena. Scomparsi ormai il portico e l'ambulacro perimetrali, è tuttavia possibile individuare i due accessi principali agli estremi dell'asse longitudinale ed i due secondari in corrispondenza dell'asse trasversale. Ai tre ambulacri si interponevano due fasce di strutture portanti interrotte dai vomitoria, da cellae terraneae e da accessi con scale che si svolgevano tutti intorno all'ellisse, alternandosi con regolarità. Delle strutture restano parti diverse a seconda dei vari punti del perimetro; permangono ampi resti delle costruzioni della cavea: volte dei vomitoria, parzialmente incorporate nei resti del convento, resti di scale per accedere alla media cavea. Sono invece scomparse le gradinate della cavea, anche se si può indicarne il grado di pendenza, riferendosi agli scarsi resti rimasti sul terreno. Si sono potute facilmente ricostruire le misure dell'anfiteatro: si tratta di una struttura con arena di grandi dimensioni (71,9 x 42,7 metri), solo di poco inferiore a quella del Colosseo (77 x 46,5 metri). Assai minore è, in proporzione, lo spessore della fascia muraria (24,7 metri). Le strutture dell'anfiteatro aretino alternano rivestimenti di tipo canonico ad altri di tipo più raro. Le volte dei corridoi anulari sono in opus coementicum (malta mista a coementa, ossia pietrame tufaceo o siliceo). Nei rivestimenti murarii viene adottato l'opus mixtum, si alterna cioè l'opus reticulatum (quadrelli disposti in lunghi filari obliqui) all'opus vittatum (file, vittae, di tufelli rettangolari alternate a superfici laterizie). Le scale interne sono in travertino, all'esterno, l'anfiteatro era probabilmente rivestito di arenaria locale. L'anfiteatro ha subito diversi saccheggi nel corso degli anni e parte del materiale è stato utilizzato per realizzare alcuni edifici religiosi. Una testimonianza di questo uso è il Monastero di San Bernardo, che fu realizzato nel XVI secolo a ridosso dell'emiciclo sud e che oggi ospita il Museo Archeologico. Dotata di una capienza presunta di circa 8.000 - 10.000 spettatori, la struttura - accessibile da via Margaritone e da via Francesco Crispi, viene utilizzata oggi come teatro all'aperto.
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L'anfiteatro fu costruito a cavallo fra gli ultimi anni del I secolo e i primi del II (la datazione dell'edificio è da porsi in età adrianea, 117-138 d.C.). Esso, che subì durante i secoli gravissime menomazioni, fu esplorato per la prima volta negli anni 1914-1915; gli scavi, interrotti a causa della guerra, furono ripresi nel 1926. Dal 1950 il monumento è stato sottoposto a periodici restauri che lo hanno portato completamente alla luce. Il sito archeologico ha un asse maggiore di 121 metri e uno minore di 68 metri. L'anfiteatro è ellittico e dotato di gradinate su due ordini: della struttura, realizzata usando blocchi di arenaria, laterizi e marmo, rimangono la platea e i resti degli ambulacri. Le sostruzioni alle gradinate dell'anfiteatro comprendevano due ambulacri (corridoi coperti) concentrici ed un terzo anello che doveva delimitare l'arena. Scomparsi ormai il portico e l'ambulacro perimetrali, è tuttavia possibile individuare i due accessi principali agli estremi dell'asse longitudinale ed i due secondari in corrispondenza dell'asse trasversale. Ai tre ambulacri si interponevano due fasce di strutture portanti interrotte dai vomitoria, da cellae terraneae e da accessi con scale che si svolgevano tutti intorno all'ellisse, alternandosi con regolarità. Delle strutture restano parti diverse a seconda dei vari punti del perimetro; permangono ampi resti delle costruzioni della cavea: volte dei vomitoria, parzialmente incorporate nei resti del convento, resti di scale per accedere alla media cavea. Sono invece scomparse le gradinate della cavea, anche se si può indicarne il grado di pendenza, riferendosi agli scarsi resti rimasti sul terreno. Si sono potute facilmente ricostruire le misure dell'anfiteatro: si tratta di una struttura con arena di grandi dimensioni (71,9 x 42,7 metri), solo di poco inferiore a quella del Colosseo (77 x 46,5 metri). Assai minore è, in proporzione, lo spessore della fascia muraria (24,7 metri). Le strutture dell'anfiteatro aretino alternano rivestimenti di tipo canonico ad altri di tipo più raro. Le volte dei corridoi anulari sono in opus coementicum (malta mista a coementa, ossia pietrame tufaceo o siliceo). Nei rivestimenti murarii viene adottato l'opus mixtum, si alterna cioè l'opus reticulatum (quadrelli disposti in lunghi filari obliqui) all'opus vittatum (file, vittae, di tufelli rettangolari alternate a superfici laterizie). Le scale interne sono in travertino, all'esterno, l'anfiteatro era probabilmente rivestito di arenaria locale. L'anfiteatro ha subito diversi saccheggi nel corso degli anni e parte del materiale è stato utilizzato per realizzare alcuni edifici religiosi[1]. Una testimonianza di questo uso è il Monastero di San Bernardo, che fu realizzato nel XVI secolo a ridosso dell'emiciclo sud e che oggi ospita il Museo Archeologico. Dotata di una capienza presunta di circa 8.000 - 10.000 spettatori, la struttura - accessibile da via Margaritone e da via Francesco Crispi, viene utilizzata oggi come teatro all'aperto.
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Grande monumento di epoca romana risalente al II sec.d.C. che al tempo poteva ospitare circa 10.000 spettatori. Purtroppo, a parte la sua grande arena (di poco inferiore a quella del Colosseo), del resto delle strutture è rimasto ben poco a causa dei saccheggi di materiali lapidei protrattosi per secoli (sula sua sezione sud nel XIV secolo vi è stato costruito sopra un monastero, che oggi ospita il museo archeologico). Della cavea sono rimasti resti solo del primo ordine (senza comunque gradinate, completamente scomparse), che comunque permettono di avere la visione complessiva del perimetro: tra tali resti si individuano gli accessi principali, i vomitoria, parte degli ambulacri sotto al primo ordine della cavea, parte delle scale che portavano alle gradinate. I resti riportati alla luce dimostrano l'ampiezza di quel che fu l'Anfiteatro Romano costruito tra il 117/138 dopo Cristo, l'arena centrale è ampia e si vedono i resti della fascia di cinta, poi dall'immaginazione e dallo studio dell'area si arriva a ricostruirne le dinamiche del tempo. Il busto di Gaio Clinio Mecenate, nato ad Arezzo, consigliere romano dell'Imperatore Augusto, ricorda le famose elargizioni da lui deriva il termine "mecenatismo" che attuò all'epoca verso gli artisti. La visita è compresa in quella del museo archeologico, ma se non si è interessati ai reperti di quest'ultimo, i resti dell'anfiteatro sono ben visibili dal piccolo giardino che lo costeggia a nord-ovest.
Mario Ricci

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L'anfiteatro romano di Arezzo è un sito archeologico di epoca romanarealizzato ad Arezzo che si trova nella parte sud della "città murata".

L'anfiteatro fu costruito a cavallo fra gli ultimi anni del I secolo e i primi del II(la datazione dell'edificio è da porsi in età adrianea, 117-138 d.C.). Esso, che subì durante i secoli gravissime menomazioni, fu esplorato per la prima volta negli anni 1914-1915; gli scavi, interrotti a causa della guerra, furono ripresi nel 1926. Dal 1950 il monumento è stato sottoposto a periodici restauri che lo hanno portato completamente alla luce.

Il sito archeologico ha un asse maggiore di 121 metri e una minore di 68 metri.

L'anfiteatro è ellittico e dotato di gradinate su due ordini: della struttura, realizzata usando blocchi di arenaria, laterizi e marmo, rimangono la plateae i resti degli ambulacri.

Le sostruzioni alle gradinate dell'anfiteatro comprendevano due ambulacri(corridoi coperti) concentrici ed un terzo anello che doveva delimitare l'arena.

Scomparsi ormai il portico e l'ambulacro perimetrali, è tuttavia possibile individuare i due accessi principali agli estremi dell'asse longitudinale ed i due secondari in corrispondenza dell'asse trasversale.

Ai tre ambulacri si interponevano due fasce di strutture portanti interrotte dai vomitoria, da cellae terraneae e da accessi con scale che si svolgevano tutti intorno all'ellisse, alternandosi con regolarità. Delle strutture restano parti diverse a seconda dei vari punti del perimetro; permangono ampi resti delle costruzioni della cavea: volte dei vomitoria, parzialmente incorporate nei resti del convento, resti di scale per accedere alla media cavea. Sono invece scomparse le gradinate della cavea, anche se si può indicarne il grado di pendenza, riferendosi agli scarsi resti rimasti sul terreno.

Si sono potute facilmente ricostruire le misure dell'anfiteatro: si tratta di una struttura con arena di grandi dimensioni (71,9 x 42,7 metri), solo di poco inferiore a quella del Colosseo (77 x 46,5 metri). Assai minore è, in proporzione, lo spessore della fascia muraria (24,7 metri). Le strutture dell'anfiteatro aretino alternano rivestimenti di tipo canonico ad altri di tipo più raro. Le volte dei corridoi anulari sono in opus coementicum (malta mista a coementa, ossia pietrame tufaceo o siliceo). Nei rivestimenti murarii viene adottato l'opus mixtum, si alterna cioè l'opus reticulatum (quadrelli disposti in lunghi filari obliqui) all'opus vittatum (file, vittae, di tufelli rettangolari alternate a superfici laterizie). Le scale interne sono in travertino, all'esterno, l'anfiteatro era probabilmente rivestito di arenaria locale.

L'anfiteatro ha subito diversi saccheggi nel corso degli anni e parte del materiale è stato utilizzato per realizzare alcuni edifici religiosi. Una testimonianza di questo uso è il Monastero di San Bernardo, che fu realizzato nel XVI secolo a ridosso dell'emiciclo sud e che oggi ospita il Museo Archeologico.

Dotata di una capienza presunta di circa 8.000 - 10.000 spettatori, la struttura - accessibile da via Margaritone e da via Francesco Crispi, viene utilizzata oggi come...

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L'anfiteatro fu costruito a cavallo fra gli ultimi anni del I secolo e i primi del II (la datazione dell'edificio è da porsi in età adrianea, 117-138 d.C.). Esso, che subì durante i secoli gravissime menomazioni, fu esplorato per la prima volta negli anni 1914-1915; gli scavi, interrotti a causa della guerra, furono ripresi nel 1926. Dal 1950 il monumento è stato sottoposto a periodici restauri che lo hanno portato completamente alla luce. Il sito archeologico ha un asse maggiore di 121 metri e uno minore di 68 metri. L'anfiteatro è ellittico e dotato di gradinate su due ordini: della struttura, realizzata usando blocchi di arenaria, laterizi e marmo, rimangono la platea e i resti degli ambulacri. Le sostruzioni alle gradinate dell'anfiteatro comprendevano due ambulacri (corridoi coperti) concentrici ed un terzo anello che doveva delimitare l'arena. Scomparsi ormai il portico e l'ambulacro perimetrali, è tuttavia possibile individuare i due accessi principali agli estremi dell'asse longitudinale ed i due secondari in corrispondenza dell'asse trasversale. Ai tre ambulacri si interponevano due fasce di strutture portanti interrotte dai vomitoria, da cellae terraneae e da accessi con scale che si svolgevano tutti intorno all'ellisse, alternandosi con regolarità. Delle strutture restano parti diverse a seconda dei vari punti del perimetro; permangono ampi resti delle costruzioni della cavea: volte dei vomitoria, parzialmente incorporate nei resti del convento, resti di scale per accedere alla media cavea. Sono invece scomparse le gradinate della cavea, anche se si può indicarne il grado di pendenza, riferendosi agli scarsi resti rimasti sul terreno. Si sono potute facilmente ricostruire le misure dell'anfiteatro: si tratta di una struttura con arena di grandi dimensioni (71,9 x 42,7 metri), solo di poco inferiore a quella del Colosseo (77 x 46,5 metri). Assai minore è, in proporzione, lo spessore della fascia muraria (24,7 metri). Le strutture dell'anfiteatro aretino alternano rivestimenti di tipo canonico ad altri di tipo più raro. Le volte dei corridoi anulari sono in opus coementicum (malta mista a coementa, ossia pietrame tufaceo o siliceo). Nei rivestimenti murarii viene adottato l'opus mixtum, si alterna cioè l'opus reticulatum (quadrelli disposti in lunghi filari obliqui) all'opus vittatum (file, vittae, di tufelli rettangolari alternate a superfici laterizie). Le scale interne sono in travertino, all'esterno, l'anfiteatro era probabilmente rivestito di arenaria locale. L'anfiteatro ha subito diversi saccheggi nel corso degli anni e parte del materiale è stato utilizzato per realizzare alcuni edifici religiosi[1]. Una testimonianza di questo uso è il Monastero di San Bernardo, che fu realizzato nel XVI secolo a ridosso dell'emiciclo sud e che oggi ospita il Museo Archeologico. Dotata di una capienza presunta di circa 8.000 - 10.000 spettatori, la struttura - accessibile da via Margaritone e da via Francesco Crispi, viene utilizzata oggi come...

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Very friendly staff and LOTS of pottery. I came away wanting to know more about the history: what kind of political structure di Etruscsans have; where was their capitol, if they had one?; when were they conquered by the Romans?; how did the Roman-Etruscan relationship differ from the Roman-Cathage?; we learn that Etruscans used the Greek alphabet but that the language itself did not have Indo-European roots, so what are examples of how the language diverges from I-E patterns?; where did the Etruscans come from and/or where did their language come from, if we know?;...

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