Non so chi abbiano in cucina e neanche chi tagli loro la carne. Locale spoglio (e ci potrebbe stare), freddo (e non è accettabile nonostante split e stufette). Servizio volenteroso, menù da pizzeria per turisti. Ordino delle bruschette (fattura “anni ‘80) ma accettabili (sempre per un’osteria) e poi una bistecca. Mi arriva una carne tagliata brutalmente certo non da un macellaio toscano. Per tagliarla ho provato tre diversi coltelli. Sapete perchè? Perchè era cruda, non al sangue. E, inutile a dirsi, altro che carne chianina. Era estera. Non so di dove, ma, spero, non anche congelata. Tutto questo è stato esposto anche al gestore che mi ha detto che la migliore carne è il “black angus”. Dimenticando forse che non eravamo a Edimburgo o a New York. Ma nella terra della fiorentina di razza chianina. Il tutto per la modica somma di € 49 di cui € 35 di “pregiata bistecca”. Mi astengo da altre considerazioni.
P.s. Come sempre, quando lascio una recensione negativa ricevo velati insulti che provano l’indole di chi risponde. In genere vanno a cercare i miei profili sul web e si appigliano alla mia professione di giornalista disprezzandomi. Beninteso, non penso che la mia opinione valga più degli altri, ma 30 anni di frequentazione, quasi quotidiana di alberghi e ristoranti (in tutta Europa), mi danno modo di giudicare. E, stavolta, sono “tuttologo” con quel “ciao guagliò” finale dal vago sapore discriminatorio che vi lascio intuire. Ultime tre precisazioni. La climatizzazione, primo biglietto da visita di un locale, era inadeguata alla cubatura. Anche se ero sotto “la stufetta”, come la chiama il ristoratore. Una “stufetta” da esterno, dunque inadatta all’uso in interni. Secondo: sin dal 2000 (periodo “mucca pazza”), i ristoratori, come da direttiva europea, sono obbligati a dichiarare l’origine delle carni bovine Per questo ritengo che un buon controllo di polizia sanitaria farebbe abbassare la cresta al gestore. Immaginate dunque la reazione di un cliente che, in Toscana, legge che al ristorante gli servono carne estera 😀. Terzo: non ho “lasciato l’osso”, ma mezza bistecca nel piatto, proprio perchè non si riusciva più a tagliare per quanto era cruda e...
Read morePartiamo dal servizio. I calici per il vino avevano tracce di labbra sui bordi, come se non fossero stati adeguatamente lavati. Ci sono stati prontamente sostituiti, forse è stato solo un incidente, ma, senza fare gli schizzinosi, non è stato un buon biglietto da visita. Dei due ragazzi che hanno servito al tavolo, uno era evidentemente un principiante e un po' teso (non gliene si fa una colpa, tutti devono imparare, ci mancherebbe altro); l'altro invece è stato più propositivo e all'altezza della situazione (dando consigli utili sugli abbinamenti). Se invece di una stella ce ne sono due è grazie alla professionalità di quest'ultimo ragazzo. Al primo faccio i miei migliori auguri, con un po' di pazienza imparerà anche lui (come si dice? "nessuno nasce imparato"). In generale, ci è sembrato un posto con pochi sorrisi e un po' di tensione da parte della persona che gestiva il locale, forse poco incline a ricevere critiche motivate e magari in una serata storta. Non mi sono sentito a mio agio in nessun momento e, come cliente pagante, non è stata una bella sensazione.
Parliamo di menù. La bistecca di carne chianina era cotta oltre misura e piena di nervature. Non si pretende che tutti sappiano centrare il punto di cottura della carne, ma in un ristorante della Toscana si pretende eccome. Anche la qualità della carne non era eccelsa, se paragonata ad altri carni mangiate in Toscana allo stesso prezzo (45€/kg). Gli spinaci all'aglietto e le patate fritte erano surgelate, forse sarebbe stato meglio indicarlo con chiarezza sul menu (anche per i tanti stranieri che frequentano il locale). Sul vino rosso della casa stendo un velo pietoso.
Sulla carta i prezzi sono in linea con la media di Arezzo, ma il rapporto qualità effettiva/prezzo è insufficiente. Chi ha la pretesa di mangiare bene ad Arezzo (spendendo lo stessa cifra) può trovare di meglio altrove. Secondo l'esperienza fatta, non...
Read moreI am writing this review while I just ate my primi piati which was very average with not much taste. Couscous salad with ceci and octopus. Not a dish I would eat again. Very blunt with not much to offer. This place didn't impress me up to now. Too noisy huge place which doesn't give u the impression u are in Tuscany. I hope they impress me with piati secondi, but I doubt it. The waitress just asked me if I wanted coffee, without knowing that I am waiting my main course. Forget it.. The worst oily and over salty Pasta I had in whole Italy..... Sad to say but it's in the top five Worst restaurants I have...
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