The Museo delle Pietre Dure is located at the Opificio delle Pietre Dure (Workshop of Semi-Precious Stones). The Opificio was a famous artistic workshop of the Renaissance, established in 1588 by Ferdinando I de' Medici to provide the elaborate, inlaid precious and semi-precious stoneworks for monuments such as the Chapel of the Princes in the Basilica of San Lorenzo. The Opifico still exists today and is a leader in restoration and teaching of the technique.
There are many examples of pietre dure in the museum including cabinets, table tops and "paintings". The decorations are usually flowers, fruits, animals and picturesque scenes. It was fascinating to see the paintings used as templates for some of the pietre dure works. There were also examples of a particular type of stone, paesina, extracted near Florence, the grain and colour of which has been used to create landscapes. The works are incredibly detailed and delicate. A 3-dimensional effect is created by depicting shadows using darker coloured stone. The multicoloured stones make the bodies of butterflies and leaf petals very realistic.
Upstairs is an exhibition of the technical processes involved in creating the pietre dure works with some old cutting and polishing equipment. There are also at least 500 samples of polished rock exhibiting every colour you can think of.
€4 entry and thoroughly...
Read moreFu fondato nel 1588 da Ferdinando I de' Medici, come manifattura specializzata nella lavorazione delle pietre dure, operava nella "Galleria dei lavori" collocata nel braccio corto degli Uffizi. La manifattura continuò la sua attività anche sotto la dinastia lorenese, impegnandosi per oltre tre secoli, fino alla fine del XIX secolo, nella decorazione della Cappella dei Principi in San Lorenzo (il mausoleo che ospita le tombe medicee), ma anche nella creazione di prestigiosi oggetti artistici in pietre dure destinati ad essere donati ai Grandi di tutta Europa. Di questa splendida stagione produttiva resta testimonianza nel Museo presso la sede storica di via degli Alfani. L'evoluzione che ha dato la spinta all' Istituto verso nuovi traguardi è quella del "Gabinetto Restauri" della Soprintendenza delle Belle Arti di Firenze, fondato nel 1932 da Ugo Procacci, allora giovanissimo funzionario storico dell'arte, e che può essere considerato, per precedenza cronologica, il primo laboratorio di restauro moderno d'Italia. Era l'epoca in cui, su spinta di un nuovo approccio storicistico e positivista all'opera d'arte, nascevano un po' ovunque nel mondo laboratori di restauro scientifici (essendo stato fino ad allora principalmente il restauro una disciplina affidata ai cosiddetti 'pittori di galleria'). Nascono tra la fine degli anni '20 e l'inizio degli anni '30 i laboratori del Fogg Art Museum a Boston, della National Gallery a Londra, il Doernher Institute a Monaco. Nel 1975, con la legge istitutiva del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, tutti i laboratori di restauro fiorentini vennero riuniti sotto il nome di "Opificio delle Pietre Dure", laboratori di restauro, con status di autonomia di cui l'antica istituzione già godeva. L’Opificio delle Pietre Dure, nell’anno delle celebrazioni per il Cinquecentenario della morte di Leonardo 2019, ha fatto conoscere alcuni risultati brillanti raggiunti nell’ambito del momento creativo del leggendario artista, rappresentato in maniera eccezionale dai suoi disegni preparatori. Una campagna diagnostica (condotta dall’Opificio sul disegno con paesaggio datato 1473 del Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi, noto come “8P”), aveva consentito, grazie alle osservazioni storico-artistiche e alle indagini scientifiche, una eccezionale analisi dei materiali e un risultato che indicano la sua esecuzione in due fasi distinte nel tempo. Da tempo varie indagini riflettografiche, condotte sulle opere di Leonardo, hanno permesso avanzamenti della conoscenza per quanto riguarda le modalità preliminari all’esecuzione dell’artista. Analisi sul grande capolavoro incompiuto di Leonardo, l’Adorazione dei Magi, esposto agli Uffizi e restaurato proprio dall’Opificio, sono state essenziali. A parlarne sono stati nel 2019 Roberto Bellucci che, insieme a Patrizia Riitano, ha effettuato il recupero dell’opera. Durante la giornata di studi, l’esposizione dei risultati conseguiti dall’ente di restauro fiorentino è stata affiancata da ricerche compiute in Francia e tra gli ospiti che sono intervenuti su questi temi anche Cinzia Pasquali, restauratrice italiana che ha recuperato per il grande museo parigino la Sant’Anna e la Vergine di Leonardo.. CARING FOR ART Esposizioni temporanee al Museo dell’OPD 📌📌La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze📌📌 🔸 Dal 22 giugno al 6 settembre 2023 🔸 Museo dell’Opificio delle Pietre Dure - via degli Alfani 78 - Orari di apertura: lunedì-sabato 8.15-14.00 La tariffa d’accesso è compresa nel costo del biglietto di ingresso al Museo «La Madonna con Bambino dal Chiostro della Basilica di San Lorenzo a Firenze» è il secondo appuntamento della rassegna 👉Caring for Art. Restauri in mostra👈, iniziativa promossa...
Read moreBe careful when planning your visit to this museum. Though it is small and can be seen in 20 minutes, ticket sales end 30 minutes before closing time. We had all inclusive tickets that allowed entry to the Uffizi, Boboli, and this museum. Yet 25 minutes before closing time they would not let us in because they said it was necessary to print a new ticket, and their machine was off. This is despite our already having paid for electronic tickets. There was a security guard who was as ugly as he was stupid who wouldn’t budge on his obstinacy. We had prepaid tickets. The museum was open another 25 minutes. It’s basically just two large rooms of exhibits. I’ve been here many times in the past, but now Firenze has become a series of useless waiting in line for unnecessary vouchers and patience killing tedium. But at least it creates more useless jobs for...
Read more