The Porta Romana, once known as the Porta San Pier Gattolino was the southernmost gate in the 13th-century walls of the Oltrarno section of Florence, region of Tuscany, Italy. It stands at the confluence of a number of roads: accessed from north by Via Romana, Via de' Serragli, and Viale Francesco Petrarca. In addition, a central road along the Boboli Gardens begins near the gate, and allowed the inhabitants of the Pitti Palace to exit and enter Florence with minimal travel on city streets. Beyond the gates are the Via del Poggio Imperiale and Via Senese. The latter led to Siena and points south such as Rome, hence the name. When the majority of the defensive walls of Florence were razed in the 19th century, only a few, and sometimes partial gate structures were left standing including Porta San Gallo, Tower of San Niccolò, and this gate with a snippet of merlonatedwall. The 13th century walls and gates of the city were erected with the designs of various builders; among the main contributors were Arnolfo di Cambio, with contributions by Orcagna, Giotto and others. A plaque on the external wall claims the gate was erected in 1327. Originally and as demonstrated on the 1584 Map by Stefano Buonsignori the gate had a lower outer wall with a small courtyard dominated by the larger gate we see today;[1] in this, the gate resembled the Porta Romana of Siena. The gate had a large central entrance for horse-drawn carriages, and smaller lateral doors for pedestrian entry. The door retains its original massive, iron-clad doors. The outer arch has a weather-worn 13th-century fresco, depicting the enthroned Virgin and saints. The interior portion of the gate has two marble plaques: one commemorates the 1515 entrance into Florence of the Medici Pope Leo X, and the other the 1535 entry of Charles V, Holy Roman Emperor. When Cosimo I augmented the walls around Florence, at this site, he destroyed the church of San Pier Gattolino that had stood at the site since at least 1068. A subsequent church was rebuilt, which was restored in 1808, when frescoes of Giuseppe Castagnoli and Domenico Del Podestà were added. The church was decorated by Giusto Mariani and Romanelli. It is said the term Gattolino is a corruption of Gattuario, others say it was a corruption of Catelina.[3] Others attribute it to the Italian word "gattice", designating a type of white poplar. The church is also called the parish church of Serumido, derived from the name of Ser Umido di Domenico Grazzini, who helped to fund its rebuilding. Just outside the wall was the 14th-century church and convent of San giusto della Calza of the Knights of Jerusalem. A controversial modern marble statue of two women, named "Dietro-Front" ("Turnabout"), was erected in the circle before the wall by the artist Michelangelo Pistoletto....
Read moreLa porta fu costruita tra il 1328 e il 1331 (si vuole su progetto di Andrea Orcagna) nell'ambito dei lavori all'ultima cerchia di mura, che qui si conservano per due lunghi tratti ancora collegati all'accesso alla città. Come la maggior parte delle altre porte cittadine fu ribassata nel Cinquecento per renderla meno vulnerabile ai cannoneggiamenti, ma non venne modificata con troniere per l'artiglieria pesante, vista la presa di Siena e quindi la scarsa possibilità di attacchi da questa parte della città.
Presso la porta fu allocato uno dei capilinea della Tranvia del Chianti, attiva fra il 1891 e il 1935 quale collegamento tra Firenze, San Casciano Val di Pesa e Greve in Chianti.
Lo stato attuale è quello determinato da un intervento degli anni trenta del Novecento (1938) promosso dal Comune e diretto dall'architetto Ezio Zalaffi (allora capo dell'Ufficio delle Belle Arti), quando il complesso fu definitivamente isolato da alcune costruzione che vi erano addossate (in particolare un piccolo fabbricato che ospitatava il corpo di guardia dei Vigili Ubani) e furono aperti nuove arcate nelle mura per favorire la viabilità, ampliando parallelamente piazza della Calza. Alla fine degli anni novanta si intervenne sui grandi battenti lignei in quercia (almeno nella struttura da considerare originali), sempre per le cure dell'Ufficio Belle Arti del Comune di Firenze, su progetto dell'architetto Giuseppe Cini e direzione dei lavori dell'architetto Claudio Cestelli.
Nel 1998, a lavori terminati, fu aperta temporaneamente una parte del tratto di mura da Porta Romana a piazza Tasso, con la possibilità di vedere la grande sala al primo piano della Porta dove alloggiavano i soldati di guardia, cone belle panoramiche sul giardino di Boboli e su questa parte di Oltrarno. La possibilità di accedere ai camminamento di ronda è stata ripetuta occasionalmente anche negli anni seguenti.
È la seconda porta per ampiezza dopo porta San Frediano e come quest'ultima conserva ancora i giganteschi battenti in legno presumibilmente originali, forniti di una fitta chiodatura.
Ai lati del grande fornice centrale, a guardare verso la campagna, sono due lapidi poste simmetricamente con lunghe iscrizioni in latino (già sul distrutto antiporto e qui trasferite nel Settecento), la prima in memoria del solenne ingresso in città del papa mediceo Leone X durante il viaggio che lo avrebbe portato a incontrare a Bologna il re di Francia Francesco I (1515), la seconda in ricordo della venuta dell'imperatore Carlo V, giunto a Firenze per creare Alessandro de' Medici duca della città e dargli in moglie la figlia Margherita (1536).
Subito sopra sono due scudi, quello a destra frammentario, ambedue illeggibili. Si segnalano inoltre vari ferri da cavallo e da bandiera, di diverso disegno, forse in qualche caso antichi. All'interno del fornice, a sinistra in basso, è un cippo moderno che indica la distanza da piazza della Signoria in Km 1,570.
Nella lunetta interna, come nella maggior parte delle altre antiche porte superstiti, a ribadire come il territorio fosse posto sotto la protezione della Vergine, è un affresco del primo Cinquecento (staccato negli anni settanta del Novecento e quindi restaurato e ricollocato nel 1992 su iniziativa del Fondo Ambiente Italiano con il contributo dell'Ente Cassa di Risparmio di Firenze) raffigurante la Madonna con il Bambino tra i santi Giovanni Battista, Zanobi, Pietro e Nicola da Tolentino, opera del Franciabigio che ricalcò uno schema trecentesco.
Sul lato che guarda alla città è una iscrizione con una disposizione del 1327 che riporta i dati sulle dimensioni che allora aveva la struttura (porta, mura, fosso, spianato e strade interna e esterna) accompagnata dal giglio di Firenze e dalla croce del Popolo. Tra le distanze, di particolare interesse, vi è l'indicazione delle fossette dala via ale Canpora che si riferiscono alla collina delle Campora in cui sarà costruita, nel 1355, la chiesa di Santa Maria del...
Read moreAbbiamo visitato la parte alta della porta tramite le visite guidate di musei fiorentini avendo prenotato on-line per questa visita abbiamo fatto accesso dal parcheggio sotto alle mura interno città e poi percorso un tratto sopra alle mura fino alla porta salendo una scalinata che accede direttamente al tetto della porta. La struttura è in evidente stato di invasione di piante, in alcuni punti sono presenti delle crepe dovute alle intemperie e alla vegetazione spontanea. l'interno della struttura specialmente il tetto è abbastanza degradato e ci sono alcuni buchi tra le tegole (foto). L'interno era in buono stato, sufficientemente ripulito ma normalmente molto polveroso. Tutte le aperture di finestra e altre grate erano protette da una rete metallica (foto). Il camminamento e la scalinata di accesso alla porta hanno i requisiti minimi per l'accesso solo se non bagnato. il costo della visita è stato di €6 a persona adulta e sotto i 12 anni l'ingresso è gratuito. è possibile attivare la card del Fiorentino per usufruire di altri accessi pagando circa €20 per la tessera valida in altri luoghi gestiti sempre da a musei fiorentini. la porta merita una visita per la sua particolarità architettonica in quanto largo è collegato su un angolo delle Mura cittadine oltretutto si può vedere una parte del camminamento sulle mura verso il giardino di Boboli. Dalla porta si può ammirare La piazza dove la nuova rotonda è stata impreziosita con una scultura d'arte moderna. Opera del 1984 di Michelangelo pistoletto intitolata "dietrofront" alta 6 m. Rappresenta la stessa donna che esce dalla città e poi rientra, la circolarità tra passato e futuro: “Tutto ciò che di moderno si è venuto a creare nasce da una spinta che parte dalla prospettiva rinascimentale, quindi da Firenze” -disse Pistoletto durante un’ intervista- “Questa mia figura monumentale, dunque, si spinge verso il mondo uscendo da Porta Romana. Essa esce da Firenze per incontrare il mondo e ritorna a Firenze, infatti una seconda figura, sorretta dalla prima, si proietta verso l’interno della città: è un ritorno, della modernità, verso Firenze dal...
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