Questo massiccio cubo, perché è effettivamente un cubo, venne edificato tra il 1619 e il 1623 dal futuro Doge (dal 1625 al 1627) Giacomo Lomellini. Attualmente è la sede del Comando Militare dell'Esercito Italiano nella Regione Liguria. Pertanto non è aperto liberamente al pubblico, si può visitare durante i Rolli days, e non sempre.
Il palazzo fu creato accorpando due unità edilizie del patrimonio di famiglia, una di esse peraltro già inserita nei "Rolli" nel 1588. Il "cubo" divenne così la principale residenza della famiglia in città. Nella nuova costruzione, per quanto possibile, è stata ricercata e creata, una simmetria nelle forme e nei volumi. Malgrado gli spazi non troppo grandi l'ingresso è decisamente importante.
Il cortile interno terminava con un ninfeo, oggi scomparso, ma grazie ai disegni di Rubens possiamo ancora avere conferma della sua presenza e bellezza.
I Lomellini vollero Domenico Fiasella per le decorazioni e gli affreschi dell'edificio. Purtroppo il Fiasella non potè portare a termine il suo compito. G. B. Carlone se ne assumerà l'onere.
Tutto il ciclo pittorico ruota intorno agli episodi di Esther ed Assuero, una scelta con delle motivazioni ben precise. E cioè rappresentare l'integrità morale della Repubblica che vince sui tradimenti, e le congiure, perpetrate contro di lei.
Più precisamente il tradimento dei De Marini, la congiura di Giulio Cesare Vacchero, vedi colonna infame di Genova. E l’assedio di Carlo Emanuele I di Savoia, sconfitto nonostante le impari forze in campo. Tutti pericoli sventati dal futuro Doge Giacomo Lomellini.
Nel dettaglio: La caduta di Gerusalemme (volta dell'atrio) Il banchetto di Assuero (primo piano nobile) La scelta di Esther da parte di Assuero (secondo piano nobile)
Vi sono poi, al terzo piano, degli affreschi a sfondo mitologico, opera di Jacopo Antonio Boni e Carlo Giuseppe Ratti.
Probabilmente nel 1855 vi fu il passaggio dalla famiglia Lomellini alla famiglia Patrone. Tale famiglia ne fu proprietaria fino al 1897, quando Fausto Patrone lo vendette al Comune di Genova. Precisamente il 13/12/1897.
Il Municipio, successivamente, ne demoli' un angolo, abbiamo quindi un "cubo mozzato". Fateci caso, lo spigolo verso Via Bensa non c'è più. Questo perché, la stessa Via Bensa doveva essere allargata, per la stesa dei binari del tram. Venne quindi eliminato un salotto per ogni piano, creando nuove volte e nuove decorazioni a grottesche. Anche il cortile, di conseguenza, subì delle modifiche.
Ma non preoccupatevi, gli spicchi di affreschi e decorazioni, nello spigolo demolito non andarono perduti. Sempre la Giunta decise di staccarli e trasportarli delicatamente a Palazzo Bianco. Dove si trovano tuttora.
Il palazzo, a questo punto, venne utilizzato come sede per i nuovi uffici comunali poi, nel 1928, divenne la casa del fascio. Ed infine, nel 1945 prese la sua destinazione...
Read moreÈ possibile visitarlo soltanto su prenotazione in occasione dei Rolli Days, in quanto il palazzo ospita dal 1945 il Comando Militare dell’Esercito Italiano in Liguria. Gli interni sono abbastanza ben conservati, e sono davvero degni di nota gli splendidi affreschi ad opera di Domenico Fiasella. Ovviamente le visite prenotate avvengono soltanto in gruppi limitati e con una guida. Al momento della prenotazione vi verranno chieste le vostre generalità e sarà necessario esibire un documento di identità valido al momento...
Read morePalazzo dei Rolli fatto costruire da Giacomo Lomellini, che fu Doge di Genova, agli inizi del '600. Passò poi ai Patrone, quindi al Comune, divenne poi Casa del Fascio. Tornato al Comune venne ceduto nel 1945 all' esercito e da allora e sede del Comando Militare Esercito. Alla fine del '900, per l' allargamento di Via Benda gli fu troncato l'...
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