Il palazzo del Monte di pietà è un edificio progettato dall'architetto Natale Masuccio, si trova in via XXIV Maggio (un tempo "via dei Monasteri"), nella città di Messina.
Edificato a partire dal 1616 su incarico dell'Arciconfraternita degli Azzurri. Dell'incarico a Masuccio, stabilitosi in vecchiaia a Messina, rimane una sola traccia documentale di mano dell'architetto gesuita, relativa alla fornitura di pietra dall'isola di Rodi.
Alla morte del progettista risultava costruito il solo piano terreno caratterizzato da portale e cantonali a bugne rustiche riferibili al manierismo toscano. Il livello superiore fu completato dopo la sua morte da altri progettisti che non rispettarono il progetto originario.
Superato il portale d'ingresso ci si trova in un atrio con volta a botte, sulla destra una porta al cui interno una scala conduceva ai piani superiori e, di fronte, una fontana monumentale con un putto a cavallo di un delfino, del 1732.
Nel 1741 in occasione del bicentenario della fondazione della Compagnia degli Azzurri, fu realizzata la scenografica scalinata che conduce alla chiesa di Santa Maria della Pietà, su progetti e disegni dell'architetto Antonio Basile e del pittore Placido Campolo, manufatti realizzati in marmo rosso venato di Taormina.
Prospetto settecentesco caratterizzato da un portale a bugnato con lapide marmorea recante la dicitura "MONTE DI PIETA'" e sopra l'arco una targa "MAIOR OMNIUM CHARITAS 1789" a ricordo dei rifacimenti eseguiti dopo il terremoto della Calabria meridionale del 1783. Sui lati vi sono quattro finestre alternate a sei nicchie.
Epoca contemporanea Modifica L'edificio fu gravemente danneggiato dal terremoto del 1908. Restaurato nuovamente nel 1979, è utilizzato per manifestazioni culturali, spettacoli e mostre, soprattutto il cortile e la scalea. Con contratto di locazione regolarmente registrato, l'Arciconfraternita degli Azzurri e della Pace dei Bianchi lo ha concesso in uso alla Provincia Regionale di Messina (con gli impianti e gli arredi di cui è dotato), per consentire di programmare, organizzare e realizzare manifestazioni pubbliche di carattere culturale e sociale di rilevanza e qualità compatibili con la peculiarità del luogo e con l'immagine dell'Arciconfraternita.
Nella Cappella è documentato il quadro Gesù Cristo con la Croce, opera di...
Read moreAl di là del fatto che nell'evidenza è un posto bellissimo, che tutti sappiamo essere utilizzato per spettacoli, mostre e set fotografici e che non sempre è aperto, focalizzerei la recensione su altri temi. Mi piacerebbe capire cosa vuole essere davvero questo luogo. Un resto? (la parte sinistra del palazzetto è stata bombardata nella Seconda Guerra Mondiale ed è ricostruita); una rovina? (la chiesa non c'è più ma ci sono le sue parti basamentali e di fondazione in mezzo alle erbacce e agli alberi); una integrazione incompiuta? (il piano nobile è solo accennato ma non è stato mai ricostruito). Questo è un luogo di proprietà privata (Azzurri) ma di valenza fortemente pubblica (città pre terremoto) . Come va gestito? Chi deve intervenire? Con i soldi di chi? Non ho visto alcun progetto che restituisca all'area della chiesa la sua necessaria valenza di spazio storico, né delle possibili proposte per il piano nobile. Insomma, posto bellissimo ma che non sa bene cosa vorrà...
Read moreBen poco di questa città, devastata a varie riprese nel corso della sua storia da scosse telluriche di notevole intensità, specie quella del dicembre del 1908, e profondamente sfigurata da incuria, malgoverno, indifferenza ed ignoranza delle amministrazioni, è sopravvissuto all'ingiuria del tempo. Ciò che, malgrado tutto, è riuscito a giungere fino a noi, dovrebbe essere custodito ed amato come gemma preziosissima, perché pietre, dipinti e perfino alberi secolari possono raccontarci del passato storie meravigliose e piene di fascino. Di recente ho assistito a una divertente messa in scena di "Sogno di una notte di mezza estate" in questo spazio molto suggestivo quanto difficile da gestire per la precisa scelta registica di evitare le quinte. Trovo che quello di vivificare le vestigia del passato integrandole in un tessuto artistico che rispetti la loro fisionomia sia sempre uno dei modi più piacevoli per...
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