Notizie Storiche
III a.C. - 880 (preesistenze carattere generale)
Nella località dove è sorto Prato, come hanno manifestato recenti ritrovamenti, già prima del III secolo a.C. aveva preso a vivere, pressappoco dove ora si trova il Duomo, un minuscolo centro abitato, assurto in epoca romana a vicus o a pagus. Posto sul limitare della Via Cassia, dovette acquistare a livello locale un'apprezzabile rilevanza e, all'avvento del Cristianesimo nella zona pratese, la sua esigua plebs cristiana, circa il VI secolo d.C., prese a santo patrono il diacono Stefano, il protomartire particolarmente venerato nei primi secoli della nuova era. La località fu in seguito nominata locus Cornius, e già nel 880 nel locus risiedevano e vi esplicavano l'attività propria dell'ufficio che rivestivano, insieme con i notai, anche gli scabini, cioè i giudici regi. Descrizione La cattedrale di Santo Stefano, ristrutturata dal X al XV secolo, è una delle più belle chiese della Toscana per l'equilibrata purezza dei volumi e la vibrante bicromia dei paramenti. La facciata tardo gotica ha nel ricco portale una raffinata maiolica di Andrea Della Robbia (1489), mentre nell'angolo si inserisce il geniale pulpito di Donatello e Michelozzo, concluso nel 1438, creato per l'ostensione pubblica dell'importante reliquia della sacra Cintola della Madonna, che ancora oggi si mostra per Natale, Pasqua, il 1° maggio, il 15 agosto e, nelle forme più solenni, l'8 settembre, Natività di Maria. Lo slanciato campanile a torre, dei primi del Duecento, è concluso da una aerea cella gotica a grandi trifore. L’interno, con tre navate romaniche, del primo Duecento, divise da ampie arcate su preziose colonne in serpentino verde con raffinati capitelli, opera di maestro Guidetto, e il vasto transetto trecentesco, attribuito a Giovanni Pisano, conserva affreschi di Paolo Uccello (cappella dell'Assunta), di Alessandro Franchi (cappella Vinaccesi) e il più celebre ciclo di fra Filippo Lippi (cappella maggiore). Custodisce il tabernacolo della Madonna dell'Ulivo dei fratelli Da Maiano (1480), l'elegante pulpito rinascimentale in marmo bianco (1469-73), dall'esile forma a calice con rilievi di Antonio del Rossellino, e opere di Emilio Greco, Robert Morris e Pino Spagnulo. Nella cappella della Sacra Cintola, protetta da una cancellata in bronzo ispirata a motivi naturalistici e vegetali, di Maso di Bartolomeo (1442), e affrescata da Agnolo Gaddi (1395), l’altare argenteo settecentesco, che racchiude la preziosa reliquia mariana, è coronato dalla marmorea Madonna col Bambino (1301), capolavoro di...
Read moreLa Cattedrale di Santo Stefano, a Prato, è il principale luogo di culto della Città ed fu elevata a dignità di Basilica Minore da Papa Giovanni Paolo II nel 1996. Non parlerò della storia di questo monumento, tra l'altro stupendo, ma di ciò che in esso è conservato ed è giunto sino a noi. Al suo esterno, sul lato destro della facciata, il Pulpito di Michelozzo, costruito tra il 1428 e il 1438, con le decorazioni di Donatello (gli originali sono al Museo dell'Opera del Duomo, attiguo). Fu creato per l'Ostensione della Sacra Cintola appartenuta alla Madonna e che ancor oggi, in particolari circostanze, viene esposta ai fedeli. All'interno della Basilica, subito a sinistra, la Cappella del Sacro Cingolo. Qui è conservata la Sacra Cintola che, secondo la tradizione, fu donata dalla Vergine Maria a San Tommaso durante l'Assunzione in Cielo. La Cintola giunse a Prato nel XII secolo, esattamente nel 1141. La storia tramanda che San Tommaso donò la Sacra Cintola ad un Sacerdote, di cui non conosciamo il nome, e da lui ai propri famigli fino a che un certo Michele, pratese, sposò una diretta discendente. Michele, come detto, nel 1141 rientrò a Prato e in punto di morte, era il 1171 (altre fonti parlano del 1172), donò la Sacra Cintola al Proposto della Pieve di Santo Stefano. La Cappella, costruita tra il 1386 e il 1390, fu affrescata da Agnolo Gaddi con storie della Vergine Maria e della Cintola. L'Altare, del '700, racchiude la Sacra Cintola in un ostensorio, almeno dal 2008, di semplice fattura che consente una maggior salvaguardia del manufatto sacro, è di Emilio Greco impreziosito, al suo apice, da una piccola statua in marmo, una Madonna con il Bambino, di Giovanni Pisano del 1301 circa. Nella Cappella Maggiore gli affreschi di Filippo Lippi con storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista realizzati tra il 1452 e il 1465. Sul lato sinistro storie di Santo Stefano con il rapimento di Stefano in fasce; il congedo dal Vescovo Giuliano; il martirio con la lapidazione ed infine le esequie. Da fare attenzione ... alla estremità destra dell'affresco l'autoritratto dello stesso Filippo. Sul lato destro le storie di San Giovanni Battista con la nascita; il commiato dai genitori; la decollazione del Battista ed il Convitto di Erode. Al ciclo di affreschi partecipò anche...
Read moreÈ una facciata, quella della cattedrale di Santo Stefano, che non vuol nascondersi a chi ha l'ardire non solo di guardarla ma anche di osservarla attentamente, anzi si pone sfrontatamente davanti agli occhi del viandante con le sue due pietre, alberese e serpentina, a conquistare il viandante. E poi se scruti il lato destro con fare disinvolto, la facciata ti cattura definitivamente attraverso le sembianze di un pulpito marmoreo che ostenta la fisionomia di un piccolo tempio. Donatello e Michelozzo hanno qui espresso ai massimi livelli il loro genio artistico. Il portale d'ingresso alla cattedrale, massimo espressione dello stile gotico romanico ospita sulla lunetta una splendida terracotta invetriata di Ansrea Della Robbia, raffigurante la Madonna tra Santo Stefano e San Lorenzo. L'orologio, settecentesco, incastonato nel livello centrale della facciata sopra il portale, abbellisce la struttura architettonica. L'interno, a croce latina, è ripartito in tre navate divise da arcate sorrette da colonne in marmo serpentino. Il pulpito in marmo bianco costituisce un prezioso lascito dell'arte scultorea rinascimentale impreziosita da eleganti rilievi narranti le storie del Battista di Santo Stefano e con la mistica figura dell'Assunta. Rossellini e Mino da Fiesole si sono divisi con pregio artistico elevatissimo il lavoro di creazione della figurazione che costituisce l'anima del pulpito. Le cappelle absidali sono riccamente decorate con affreschi realizzati da Fra Filippo Lippi, Paolo Uccello, Alessandro Franchi e dal maestro della cappella Manassei. Le vetrate che decorano il fondale delle cappelle sono opere di altissima e finissima capacità artigianale non disgiunte da eccelso splendore artistico. Per la cappella del sacro cingolo sarà necessaria una nuova visita in quanto la cancellata ne ha...
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