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St. Stephen's Cathedral — Attraction in Prato

Name
St. Stephen's Cathedral
Description
St. Stephen's Cathedral is the mother church of the Roman Catholic Archdiocese of Vienna and the seat of the Archbishop of Vienna, Christoph Cardinal Schönborn, OP.
Nearby attractions
Museum of Praetorian Palace in Prato
Piazza del Comune, 2, 59100 Prato PO, Italy
Museo dell'Opera del Duomo
Ingresso biglietteria sotto il campanile, Piazza del Duomo, 49, 59100 Prato PO, Italy
Castello dell'Imperatore
Piazza Santa Maria delle Carceri, 59100 Prato PO, Italy
Santa Maria delle Carceri, Prato
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Piazza S. Francesco, 10, 59100 Prato PO, Italy
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Via Pugliesi, 26, 59100 Prato PO, Italy
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Via Ser Lapo Mazzei, 43, 59100 Prato PO, Italy
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Piazza S. Francesco, 24, 59100 Prato PO, Italy
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Le Barrique
Via Giuseppe Mazzoni, 19, 59100 Prato PO, Italy
Il Canto della Bistecca
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VOGLIA ‘E TURNA’
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Via Santo Stefano, 24, 59100 Prato PO, Italy
Soldano in Duomo
Via della Sirena, 10, 59100 Prato PO, Italy
Caffè Coppini in Duomo
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Baghino
Via dell'Accademia, 9, 59100 Prato PO, Italy
Todo Bien Ristorante Italo - Spagnolo
Via Settesoldi, 11, 59100 Prato PO, Italy
Plantago Natural Wine Bar & Shop
Piazza del Duomo, 12, 59100 Prato PO, Italy
8 Lanterne Blu
Vicolo degli Arrigoni, 4, 59100 Prato PO, Italy
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Keywords
St. Stephen's Cathedral tourism.St. Stephen's Cathedral hotels.St. Stephen's Cathedral bed and breakfast. flights to St. Stephen's Cathedral.St. Stephen's Cathedral attractions.St. Stephen's Cathedral restaurants.St. Stephen's Cathedral travel.St. Stephen's Cathedral travel guide.St. Stephen's Cathedral travel blog.St. Stephen's Cathedral pictures.St. Stephen's Cathedral photos.St. Stephen's Cathedral travel tips.St. Stephen's Cathedral maps.St. Stephen's Cathedral things to do.
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St. Stephen's Cathedral
ItalyTuscanyPratoSt. Stephen's Cathedral

Basic Info

St. Stephen's Cathedral

Piazza del Duomo, 59100 Prato PO, Italy
4.6(1.2K)
Open 24 hours
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spot

Ratings & Description

Info

St. Stephen's Cathedral is the mother church of the Roman Catholic Archdiocese of Vienna and the seat of the Archbishop of Vienna, Christoph Cardinal Schönborn, OP.

Cultural
Accessibility
attractions: Museum of Praetorian Palace in Prato, Museo dell'Opera del Duomo, Castello dell'Imperatore, Santa Maria delle Carceri, Prato, Chiesa di Sant'Agostino, Complesso Monumentale di San Francesco, Vai Palace, Galleria di Palazzo Alberti, Museo di Palazzo Datini, Dolphins' Fountain, restaurants: Le Barrique, Il Canto della Bistecca, VOGLIA ‘E TURNA’, Aroma di Vino, Soldano in Duomo, Caffè Coppini in Duomo, Baghino, Todo Bien Ristorante Italo - Spagnolo, Plantago Natural Wine Bar & Shop, 8 Lanterne Blu
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Castello dell'Imperatore

Santa Maria delle Carceri, Prato

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Vai Palace

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Museo di Palazzo Datini

Dolphins' Fountain

Museum of Praetorian Palace in Prato

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4.6

(411)

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Museo dell'Opera del Duomo

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4.5

(36)

Closed
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Castello dell'Imperatore

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4.4

(1.8K)

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Santa Maria delle Carceri, Prato

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4.6

(218)

Open until 12:00 PM
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Fri, Dec 5 • 11:30 AM
50022, Santa Cristina, Tuscany, Italy
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50026, San Casciano in Val di Pesa, Toscana, Italy
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Le Barrique

Il Canto della Bistecca

VOGLIA ‘E TURNA’

Aroma di Vino

Soldano in Duomo

Caffè Coppini in Duomo

Baghino

Todo Bien Ristorante Italo - Spagnolo

Plantago Natural Wine Bar & Shop

8 Lanterne Blu

Le Barrique

Le Barrique

4.4

(690)

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Il Canto della Bistecca

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4.5

(431)

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VOGLIA ‘E TURNA’

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4.3

(596)

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Aroma di Vino

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4.5

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Reviews of St. Stephen's Cathedral

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Notizie Storiche

III a.C. - 880 (preesistenze carattere generale)

Nella località dove è sorto Prato, come hanno manifestato recenti ritrovamenti, già prima del III secolo a.C. aveva preso a vivere, pressappoco dove ora si trova il Duomo, un minuscolo centro abitato, assurto in epoca romana a vicus o a pagus. Posto sul limitare della Via Cassia, dovette acquistare a livello locale un'apprezzabile rilevanza e, all'avvento del Cristianesimo nella zona pratese, la sua esigua plebs cristiana, circa il VI secolo d.C., prese a santo patrono il diacono Stefano, il protomartire particolarmente venerato nei primi secoli della nuova era. La località fu in seguito nominata locus Cornius, e già nel 880 nel locus risiedevano e vi esplicavano l'attività propria dell'ufficio che rivestivano, insieme con i notai, anche gli scabini, cioè i giudici regi. Descrizione La cattedrale di Santo Stefano, ristrutturata dal X al XV secolo, è una delle più belle chiese della Toscana per l'equilibrata purezza dei volumi e la vibrante bicromia dei paramenti. La facciata tardo gotica ha nel ricco portale una raffinata maiolica di Andrea Della Robbia (1489), mentre nell'angolo si inserisce il geniale pulpito di Donatello e Michelozzo, concluso nel 1438, creato per l'ostensione pubblica dell'importante reliquia della sacra Cintola della Madonna, che ancora oggi si mostra per Natale, Pasqua, il 1° maggio, il 15 agosto e, nelle forme più solenni, l'8 settembre, Natività di Maria. Lo slanciato campanile a torre, dei primi del Duecento, è concluso da una aerea cella gotica a grandi trifore. L’interno, con tre navate romaniche, del primo Duecento, divise da ampie arcate su preziose colonne in serpentino verde con raffinati capitelli, opera di maestro Guidetto, e il vasto transetto trecentesco, attribuito a Giovanni Pisano, conserva affreschi di Paolo Uccello (cappella dell'Assunta), di Alessandro Franchi (cappella Vinaccesi) e il più celebre ciclo di fra Filippo Lippi (cappella maggiore). Custodisce il tabernacolo della Madonna dell'Ulivo dei fratelli Da Maiano (1480), l'elegante pulpito rinascimentale in marmo bianco (1469-73), dall'esile forma a calice con rilievi di Antonio del Rossellino, e opere di Emilio Greco, Robert Morris e Pino Spagnulo. Nella cappella della Sacra Cintola, protetta da una cancellata in bronzo ispirata a motivi naturalistici e vegetali, di Maso di Bartolomeo (1442), e affrescata da Agnolo Gaddi (1395), l’altare argenteo settecentesco, che racchiude la preziosa reliquia mariana, è coronato dalla marmorea Madonna col Bambino (1301), capolavoro di...

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47w

La Cattedrale di Santo Stefano, a Prato, è il principale luogo di culto della Città ed fu elevata a dignità di Basilica Minore da Papa Giovanni Paolo II nel 1996. Non parlerò della storia di questo monumento, tra l'altro stupendo, ma di ciò che in esso è conservato ed è giunto sino a noi. Al suo esterno, sul lato destro della facciata, il Pulpito di Michelozzo, costruito tra il 1428 e il 1438, con le decorazioni di Donatello (gli originali sono al Museo dell'Opera del Duomo, attiguo). Fu creato per l'Ostensione della Sacra Cintola appartenuta alla Madonna e che ancor oggi, in particolari circostanze, viene esposta ai fedeli. All'interno della Basilica, subito a sinistra, la Cappella del Sacro Cingolo. Qui è conservata la Sacra Cintola che, secondo la tradizione, fu donata dalla Vergine Maria a San Tommaso durante l'Assunzione in Cielo. La Cintola giunse a Prato nel XII secolo, esattamente nel 1141. La storia tramanda che San Tommaso donò la Sacra Cintola ad un Sacerdote, di cui non conosciamo il nome, e da lui ai propri famigli fino a che un certo Michele, pratese, sposò una diretta discendente. Michele, come detto, nel 1141 rientrò a Prato e in punto di morte, era il 1171 (altre fonti parlano del 1172), donò la Sacra Cintola al Proposto della Pieve di Santo Stefano. La Cappella, costruita tra il 1386 e il 1390, fu affrescata da Agnolo Gaddi con storie della Vergine Maria e della Cintola. L'Altare, del '700, racchiude la Sacra Cintola in un ostensorio, almeno dal 2008, di semplice fattura che consente una maggior salvaguardia del manufatto sacro, è di Emilio Greco impreziosito, al suo apice, da una piccola statua in marmo, una Madonna con il Bambino, di Giovanni Pisano del 1301 circa. Nella Cappella Maggiore gli affreschi di Filippo Lippi con storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista realizzati tra il 1452 e il 1465. Sul lato sinistro storie di Santo Stefano con il rapimento di Stefano in fasce; il congedo dal Vescovo Giuliano; il martirio con la lapidazione ed infine le esequie. Da fare attenzione ... alla estremità destra dell'affresco l'autoritratto dello stesso Filippo. Sul lato destro le storie di San Giovanni Battista con la nascita; il commiato dai genitori; la decollazione del Battista ed il Convitto di Erode. Al ciclo di affreschi partecipò anche...

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1y

È una facciata, quella della cattedrale di Santo Stefano, che non vuol nascondersi a chi ha l'ardire non solo di guardarla ma anche di osservarla attentamente, anzi si pone sfrontatamente davanti agli occhi del viandante con le sue due pietre, alberese e serpentina, a conquistare il viandante. E poi se scruti il lato destro con fare disinvolto, la facciata ti cattura definitivamente attraverso le sembianze di un pulpito marmoreo che ostenta la fisionomia di un piccolo tempio. Donatello e Michelozzo hanno qui espresso ai massimi livelli il loro genio artistico. Il portale d'ingresso alla cattedrale, massimo espressione dello stile gotico romanico ospita sulla lunetta una splendida terracotta invetriata di Ansrea Della Robbia, raffigurante la Madonna tra Santo Stefano e San Lorenzo. L'orologio, settecentesco, incastonato nel livello centrale della facciata sopra il portale, abbellisce la struttura architettonica. L'interno, a croce latina, è ripartito in tre navate divise da arcate sorrette da colonne in marmo serpentino. Il pulpito in marmo bianco costituisce un prezioso lascito dell'arte scultorea rinascimentale impreziosita da eleganti rilievi narranti le storie del Battista di Santo Stefano e con la mistica figura dell'Assunta. Rossellini e Mino da Fiesole si sono divisi con pregio artistico elevatissimo il lavoro di creazione della figurazione che costituisce l'anima del pulpito. Le cappelle absidali sono riccamente decorate con affreschi realizzati da Fra Filippo Lippi, Paolo Uccello, Alessandro Franchi e dal maestro della cappella Manassei. Le vetrate che decorano il fondale delle cappelle sono opere di altissima e finissima capacità artigianale non disgiunte da eccelso splendore artistico. Per la cappella del sacro cingolo sarà necessaria una nuova visita in quanto la cancellata ne ha...

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Michele De GruttolaMichele De Gruttola
La Cattedrale di Santo Stefano, a Prato, è il principale luogo di culto della Città ed fu elevata a dignità di Basilica Minore da Papa Giovanni Paolo II nel 1996. Non parlerò della storia di questo monumento, tra l'altro stupendo, ma di ciò che in esso è conservato ed è giunto sino a noi. Al suo esterno, sul lato destro della facciata, il Pulpito di Michelozzo, costruito tra il 1428 e il 1438, con le decorazioni di Donatello (gli originali sono al Museo dell'Opera del Duomo, attiguo). Fu creato per l'Ostensione della Sacra Cintola appartenuta alla Madonna e che ancor oggi, in particolari circostanze, viene esposta ai fedeli. All'interno della Basilica, subito a sinistra, la Cappella del Sacro Cingolo. Qui è conservata la Sacra Cintola che, secondo la tradizione, fu donata dalla Vergine Maria a San Tommaso durante l'Assunzione in Cielo. La Cintola giunse a Prato nel XII secolo, esattamente nel 1141. La storia tramanda che San Tommaso donò la Sacra Cintola ad un Sacerdote, di cui non conosciamo il nome, e da lui ai propri famigli fino a che un certo Michele, pratese, sposò una diretta discendente. Michele, come detto, nel 1141 rientrò a Prato e in punto di morte, era il 1171 (altre fonti parlano del 1172), donò la Sacra Cintola al Proposto della Pieve di Santo Stefano. La Cappella, costruita tra il 1386 e il 1390, fu affrescata da Agnolo Gaddi con storie della Vergine Maria e della Cintola. L'Altare, del '700, racchiude la Sacra Cintola in un ostensorio, almeno dal 2008, di semplice fattura che consente una maggior salvaguardia del manufatto sacro, è di Emilio Greco impreziosito, al suo apice, da una piccola statua in marmo, una Madonna con il Bambino, di Giovanni Pisano del 1301 circa. Nella Cappella Maggiore gli affreschi di Filippo Lippi con storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista realizzati tra il 1452 e il 1465. Sul lato sinistro storie di Santo Stefano con il rapimento di Stefano in fasce; il congedo dal Vescovo Giuliano; il martirio con la lapidazione ed infine le esequie. Da fare attenzione ... alla estremità destra dell'affresco l'autoritratto dello stesso Filippo. Sul lato destro le storie di San Giovanni Battista con la nascita; il commiato dai genitori; la decollazione del Battista ed il Convitto di Erode. Al ciclo di affreschi partecipò anche Fra Diamante.
Michele SoldovieriMichele Soldovieri
È una facciata, quella della cattedrale di Santo Stefano, che non vuol nascondersi a chi ha l'ardire non solo di guardarla ma anche di osservarla attentamente, anzi si pone sfrontatamente davanti agli occhi del viandante con le sue due pietre, alberese e serpentina, a conquistare il viandante. E poi se scruti il lato destro con fare disinvolto, la facciata ti cattura definitivamente attraverso le sembianze di un pulpito marmoreo che ostenta la fisionomia di un piccolo tempio. Donatello e Michelozzo hanno qui espresso ai massimi livelli il loro genio artistico. Il portale d'ingresso alla cattedrale, massimo espressione dello stile gotico romanico ospita sulla lunetta una splendida terracotta invetriata di Ansrea Della Robbia, raffigurante la Madonna tra Santo Stefano e San Lorenzo. L'orologio, settecentesco, incastonato nel livello centrale della facciata sopra il portale, abbellisce la struttura architettonica. L'interno, a croce latina, è ripartito in tre navate divise da arcate sorrette da colonne in marmo serpentino. Il pulpito in marmo bianco costituisce un prezioso lascito dell'arte scultorea rinascimentale impreziosita da eleganti rilievi narranti le storie del Battista di Santo Stefano e con la mistica figura dell'Assunta. Rossellini e Mino da Fiesole si sono divisi con pregio artistico elevatissimo il lavoro di creazione della figurazione che costituisce l'anima del pulpito. Le cappelle absidali sono riccamente decorate con affreschi realizzati da Fra Filippo Lippi, Paolo Uccello, Alessandro Franchi e dal maestro della cappella Manassei. Le vetrate che decorano il fondale delle cappelle sono opere di altissima e finissima capacità artigianale non disgiunte da eccelso splendore artistico. Per la cappella del sacro cingolo sarà necessaria una nuova visita in quanto la cancellata ne ha impedito la visita.
Nicolas FrédéricNicolas Frédéric
Pour les curieux qui se demanderaient pourquoi il y a une chaire extérieure, située à l’angle droit de la cathédrale de Prato, et bien cinq fois par an depuis cette chaire est présentée à la foule la Sainte Ceinture (en italien Sacra Cintola ou Santa Cintola, appelée aussi Sacro Cingolo). C'est une relique de la Vierge Marie. Trois autres morceaux de cette ceinture sont conservés au Monastère de Vatopedi au mont Athos. La relique de la Vierge aurait été rapportée de Jérusalem par un marchand de Prato en 1141. Selon la légende, cette ceinture de la Vierge aurait été reçue par saint Thomas apôtre qui, ne voulant pas croire à l’Assomption de la Vierge, aurait fait ouvrir son tombeau et aurait aperçu en levant les yeux la mère de Jésus qui lui tendait sa ceinture ! Le reste de l'année, cette relique est placée dans la Chapelle de la Ceinture de la Vierge à l'intérieur de la cathédrale. Si vous regardez les fresques à l'intérieur, elles décrivent cette histoire-là. Et si vous regardez à nouveau la chaire extérieure sur le côté droit, vous verrez qu'elle se trouve au-dessus d'un chapiteau en bronze (de Michelozzo), le Pergamo del Santo Cingolo, lequel est surmonté des bas-reliefs en marbre de la Danse des Putti (petits anges) réalisés par le génie de Florence, le maître Donatello.
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La Cattedrale di Santo Stefano, a Prato, è il principale luogo di culto della Città ed fu elevata a dignità di Basilica Minore da Papa Giovanni Paolo II nel 1996. Non parlerò della storia di questo monumento, tra l'altro stupendo, ma di ciò che in esso è conservato ed è giunto sino a noi. Al suo esterno, sul lato destro della facciata, il Pulpito di Michelozzo, costruito tra il 1428 e il 1438, con le decorazioni di Donatello (gli originali sono al Museo dell'Opera del Duomo, attiguo). Fu creato per l'Ostensione della Sacra Cintola appartenuta alla Madonna e che ancor oggi, in particolari circostanze, viene esposta ai fedeli. All'interno della Basilica, subito a sinistra, la Cappella del Sacro Cingolo. Qui è conservata la Sacra Cintola che, secondo la tradizione, fu donata dalla Vergine Maria a San Tommaso durante l'Assunzione in Cielo. La Cintola giunse a Prato nel XII secolo, esattamente nel 1141. La storia tramanda che San Tommaso donò la Sacra Cintola ad un Sacerdote, di cui non conosciamo il nome, e da lui ai propri famigli fino a che un certo Michele, pratese, sposò una diretta discendente. Michele, come detto, nel 1141 rientrò a Prato e in punto di morte, era il 1171 (altre fonti parlano del 1172), donò la Sacra Cintola al Proposto della Pieve di Santo Stefano. La Cappella, costruita tra il 1386 e il 1390, fu affrescata da Agnolo Gaddi con storie della Vergine Maria e della Cintola. L'Altare, del '700, racchiude la Sacra Cintola in un ostensorio, almeno dal 2008, di semplice fattura che consente una maggior salvaguardia del manufatto sacro, è di Emilio Greco impreziosito, al suo apice, da una piccola statua in marmo, una Madonna con il Bambino, di Giovanni Pisano del 1301 circa. Nella Cappella Maggiore gli affreschi di Filippo Lippi con storie di Santo Stefano e San Giovanni Battista realizzati tra il 1452 e il 1465. Sul lato sinistro storie di Santo Stefano con il rapimento di Stefano in fasce; il congedo dal Vescovo Giuliano; il martirio con la lapidazione ed infine le esequie. Da fare attenzione ... alla estremità destra dell'affresco l'autoritratto dello stesso Filippo. Sul lato destro le storie di San Giovanni Battista con la nascita; il commiato dai genitori; la decollazione del Battista ed il Convitto di Erode. Al ciclo di affreschi partecipò anche Fra Diamante.
Michele De Gruttola

Michele De Gruttola

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È una facciata, quella della cattedrale di Santo Stefano, che non vuol nascondersi a chi ha l'ardire non solo di guardarla ma anche di osservarla attentamente, anzi si pone sfrontatamente davanti agli occhi del viandante con le sue due pietre, alberese e serpentina, a conquistare il viandante. E poi se scruti il lato destro con fare disinvolto, la facciata ti cattura definitivamente attraverso le sembianze di un pulpito marmoreo che ostenta la fisionomia di un piccolo tempio. Donatello e Michelozzo hanno qui espresso ai massimi livelli il loro genio artistico. Il portale d'ingresso alla cattedrale, massimo espressione dello stile gotico romanico ospita sulla lunetta una splendida terracotta invetriata di Ansrea Della Robbia, raffigurante la Madonna tra Santo Stefano e San Lorenzo. L'orologio, settecentesco, incastonato nel livello centrale della facciata sopra il portale, abbellisce la struttura architettonica. L'interno, a croce latina, è ripartito in tre navate divise da arcate sorrette da colonne in marmo serpentino. Il pulpito in marmo bianco costituisce un prezioso lascito dell'arte scultorea rinascimentale impreziosita da eleganti rilievi narranti le storie del Battista di Santo Stefano e con la mistica figura dell'Assunta. Rossellini e Mino da Fiesole si sono divisi con pregio artistico elevatissimo il lavoro di creazione della figurazione che costituisce l'anima del pulpito. Le cappelle absidali sono riccamente decorate con affreschi realizzati da Fra Filippo Lippi, Paolo Uccello, Alessandro Franchi e dal maestro della cappella Manassei. Le vetrate che decorano il fondale delle cappelle sono opere di altissima e finissima capacità artigianale non disgiunte da eccelso splendore artistico. Per la cappella del sacro cingolo sarà necessaria una nuova visita in quanto la cancellata ne ha impedito la visita.
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