Vor mir steht die Chiesa Santa Maria dell'Orto, eine Kirche, die in Trastevere verborgen liegt und für ihre schlichte Schönheit fast wie ein gut gehütetes Geheimnis wirkt. Die Fassade ist im Stil der Renaissance gestaltet, mit eleganten, klaren Linien und einer sanften Symmetrie, die Ruhe ausstrahlt. Anders als die bekannteren Kirchen Roms, die oft von Touristen überlaufen sind, ist dieser Ort ruhig, und nur wenige Menschen betreten die Kirche oder verweilen auf dem Vorplatz. Es fühlt sich an, als wäre die Chiesa Santa Maria dell'Orto ein Raum, der denen gehört, die in Stille verweilen und die unaufdringliche Spiritualität dieses Ortes spüren möchten.
Die Geschichte der Kirche ist eng mit der Gemeinschaft von Trastevere verbunden. Sie wurde im 16. Jahrhundert von den Gilden der Stadt erbaut – den Handwerkern, Kaufleuten und Bauern, die das Viertel belebten und die Kirche als ihre eigene betrachteten. Santa Maria dell'Orto war nicht nur ein Ort des Glaubens, sondern auch ein Symbol des Zusammenhalts und der Unterstützung. Die Kirche wurde von den Gemeinschaften finanziert und erhalten, und jede Gilde hatte hier ihren eigenen Altar. Ich stelle mir vor, wie sich die Menschen über die Jahrhunderte hier versammelt haben, um gemeinsam zu beten, ihre Sorgen zu teilen und für eine bessere Ernte oder den Erfolg ihrer Arbeit zu bitten.
Im Inneren der Kirche ist die Atmosphäre gedämpft und ruhig, ein Kontrast zur lebhaften Piazza vor der Tür. Die Decke ist mit kunstvollen Fresken geschmückt, die Szenen aus dem Leben der Jungfrau Maria zeigen, und die Gemälde entlang der Wände erzählen von den Schutzheiligen der verschiedenen Gilden. Besonders beeindruckt mich das Altarbild von Santa Maria dell'Orto, der Jungfrau Maria als „Gartenmadonna“, die hier einst von Bauern verehrt wurde, in der Hoffnung auf gute Ernte und Schutz ihrer Felder. Ihr Bild, sanft und mütterlich, blickt in den Raum und scheint jeden Besucher willkommen zu heißen.
Ein Gedanke kommt mir: Diese Kirche ist wie ein Zeuge des Lebens der Menschen, die sie einst gebaut und gepflegt haben. Jedes Detail spricht von einer Zeit, in der das tägliche Leben und die Religion untrennbar miteinander verbunden waren, in der der Glaube ein Halt in einem oft harten Alltag war.
Ich bemerke ein älteres Ehepaar, das in einer der hinteren Bänke still sitzt. Die Frau faltet ihre Hände im Gebet, der Mann sitzt ruhig neben ihr und betrachtet die Statue der Madonna. Sie sind die einzigen anderen Besucher, und ihre stille Anwesenheit unterstreicht die Intimität und die besondere Energie dieses Ortes. Diese Kirche hat kein Prunkstück, keine weltberühmte Reliquie, die die Massen anzieht – doch genau das macht sie so besonders. Sie ist ein Raum, der für diejenigen existiert, die Stille suchen, eine Pause im hektischen Treiben der Stadt.
Im Laufe der Jahre hat Santa Maria dell'Orto einige bemerkenswerte Ereignisse erlebt. Es heißt, dass die Kirche von einem Pestausbruch im 17. Jahrhundert verschont blieb, nachdem die Menschen hier Zuflucht gesucht und um Schutz gebetet hatten. Seitdem ist die Kirche mit dem Ruf gesegnet, ein Ort des Schutzes zu sein. Die Menschen kommen heute noch hierher, um für Gesundheit, Glück und Schutz zu beten – ein Brauch, der über Generationen weitergegeben wurde.
Ich gehe langsam zur Tür und werfe einen letzten Blick zurück in den Raum. Die Chiesa Santa Maria dell'Orto ist eine Erinnerung daran, dass nicht alle Schätze Roms auf den ersten Blick sichtbar sind – manchmal muss man einen Schritt zur Seite gehen, in die Stille eintreten und einen Ort mit anderen Augen sehen.
16.05.2018
Jeder will lieber glauben als nachdenken, und so wird nie über das Leben...
Read moreSiamo nella parte più silenziosa di Trastevere, fatta di case poco chiassose e di negozi di numero assai ridotto. L'istituto San Michele e il monopolio dei tabacchi dominano con la loro mole questa importante, anche se poco battuta fetta di rione. Le piazze sono asimmetriche anche se vaste, poca gente circola per le strade; è una porzione di Roma tranquilla e discreta, che fa a meno del chiasso preferendo una modalità di vita serena alla frenesia ipercinetica di altre zone. Poi, costeggiando le alte mura del San Michele si sfocia sulla via della Madonna dell'orto, il cui fondale è abbellito dalla facciata della chiesa di Santa Maria dell'orto che occupa una porzione assai estesa di Via Anicia. Si entra nella chiesa e si resta abbagliati dalla bellezza e dalla ricchezza dei tesori artistici presenti nelle cappelle delle navate laterali e dalla magnificenza dela volta dell'abside riccamente decorata in stucchi e stilemi barocchi. L'altare maggiore è impreziosito da una splendida tela raffigurante la Madonna con bambino di autore ignoto risalente forse al seicento se non addirittura al cinquecento. La Confraternita della Madonna dell'orto a cui si deve l'edificazione della chiesa racchiudeva un aggregato di corporazioni esercenti i mestieri più vari, dai pizzicaroli ai pollaroli, ai calzolai, ai vermicellari,ai fruttaroli, agli ortolani ed ai garzoni. Ciascuna delle cappelle è ascrivibile ad una distinta corporazione di mestiere che ne ha finanziato la commissione all'artista o agli artisti che hanno provveduto a decorarne gli ambienti. Un tesoro artistico di eccelso significato è rappresentato dagli arredi della cappella di San Francesco composti dalla statua del santo e dagli affreschi del Garzi e del Trometta. La cappella dell'Annunciazione riferibile all'università dei mercanti e sensali di Ripa e Ripetta, è adornata con uno splendido affresco di Federico Zuccari raffigurante Maria annunciata all'angelo. La cappella di San Giovanni Battista riferibile ai pizzicaroli è abbellita con una magnifica tela settecentesca del Giaquinto raffigurante il battesimo di Gesù. La decorazione della cappella di San Sebastiano riferibile all'università degli ortolani, è interamente ascrivibile al Baglione. La volta è stata decorata dal Calandrucci, con la rappresentazione dell'Assunzione di Maria, impreziosita dalla doratura in stucco che ne racchiude la composizione. Di grandissimo pregio artistico è l'acquasantiera o fonte battesimale, risalente a fine quattrocento, opera di marmorari romani, che ne hanno adornato l'esterno della coppa realizzando un bel rilievo raffigurante la Madonna con bambino ed uno stelo con motivi floreali. L'interno della coppa avrebbe bisogno di un pronto restauro poiché assai deteriorato. Sul pavimento prospiciente le singole cappelle sono poste le lastre con l'epigrafe riferibile alle singole corporazioni dei mestieri a significare il sentimento religioso profondo di queste categorie di...
Read moreUna sera, di qualche anno fa, guardando la televisione, mi è capitato di vedere una trasmissione di Alberto Angela, il quale parlava di una chiesa molto bella a Trastevere, che aveva una storia particolare rispetto alle altre, appunto Santa Maria dell’Orto, che non avevo mai visto e della quale non avevo mai sentito parlare.
Di mattina presto all'apertura andai a visitarla, acquistando in loco una “piccola guida artistica della chiesa” molto utile per la visita.
La storia indica che è stata edificata per onorare un miracolo avvenuto nel 1488 a un contadino malato il quale grazie alle sue preghiere ad una immagine di Maria dipinta nei pressi del suo orto prodigiosamente guarì.
All'inizio si edificò una piccola cappella e poi in seguito nel 1578, si costruì l'attuale struttura, e qui è la particolarità, ciò fu possibile grazie alla generosità delle circa 20 associazioni di arti e mestieri (le cosiddette università, che rimasero attive per vari secoli, le quali furono abolite ai primi del XIX secolo).
La facciata è su due ordini, quello inferiore è suddiviso da diverse lesene ioniche; al centro è posto un grande portone ligneo, affiancato da due colonne con capitelli ionici, che sorreggono un frontone curvilineo, l’ordine superiore è di larghezza inferiore è presente una finestra vetrata e sopra un orologio, nei due ordini sono presenti diverse nicchie, forse prevedevano delle statue e nell'ordine superiore sono posti diversi pennacchi.
La pianta della chiesa si sviluppa a croce latina, con tre cappelle per lato più due ai lati del transetto, ogni parte della chiesa è stata nel corso dei secoli "adottata" da una università, questo è illustrato attraverso delle iscrizioni ornamentali visibili sul pavimento nella parte antistante delle cappelle, dell’altare, dell’organo, etc., e in diversi casi vi sono inserite anche incisioni legate al proprio mestiere.
Quindi oggi possiamo ammirare ogni angolo della chiesa riccamente adornato, grazie alla generosità delle suddette associazioni.
Assolutamente...
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