This is the Temple of Vesta, one of the most iconic structures in the Roman Forum, Rome. The temple is dedicated to Vesta, the goddess of hearth, home, and family in Roman religion. This circular building reflects its religious purpose, symbolizing the eternal flame of Vesta, which was maintained by the Vestal Virgins. The design was inspired by early Italic temples and marked by its simplicity and elegance, making it stand out from the rectangular temples of the period. The ruins seen today date back to its restoration under Septimius Severus in the 3rd century CE, though the temple originally dates to the early Republic period, possibly the 7th century BCE. The temple’s circular form housed the sacred fire of Rome, considered a vital element for the city’s survival. It played a significant role in Roman culture and politics, with the Vestal Virgins tasked with preserving the flame and, consequently, the city’s fortunes. Around the temple stood various dedications and altars to Vesta, including the Atrium Vestae, where the Vestals lived. The columns and other remnants, seen scattered today, belonged to the once-elegant marble temple which was destroyed and rebuilt multiple times due to fires and invasions. Although much of the temple is in ruins, it remains a symbolic representation of ancient Roman values of civic duty and religious observance. Its small size contrasts with other monumental Roman temples, emphasizing the sacredness of Vesta’s eternal fire rather...
Read moreIl tempio di Vesta è un piccolo tempio rotondo situato all'estremità orientale del Foro Romano a Roma, lungo la via Sacra accanto alla Regia ed alla Casa delle Vestali. Il tempio di Vesta è probabilmente tra i più antichi di Roma, risalente forse all'epoca in cui la città era ancora limitata al Palatino e costituita da un'aggregazione di villaggi e quindi prima della realizzazione del Foro. Secondo la tradizione romana la decisione della sua costruzione si deve a Numa Pompilio. Il tempio, che non conteneva alcuna immagine della divinità, custodiva il fuoco sacro, la cui conservazione era un problema che comportava delle notevoli difficoltà; sia Virgilio che Ovidio riferiscono che all'epoca si otteneva col primitivo e laboriosissimo sistema dello sfregamento delle selci. Da qui la necessità di realizzare una struttura “pubblica” che fosse finalizzata alla conservazione, con personale addetto, di una risorsa sempre disponibile per i bisogni dell'intera comunità. Per la mentalità antica era quasi una logica conseguenza che la struttura divenisse tempio ed il personale assumesse il ruolo di sacerdote (nello specifico, sacerdotesse). Il tempio diventava così simbolo di aggregazione della comunità e dispensario di un bene primario. Quando, da Servio Tullio in poi, il processo di aggregazione urbana coinvolse anche le genti stanziate sui colli vicini, il simbolo stesso dell'aggregazione assunse una forte connotazione politica. Non essendo pertanto più possibile mantenerlo limitato al nucleo Palatino, venne trasferito nell'area che sarebbe poi diventata il Foro e che stava assumendo la caratteristica di luogo d'incontro e di scambio commerciale tra le genti circonvicine, sul tipo dell'agorà greca. Il significato del tempio era anche quello di rappresentare il focolare domestico più importante, connesso alla vicina casa del re, che rappresentava tutti i focolari dello Stato. Le prime sacerdotesse incaricate di sorvegliare il sacro fuoco erano le Vestali, che in seguito divennero l'unico sacerdozio femminile a Roma. Esse erano sei, con vari compiti, e provenivano tutte da famiglie del patriziato. Restavano vestali per trent'anni, a partire dai 6 o 10 anni, e dovevano rispettare un severo voto di verginità, pena la morte per seppellimento essendo sacrilego versare il sangue di una vestale. In cambio ricevevano prestigio, tributi pecuniari e onorifici, oltre a una numerosa serie di privilegi. Gli autori antichi riportano concordemente l'origine del tempio di Vesta nell'età regia, ma, a causa probabilmente della costante presenza del fuoco, il tempio, nella sua sistemazione all'interno del Foro, subì numerose distruzioni per incendio e fu più volte ricostruito, mantenendo sempre l'identica pianta, ma aumentando in altezza. Il tempio fu interessato dagli incendi del 241 a.C. e del 210 a.C. (in seguito al quale si ebbe un esteso rimaneggiamento anche della casa delle Vestali). Alla successiva ricostruzione del tempio appartenevano probabilmente i resti di una profonda fondazione circolare in cementizio. Questa era dotata di una fossa centrale, che costituisce forse il ricettacolo di oggetti sacri del culto, di cui parla Varrone , ovvero la fossa per le ceneri del fuoco sacro. Dopo l'incendio del 192 il tempio venne nuovamente ricostruito sotto il regno di Commodo da Giulia Domna, moglie del futuro imperatore Settimio Severo, nella forma attuale, conservando tuttavia la parte bassa (il podio e i piedistalli delle colonne e forse anche i loro fusti e basi) che si doveva essere preservata. Dopo l'età romana il tempio era ancora conservato nel 1549, secondo la testimonianza dell'erudito Onofrio Panvinio, ma più probabilmente si trattava dell'errata attribuzione del Tempio di Ercole Vincitore, a lungo creduto il Tempio di Vesta. La sua riscoperta, e successiva identificazione, si deve agli scavi archeologici condotti nel Foro Romano nel 1872,...
Read moreThe (Latin Aedes Vestae, Italian Tempio di Vesta) is an ancient edifice in Rome, Italy, located in the Roman Forum near the Regia and the House of the Vestal Virgins. The temple's most recognizable feature is its circular footprint. Since the worship of Vesta began in private homes, the architecture seems to be a reminder of its history. The extant temple used Greek architecturewith Corinthian columns, marble, and a central cella. The remaining structure indicates that there were twenty Corinthian columns built on a podium fifteen meters in diameter. The roof probably had a vent at the apex to allow smoke release.
The (Latin Aedes Vestae, Italian Tempio di Vesta) is an ancient edifice in Rome, Italy, located in the Roman Forum near the Regia and the House of the Vestal Virgins. The temple's most recognizable feature is its circular footprint. Since the worship of Vesta began in private homes, the architecture seems to be a reminder of its history. The extant temple used Greek architecturewith Corinthian columns, marble, and a central cella. The remaining structure indicates that there were twenty Corinthian columns built on a podium fifteen meters in diameter. The roof probably had a vent at the apex to allow...
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