IN CHE MODO E’ NATA LA COLLEZIONE COMUNALE
Essendo un tempo Trieste lo scalo marittimo per eccellenza dell’Impero Asburgico, dal ‘700 in poi le navi provenienti da tutte le parti del globo hanno contribuito con i loro trasporti ad incrementare le raccolte composte da oggetti provenienti dal lontano oriente (in particolare dalla Cina e dal Giappone) degli ufficiali di marina, dei collezionisti, degli artisti e delle famiglie agiate; a loro volta queste persone, con il passare degli anni, hanno contribuito ad iniziare e di seguito ad ampliare grazie ai loro lasciti ed alle loro donazioni, le collezioni comunali. Nel 1954 la contessa Margherita Nugent ultima proprietaria del palazzetto Leo, edificio patrizio della metà del ‘700 situato in via San Sebastiano 1, dona al Comune di Trieste l’intero stabile il quale viene designato a partire dall’ 8 marzo 2001, data della sua inaugurazione, a sede del Civico Museo d’Arte Orientale, quest’ultimo allestito dai Civici Musei di Storia ed Arte. Gli spazi espositivi sono curati; gli ambienti risultano essere spaziosi, ben aerati e luminosi; i manufatti vengono presentati all’interno di vetrine ognuna delle quali dotata di illuminazione propria e di cartellini che riassumono in modo esaustivo la storia di ogni singolo oggetto ivi esposto.
IL PERCORSO MUSEALE
PIANO TERRA Le prime due sale sono adibite a mostre temporanee; uno spazio poi è riservato alle sculture del Gandhara databili tra I° e IV° secolo d.C. raccolte durante la spedizione italiana del 1954 che portò alla conquista del K2.
PRIMO PIANO E’ interamente dedicato all’arte della Cina; in esso vengono esposti pregiati manufatti di porcellana ed una serie di stupendi abiti di seta. Osservando da vicino queste opere, il visitatore si rende ben presto conto della cultura millenaria che questo grande paese possiede e che grazie ad essa i suoi esperti artigiani sono in grado di creare opere di tale fascino e bellezza.
SECONDO PIANO E’ la parte dedicata al Giappone. Le pareti degli ambienti di questo settore sono tinte di blu, chiaro riferimento ad uno dei simboli del Museo: “La grande onda presso la costa di Kanagawa”, xilografia policroma del pittore ed incisore giapponese Katsushika Hokusai, maestro dello stile ukiyo-e (Mondo Fluttuante). In questa sezione trovano posto preziosi manufatti in avorio, lacca, metallo, stampe, maschere e strumenti musicali; questi ultimi due sono un evidente riferimento alla rappresentazione teatrale tipo Kabuki.
TERZO PIANO Anche questa sezione è dedicata al Giappone. In questa parte del Museo trovano posto, oltre a sculture, recipienti ed altri manufatti che testimoniano la tradizione religiosa nipponica tramite i culti ed i riti di Shintoismo e Buddhismo, anche una ricca collezione di armi giapponesi (dal XV° al XIX° secolo) dove si fanno notare per la loro bellezza varie lame di katana e wakizashi e due stupende armature da samurai. Una sua visita è vivamente consigliata. Se ne esce con lo...
Read moreBeautiful selection of east-asian artifacts. Mostly, Chinese and Japanese so some more variety would have been nice. But, the stuff they do have is beautiful, nice old clothing, musical instruments a great selection of vases and other porcelian. The top floor is dedicated to Japanese weaponry which was nice to see with a great collection of swords, spears and long range weapons. The Hiroshige prints were also a highlight. Considering the free entrance this place is highly recommened if you are interested in any of the things...
Read moreFree museum dedicated to Chinese and Japanese artwork. They had ceramics, pottery, works of silver, and more. It didn't take me too long to look through everything. Friendly staff. I would recommended it if you're looking for something free and interesting to do near the Piazza Unità.
I hope this museum gets more funding in the future, though! I felt like there could've been more signage (like with the prints you could pull out...
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