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Museo Civico "Luigi Rossi Danielli" — Attraction in Viterbo

Name
Museo Civico "Luigi Rossi Danielli"
Description
Nearby attractions
Porta della Verità
Via della Verità, 01100 Viterbo VT, Italy
Santuario di Santa Rosa
Via Santa Rosa, 33, 01100 Viterbo VT, Italy
Casa di Santa Rosa
Via Casa di Santa Rosa, 8, 01100 Viterbo VT, Italy
Chiesa di San Giovanni in Zoccoli
Via Giuseppe Mazzini, 123, 01100 Viterbo VT, Italy
San Sisto, Viterbo
Piazza S. Sisto, 6, 01100 Viterbo VT, Italy
Museo della Ceramica della Tuscia
Via Camillo Benso Conte di Cavour, 67, 01100 Viterbo VT, Italy
Santa Maria Nuova, Viterbo
01100 Viterbo, Province of Viterbo, Italy
Palazzo dei Papi di Viterbo
Piazza S. Lorenzo, 1-8, 01100 Viterbo VT, Italy
Alessandrìs Palace
Via S. Pellegrino, 01100 Viterbo VT, Italy
Viterbo Sotterranea
Piazza della Morte, 1, 01100 Viterbo VT, Italy
Nearby restaurants
Il Richiastro
Via della Marrocca, 16-18, 01100 Viterbo VT, Italy
La Chimera Ristorante - Pizzeria
Via della Volta Buia, 54, 01100 Viterbo VT, Italy
Osteria del Vecchio Orologio
Via Orologio Vecchio, 25, Via Orologio Vecchio, 33, 01100 Viterbo VT, Italy
Trattoria L'Archetto
Via S. Cristoforo, 1, 01100 Viterbo VT, Italy
La Sosta del Suffragio
Via Fontanella del Suffragio, 10, 01100 Viterbo VT, Italy
Osteria Moderna
Via del Bottalone, 5, 01100 Viterbo VT, Italy
Taverna Etrusca
Via Annio, 10, 01100 Viterbo VT, Italy
Pizzeria La Vecchia Napoli
Via della Quiete, 6/8/10, 01100 Viterbo VT, Italy
Il Giardino del Papero
Via del Giglio, 3, 01100 Viterbo VT, Italy
La Forchetta Sarda
Via Giuseppe Mazzini, 5, 01100 Viterbo VT, Italy
Nearby hotels
Guest House S.Caterina
Via Santa Caterina, 1, 01100 Viterbo VT, Italy
Palazzo Riario
Via della Torre, 17, 01100 Viterbo VT, Italy
Archetto della verità
Via S. Girolamo, 26, 01100 Viterbo VT, Italy
B&B il Viterbino struttura in convenzione con impianti Termali
Piazza Dante Alighieri, 21, 01100 Viterbo VT, Italy
Clockwise
Piazza S. Simeone, 14, 01100 Viterbo VT, Italy
Bed and Breakfast Porta romana
Via Vetulonia, 14, 01100 Viterbo VT, Italy
B&B Oriente
Via S. Simeone, 3, 01100 Viterbo VT, Italy
Casa vacanze il Bottalone
Via del Bottalone, 11, 01100 Viterbo VT, Italy
La Salita B&B
Via Santa Rosa, 30, 01100 Viterbo VT, Italy
Sotto Le Stelle Home - Appartamento Centro Storico Viterbo
Via Santa Maria Egiziaca, 26, 01100 Viterbo VT, Italy
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Museo Civico "Luigi Rossi Danielli" things to do, attractions, restaurants, events info and trip planning
Museo Civico "Luigi Rossi Danielli"
ItalyLazioViterboMuseo Civico "Luigi Rossi Danielli"

Basic Info

Museo Civico "Luigi Rossi Danielli"

Piazza Francesco Crispi, 13, 01100 Viterbo VT, Italy
4.2(109)
Open until 7:00 PM
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Info

Cultural
Family friendly
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attractions: Porta della Verità, Santuario di Santa Rosa, Casa di Santa Rosa, Chiesa di San Giovanni in Zoccoli, San Sisto, Viterbo, Museo della Ceramica della Tuscia, Santa Maria Nuova, Viterbo, Palazzo dei Papi di Viterbo, Alessandrìs Palace, Viterbo Sotterranea, restaurants: Il Richiastro, La Chimera Ristorante - Pizzeria, Osteria del Vecchio Orologio, Trattoria L'Archetto, La Sosta del Suffragio, Osteria Moderna, Taverna Etrusca, Pizzeria La Vecchia Napoli, Il Giardino del Papero, La Forchetta Sarda
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Porta della Verità

Santuario di Santa Rosa

Casa di Santa Rosa

Chiesa di San Giovanni in Zoccoli

San Sisto, Viterbo

Museo della Ceramica della Tuscia

Santa Maria Nuova, Viterbo

Palazzo dei Papi di Viterbo

Alessandrìs Palace

Viterbo Sotterranea

Porta della Verità

Porta della Verità

4.4

(293)

Open 24 hours
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Santuario di Santa Rosa

Santuario di Santa Rosa

4.8

(305)

Open 24 hours
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Casa di Santa Rosa

Casa di Santa Rosa

4.7

(166)

Open 24 hours
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Chiesa di San Giovanni in Zoccoli

Chiesa di San Giovanni in Zoccoli

4.4

(13)

Open 24 hours
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Things to do nearby

Hike around Vitozza in Sorano, southern Tuscany
Hike around Vitozza in Sorano, southern Tuscany
Wed, Dec 10 • 9:00 AM
01023, Bolsena, Lazio, Italy
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Weekend nel Regno di Babbo Natale - INGRESSO GRATUITO & Eventi Imperdibili!
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Sat, Dec 6 • 9:30 AM
Via Cassia Cura, 01019 Vetralla
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Nearby restaurants of Museo Civico "Luigi Rossi Danielli"

Il Richiastro

La Chimera Ristorante - Pizzeria

Osteria del Vecchio Orologio

Trattoria L'Archetto

La Sosta del Suffragio

Osteria Moderna

Taverna Etrusca

Pizzeria La Vecchia Napoli

Il Giardino del Papero

La Forchetta Sarda

Il Richiastro

Il Richiastro

4.5

(369)

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La Chimera Ristorante - Pizzeria

La Chimera Ristorante - Pizzeria

4.3

(396)

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Osteria del Vecchio Orologio

Osteria del Vecchio Orologio

4.4

(739)

$$

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Trattoria L'Archetto

Trattoria L'Archetto

4.5

(851)

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Maurizio FaraoneMaurizio Faraone
Situato dal 1955 nell'ex convento del XII secolo adiacente alla chiesa di Santa Maria della Verità, questo museo custodisce reperti provenienti da Ferento e da altri siti archeologici del viterbese nonché una interessantissima pinacoteca. Il percorso espositivo per il visitatore è articolato su tre piani e si propone di offrire un vero e proprio "viaggio attraverso la storia": - il chiostro e le sale attigue (piano terreno): viaggio nel mondo etrusco e romano. La maggior parte dei reperti proviene per donazione post-mortem dalla collezione privata di Luigi Rossi Danielli, archeologo viterbese (1870-1909), al quale il museo è intitolato dal 2011. Al termine di questo percorso espositivo ricco di sarcofagi etruschi, ceramiche e bronzi, corredi funerari e reperti di epoca romana, si trova un'interessante sezione sulle falsificazioni artistiche ed epigrafiche di “Annio da Viterbo”, nome umanistico di Giovanni Nanni (1437-1502), religioso domenicano vissuto all’epoca di papa Alessandro VI Borgia nonché famoso "falsario". - la pinacoteca (primo piano): artisti del calibro di Sebastiano del Piombo, Andrea Della Robbia, Pastura, Salvator Rosa sono soltanto pochi ma significativi nomi di illustri artisti che hanno qui in mostra le loro opere e che rendono quasi unica questa esposizione pittorica che spazia dal XII sino al XVIII secolo; - le arti "minori" e le memorie “storiche” (secondo piano): una collezione numismatica, una estesa raccolta di bozzetti artistici ottocenteschi realizzati a tempera, acquerello e china delle “Macchine di Santa Rosa” (per lo più progetti e disegni preparatori di Angelo Papini), la vetrina dei clichè per fotoriproduzione ed un corredo di ceramiche da farmacia del XVIII secolo proveniente dall’Ospedale Grande degli Infermi; N.B.: Alla data di questa recensione (ottobre 2019) una parte delle pitture del periodo più tardo, a causa della ristrutturazione in corso di alcune sale del museo al primo piano, è stata spostata in una sala d'esposizione ricavata al secondo piano. Purtroppo la scelta operata, per l'angustia dello spazio espositivo e per un problema di illuminazione non perfettamente risolto, finisce per non rendere il giusto merito alla bellezza delle opere “spostate”. Cartelli illustrativi redatti con testi perfettamente comprensibili, esaustivi e ricchi di immagini grafiche di corredo ben realizzate sono presenti ovunque nel museo: la scelta di un linguaggio corrente, alla portata di tutti e senza il pesante fardello di termini strettamente "accademici" comprensibili ai soli addetti ai lavori, rende perfettamente godibile, dalla partenza all’arrivo, il "viaggio" che l'allestimento museale si propone di offrire al visitatore. Museo che non ha nulla da invidiare, dunque, a mostre civiche equivalenti. La visita qui è resa ancor più piacevole dalla professionalità, disponibilità e gentilezza del personale che vi lavora. Consigliato: da vedere e rivedere.
Gian ChiccGian Chicc
PIETA’ di Sebastiano del Piombo La "Pietà" di Sebastiano del Piombo, conservata al Museo Civico di Viterbo, è una delle opere più significative dell'artista veneziano. Questo dipinto, realizzato tra il 1516 e il 1517, è un esempio magistrale della fusione tra la forza cromatica della scuola veneziana e la monumentalità delle figure tipica dell'influenza di Michelangelo. La scena raffigura il Cristo morto adagiato ai piedi dalla Madonna, domina la composizione centrale, disteso con un'espressione di calma tragica. La Madonna, visibilmente afflitta, è in atto di supplica con un gesto di estrema dolcezza e pietà. Sebastiano del Piombo, formatosi a Venezia, era noto per la sua padronanza del colore. In quest'opera, i contrasti di luce creano un'atmosfera drammatica, con un uso sapiente delle ombre che scolpiscono i corpi e danno profondità alla scena. Influenza di Michelangelo: Sebastiano collaborò con Michelangelo, che sembra aver avuto un'influenza diretta sulla composizione delle figure. Le figure monumentali e la tensione muscolare del Cristo ricordano lo stile scultoreo di Michelangelo, pur mantenendo l'approccio pittorico veneziano al colore. L'opera trasmette un profondo senso di dolore e compassione. La drammaticità della scena è amplificata dai volti sofferenti e dai gesti delle mani, che sottolineano la tragedia della morte di Cristo. Il paesaggio sullo sfondo è essenziale, forse simbolico, e non distrae dall'intensità della scena principale. Questo sfondo sobrio permette di concentrare l'attenzione sui personaggi, che emergono con una presenza quasi scultorea dal buio circostante.
Pelumi FadairoPelumi Fadairo
Interesting museum that is the national focal point of Italy's Etruscan artefacts and archaeological treasures.. Unfortunately the collection is poorly curated with minimal English translations and ko literature for purchase in English.n
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Situato dal 1955 nell'ex convento del XII secolo adiacente alla chiesa di Santa Maria della Verità, questo museo custodisce reperti provenienti da Ferento e da altri siti archeologici del viterbese nonché una interessantissima pinacoteca. Il percorso espositivo per il visitatore è articolato su tre piani e si propone di offrire un vero e proprio "viaggio attraverso la storia": - il chiostro e le sale attigue (piano terreno): viaggio nel mondo etrusco e romano. La maggior parte dei reperti proviene per donazione post-mortem dalla collezione privata di Luigi Rossi Danielli, archeologo viterbese (1870-1909), al quale il museo è intitolato dal 2011. Al termine di questo percorso espositivo ricco di sarcofagi etruschi, ceramiche e bronzi, corredi funerari e reperti di epoca romana, si trova un'interessante sezione sulle falsificazioni artistiche ed epigrafiche di “Annio da Viterbo”, nome umanistico di Giovanni Nanni (1437-1502), religioso domenicano vissuto all’epoca di papa Alessandro VI Borgia nonché famoso "falsario". - la pinacoteca (primo piano): artisti del calibro di Sebastiano del Piombo, Andrea Della Robbia, Pastura, Salvator Rosa sono soltanto pochi ma significativi nomi di illustri artisti che hanno qui in mostra le loro opere e che rendono quasi unica questa esposizione pittorica che spazia dal XII sino al XVIII secolo; - le arti "minori" e le memorie “storiche” (secondo piano): una collezione numismatica, una estesa raccolta di bozzetti artistici ottocenteschi realizzati a tempera, acquerello e china delle “Macchine di Santa Rosa” (per lo più progetti e disegni preparatori di Angelo Papini), la vetrina dei clichè per fotoriproduzione ed un corredo di ceramiche da farmacia del XVIII secolo proveniente dall’Ospedale Grande degli Infermi; N.B.: Alla data di questa recensione (ottobre 2019) una parte delle pitture del periodo più tardo, a causa della ristrutturazione in corso di alcune sale del museo al primo piano, è stata spostata in una sala d'esposizione ricavata al secondo piano. Purtroppo la scelta operata, per l'angustia dello spazio espositivo e per un problema di illuminazione non perfettamente risolto, finisce per non rendere il giusto merito alla bellezza delle opere “spostate”. Cartelli illustrativi redatti con testi perfettamente comprensibili, esaustivi e ricchi di immagini grafiche di corredo ben realizzate sono presenti ovunque nel museo: la scelta di un linguaggio corrente, alla portata di tutti e senza il pesante fardello di termini strettamente "accademici" comprensibili ai soli addetti ai lavori, rende perfettamente godibile, dalla partenza all’arrivo, il "viaggio" che l'allestimento museale si propone di offrire al visitatore. Museo che non ha nulla da invidiare, dunque, a mostre civiche equivalenti. La visita qui è resa ancor più piacevole dalla professionalità, disponibilità e gentilezza del personale che vi lavora. Consigliato: da vedere e rivedere.
Maurizio Faraone

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PIETA’ di Sebastiano del Piombo La "Pietà" di Sebastiano del Piombo, conservata al Museo Civico di Viterbo, è una delle opere più significative dell'artista veneziano. Questo dipinto, realizzato tra il 1516 e il 1517, è un esempio magistrale della fusione tra la forza cromatica della scuola veneziana e la monumentalità delle figure tipica dell'influenza di Michelangelo. La scena raffigura il Cristo morto adagiato ai piedi dalla Madonna, domina la composizione centrale, disteso con un'espressione di calma tragica. La Madonna, visibilmente afflitta, è in atto di supplica con un gesto di estrema dolcezza e pietà. Sebastiano del Piombo, formatosi a Venezia, era noto per la sua padronanza del colore. In quest'opera, i contrasti di luce creano un'atmosfera drammatica, con un uso sapiente delle ombre che scolpiscono i corpi e danno profondità alla scena. Influenza di Michelangelo: Sebastiano collaborò con Michelangelo, che sembra aver avuto un'influenza diretta sulla composizione delle figure. Le figure monumentali e la tensione muscolare del Cristo ricordano lo stile scultoreo di Michelangelo, pur mantenendo l'approccio pittorico veneziano al colore. L'opera trasmette un profondo senso di dolore e compassione. La drammaticità della scena è amplificata dai volti sofferenti e dai gesti delle mani, che sottolineano la tragedia della morte di Cristo. Il paesaggio sullo sfondo è essenziale, forse simbolico, e non distrae dall'intensità della scena principale. Questo sfondo sobrio permette di concentrare l'attenzione sui personaggi, che emergono con una presenza quasi scultorea dal buio circostante.
Gian Chicc

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Situato dal 1955 nell'ex convento del XII secolo adiacente alla chiesa di Santa Maria della Verità, questo museo custodisce reperti provenienti da Ferento e da altri siti archeologici del viterbese nonché una interessantissima pinacoteca.

Il percorso espositivo per il visitatore è articolato su tre piani e si propone di offrire un vero e proprio "viaggio attraverso la storia":

il chiostro e le sale attigue (piano terreno): viaggio nel mondo etrusco e romano. La maggior parte dei reperti proviene per donazione post-mortem dalla collezione privata di Luigi Rossi Danielli, archeologo viterbese (1870-1909), al quale il museo è intitolato dal 2011. Al termine di questo percorso espositivo ricco di sarcofagi etruschi, ceramiche e bronzi, corredi funerari e reperti di epoca romana, si trova un'interessante sezione sulle falsificazioni artistiche ed epigrafiche di “Annio da Viterbo”, nome umanistico di Giovanni Nanni (1437-1502), religioso domenicano vissuto all’epoca di papa Alessandro VI Borgia nonché famoso "falsario".

la pinacoteca (primo piano): artisti del calibro di Sebastiano del Piombo, Andrea Della Robbia, Pastura, Salvator Rosa sono soltanto pochi ma significativi nomi di illustri artisti che hanno qui in mostra le loro opere e che rendono quasi unica questa esposizione pittorica che spazia dal XII sino al XVIII secolo;

le arti "minori" e le memorie “storiche” (secondo piano): una collezione numismatica, una estesa raccolta di bozzetti artistici ottocenteschi realizzati a tempera, acquerello e china delle “Macchine di Santa Rosa” (per lo più progetti e disegni preparatori di Angelo Papini), la vetrina dei clichè per fotoriproduzione ed un corredo di ceramiche da farmacia del XVIII secolo proveniente dall’Ospedale Grande degli Infermi;

N.B.: Alla data di questa recensione (ottobre 2019) una parte delle pitture del periodo più tardo, a causa della ristrutturazione in corso di alcune sale del museo al primo piano, è stata spostata in una sala d'esposizione ricavata al secondo piano. Purtroppo la scelta operata, per l'angustia dello spazio espositivo e per un problema di illuminazione non perfettamente risolto, finisce per non rendere il giusto merito alla bellezza delle opere “spostate”.

Cartelli illustrativi redatti con testi perfettamente comprensibili, esaustivi e ricchi di immagini grafiche di corredo ben realizzate sono presenti ovunque nel museo: la scelta di un linguaggio corrente, alla portata di tutti e senza il pesante fardello di termini strettamente "accademici" comprensibili ai soli addetti ai lavori, rende perfettamente godibile, dalla partenza all’arrivo, il "viaggio" che l'allestimento museale si propone di offrire al visitatore.

Museo che non ha nulla da invidiare, dunque, a mostre civiche equivalenti. La visita qui è resa ancor più piacevole dalla professionalità, disponibilità e gentilezza del personale che vi lavora.

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PIETA’ di Sebastiano del Piombo

La "Pietà" di Sebastiano del Piombo, conservata al Museo Civico di Viterbo, è una delle opere più significative dell'artista veneziano. Questo dipinto, realizzato tra il 1516 e il 1517, è un esempio magistrale della fusione tra la forza cromatica della scuola veneziana e la monumentalità delle figure tipica dell'influenza di Michelangelo.

La scena raffigura il Cristo morto adagiato ai piedi dalla Madonna, domina la composizione centrale, disteso con un'espressione di calma tragica. La Madonna, visibilmente afflitta, è in atto di supplica con un gesto di estrema dolcezza e pietà.

Sebastiano del Piombo, formatosi a Venezia, era noto per la sua padronanza del colore. In quest'opera, i contrasti di luce creano un'atmosfera drammatica, con un uso sapiente delle ombre che scolpiscono i corpi e danno profondità alla scena.

Influenza di Michelangelo: Sebastiano collaborò con Michelangelo, che sembra aver avuto un'influenza diretta sulla composizione delle figure. Le figure monumentali e la tensione muscolare del Cristo ricordano lo stile scultoreo di Michelangelo, pur mantenendo l'approccio pittorico veneziano al colore.

L'opera trasmette un profondo senso di dolore e compassione. La drammaticità della scena è amplificata dai volti sofferenti e dai gesti delle mani, che sottolineano la tragedia della morte di Cristo.

Il paesaggio sullo sfondo è essenziale, forse simbolico, e non distrae dall'intensità della scena principale. Questo sfondo sobrio permette di concentrare l'attenzione sui personaggi, che emergono con una presenza quasi scultorea dal buio...

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Il museo vanta un’interessantissima collezione di opere: reperti etruschi e Romani ed una ricca pinacoteca di arte sacra. Sono andata perché interessata a vedere le due opere di Sebastiano del Piombo, la Flagellazione e la Pietà. Quando arrivo la persona addetta ai biglietti mi dice che le opere si trovano a Palazzo dei Priori per restauro ma che, acquisendo il biglietto al museo civico, avrei avuto diritto a vedere le due tele, benché in restauro. Peccato che, una volta arrivata a Palazzo dei Priori, scopro non solo che le opere non sono in restauro (sono in prestito per la mostra di Michelangelo e la cappella Sistina) ma che non è possibile vederli se non comprando un ulteriore biglietto. Trovo veramente deludente che un addetto di un museo non sappia per quale ragione le opere più importanti dello stesso non siano presenti e che non sia adeguatamente informato sulle formule...

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