La chiesa di Santo Stefano degli Abissini è un'antica chiesa di Roma, nella Città del Vaticano, nel largo omonimo dietro la basilica di San Pietro. Essa apparteneva ad un monastero esistente già al tempo di papa Gregorio III (VIII secolo). Nella biografia di papa Leone III è ricordato sotto il nome di "monasterium S. Stephani qui appellatur cata Galla patricia", oppure di "oratorium S. Stephani a sancto Petro quae appellatur Maiorem". Nel corso del Medioevo chiesa e monastero ricevettero altre denominazioni, tra cui "S. Stephani retro basilicam S. Petri", oppure "S. Stefano degli Indiani"; quest'ultimo appellativo deriva dal fatto che nel 1159 papa Alessandro III vi edificò accanto un ospizio per i monaci abissini; nel 1479 Sisto IV cedette la chiesa ai monaci copti: da quel momento la chiesa fu chiamata con diversi nomi in riferimento ai copti (Santo Stefano d'Egitto, dei Mori o degli Indiani). Alla fine prevalse il nome attuale.
Essendo fatiscente, la chiesa fu restaurata da papa Clemente XI nel 1706, che ne ridusse le dimensioni. Essa conserva ancora intatto il ricco portale romanico intarsiato a fogliami, ed altri resti della chiesa altomedievale. L'interno è ad una sola navata, con alcune opere pittoriche del XVII secolo, ed iscrizioni in etiope ed arabo. Pregevole il ciborio del XII secolo.
Attualmente la chiesa dipende dalla Reverenda Fabbrica...
Read moreLa chiesa è antichissima (risale ai tempi di Gregorio III nel VIII secolo) e faceva parte di un monastero ma oggi ha perso molto del suo aspetto antichissimo, a partire dal suo nome che è cambiato nel corso dei secoli, come riflesso dei cambiamenti storici e culturali: "Sant’Stefano retro basilicam San Pietri" e "Santo Stefano degli Indiani" sono state alcune sue denominazioni e si deve arrivare al 1159 per il nome attuale dovuto alla costruzione di un ospizio per i monaci abissini anche se successivamente è stata anche affidata ai monaci copti da Sisto IV nel 1479, acquisendo nomi in riferimento all’Egitto, ai Mori e agli Indiani. Quando venne ristrutturata nel 1706 le dimensioni furono ridotte e l'unica cosa che venne mantenuta è il bel portale romanico decorato con intarsi a fogliami, vero tesoro della scultura medievale e per questo molto raro. L'interno è semplice, ad unica navata, e ci sono dipinti del XVII secolo, iscrizioni in etiope e arabo e, la vera chicca, un ciborio del XII secolo. La chiesa oggi è parte della Reverenda Fabbrica di San Pietro e vi si accede solo con permesso della gendarmeria vaticana, essendo in territorio pontificio, ma è molto richiesta per matrimoni e cerimonie riservate di personaggi illustri anche se non famosi. Utili info? Lasciate un like e guardate le altre recensioni fatte su...
Read moreOne of the best place which I have visited till now. Amazing place.
Free entry. Place is very big and it can accommodate thousands of people.
This architecture is wonderful, it's too big and beautiful. Night time light settings also wonderful.
You can take photo no restrictions. Water fountain is beautiful at night time. People are walking with pets as well.
Restrooms are available. Christmas tree lighting...
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