Varchi una porticina, in uno dei quartieri più antichi di Benevento, e nel poco spazio che può premiare una ventina di avventori ti accoglie o per meglio dire ti si para davanti L'OSTE nella sua più nobile accezione. E che Oste! Il signor Antonio é un vero Omone, riempie il locale e lo spazio attorno a se caratterizzando subito l'ambiente. Al primo impatto, può sembrare un pó ruvido ma sempre con garbo e gentilezza. Non si può parlare del "Il cinghiale" senza accennare al suo comandante. Lui ti guida per mano lungo quella che sará una fantastica esperienza della bocca, del palato e delle mani. Proprio delle mani perché ci sono pietanze che le devi toccare, mangiare e leccarti le dita. Non una pietanza, fatta simpaticamente eccezione per il caffè che la prossima volta vorrei potermi fare da solo, può dirsi meno che ottima. Da un antipasto pieno di sapori perduti, passando per i primi di pasta fatta in casa in cui agnolotti delicatissimi si tuffano in un ragù di cinghiale da leccarsi i baffi e poi l'agnello con la parmiggiana di melanzane e infine la crostata di ciliegie con una marmellata fatta in casa dal sapore e dalla consistenza che ti aspetti. La Grappa finale sempre fatta in casa, preceduta da un Aglianico del 2019 compagno fedele ed indispensabile di questo pranzo scadenzato dalla sapienza della cucina, è stata la perfetta chiosa del nostro gustoso viaggio. In verità ci sarebbe anche il caffè (ma se ne potrá parlare in altra vita 😄). Sorpresa finale un conto onestissimo. Ritorneremo di sicuro ed abbiamo già iniziato il passaparola. Grazie signor Antonio.