“Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno…”
Così inizia I Promessi Sposi, e così inizia anche, idealmente, la mia serata al Griso Restaurant: con una vista che emoziona e un’atmosfera che trasporta, tra bellezza, accoglienza e sapori che sanno raccontare.
Sono stato di passaggio, consiglio di, provare il nuovo menù degustazione, spinto dalla curiosità e dalla fiducia che già nutrivo per questo ristorante.
Come immaginavo, è stata un’esperienza da ricordare, anzi, da raccontare.
L’accoglienza è stata calda ma discreta, l’ambiente elegante e rilassato, con un servizio impeccabile. I camerieri, sempre presenti ma mai invadenti, mi hanno guidato attraverso ogni piatto con competenza e passione. Ma la vera magia è cominciata con l’arrivo dei piatti.
L’entrée? Una sorpresa che ha subito spostato il baricentro della cena verso l’eccellenza: un arrosticino che sembrava arrivato direttamente dalle colline abruzzesi. Carnoso al punto giusto, sapido ma equilibrato, con quella crosticina leggera che racchiudeva un cuore morbido e succulento. Un viaggio istantaneo, dal Lago di Como al cuore dell’Italia più autentica.
Poi l’uovo, protagonista apparentemente semplice, ma qui trasformato in un’opera di tecnica e sensibilità. Perfettamente cotto, il tuorlo vellutato si sposava con ingredienti studiati con cura, creando un equilibrio gustativo che raccontava il lavoro silenzioso di chi conosce la materia prima e la sa valorizzare.
Il risotto al persico è stato, forse, il momento più disarmante: nella sua apparente semplicità, è stato tra i più buoni mai assaggiati.
Nessun artificio, nessuna sovrastruttura. Solo sapore, delicatezza e autenticità.
Proprio come insegna Marco Bragato in Sfidati, a volte sono proprio le cose più semplici a richiedere il coraggio più grande: quello di non esagerare, di non voler stupire a tutti i costi, ma di restare fedeli a ciò che funziona, a ciò che è vero.
Il secondo piatto è stato un inno alla leggerezza e all’equilibrio: una preparazione raffinata, elegante nel sapore e nella presentazione.
Infine il dolce. Un finale distopico, ma nel senso migliore del termine: spiazzante, inaspettato, con abbinamenti azzardati che però funzionavano, come in un sogno lucido dove nulla è come sembra ma tutto ha senso.
A dirigere questa sinfonia silenziosa ma potente, c’era Robert Tudor.
La sua presenza in sala non è quella di un semplice sommelier o maître, ma quella di un coach autentico, nel senso più profondo del termine.
Come Bragato racconta in Sfidati, il vero coach è colui che sa mettersi al servizio degli altri, con ascolto, umiltà e visione.
Robert ha incarnato tutto questo, curando l’abbinamento dei vini con una sensibilità rara, mai forzata, capace di far dialogare i piatti con il vino come due strumenti in armonia.
Mi ha guidato con passione e precisione, ma soprattutto con quella capacità di leggere le persone che è propria solo di chi ha scelto di dedicarsi davvero a questo mestiere.
Come dice Bragato, “il coach autentico non ti cambia: ti fa scoprire chi sei già”. E Robert ha fatto proprio questo, aiutandomi a vivere il mio gusto, a riscoprirlo, a lasciarmi stupire.
Al Griso Restaurant non ho semplicemente cenato: ho vissuto un’esperienza che ha unito bellezza, autenticità e cura.
Un viaggio dentro il gusto, ma anche dentro la relazione, l’arte del ricevere e la potenza delle piccole scelte fatte con cuore.
Ci ritornerò. Perché ci sono luoghi che parlano, e persone che sanno ascoltare. E insieme, creano magia.
⸻ #sfidati #wellbeingcoach Lasciamo...
Read moreA wonderful setting with outstanding views across Lake Como to Lecco. The panoramic view is definitely the selling point of Griso, but fortunately it has the food and service to match. We stayed at the hotel and was fortunate to eat here a couple of times. The first evening the staff wrongly made the assumption that as we we’re staying there we would only want the hotel menu and not the more expensive taster menu. The fact that we had to ask for it was mildly disappointing, the only reason we knew about it was because we’d popped in lunchtime and seen it. Anyway, that out of the way, the taster menu was fabulous and didn’t disappoint. A couple of nights later we ate from the regular menu which to be fair was also lovely.
The setting alone makes it worth the trip and the food in isolation would also be worthy of high praise. Together they make a...
Read moreSono stato al Griso con la mia famiglia per un pranzo di compleanno. Era all’inizio di luglio del 23 e, in quell’occasione,oltre al nostro, c’erano solo altri due tavoli. In tutto quindi una decina di persone.
La location è veramente spettacolare e mangi proprio fronte lago su una terrazza meravigliosa. 5 stelle sono anche poche !
Il cibo mi è sembrato veramente di buon livello. Ho messo 4 stelle e non 5 solo perché alcuni abbinamenti mi sono sembrati piuttosto “arditi” ma si tratta di gusto personale.
Veniamo ora al punto dolente dove devo subito dire che ho messo 2 stelle e non una soltanto perché mia figlia era stata già un paio di volte nel locale e mi ha assicurato di essersi sempre trovata bene. Ritengo quindi di aver imbroccato una giornata sfortunata. Tante le piccole cose che mi hanno un po’ guastato l’esperienza al Griso: Poco dopo esserci seduti e comunicato ad un gentile giovanotto le nostre scelte dal menu gli abbiamo chiesto se poteva aiutarci a sistemare il classico tavolino che ballava. “Certo ! Ritorno subito” ci ha risposto. Peccato però che non lo abbiamo più visto. Abbiamo ordinato una bottiglia di vino che ci è stato servito e poi messo nel secchiello ad una cinquantina di cm dal tavolo (a dire che “ il vino lo serviamo noi”). Bene ! Peccato che almeno due bicchieri sono rimasti vuoti per dieci minuti prima che qualcuno venisse a rabboccarli. In una di queste circostanze la gentile sig.na che versava il vino non si è ricordata di aver messo in precedenza un tappo di vetro che si è puntualmente versato nel bicchiere insieme al vino. Bicchiere, subito cambiato, certamente! Mezzo bicchiere di vino però perduto. Può succedere, anche a me è capitato a casa ed ancora mi prendono in giro. Arriviamo al pagamento del conto dove rivedo il giovanotto dell’inizio. Pago con carta Amex e mi sento dire quella frase che chi usa l’american express purtroppo ha sentito mille volte… “mi spiace, abbiamo cambiato il pos e ancora non è stata attivata l’american express “. Ovviamente non era scritto da nessuna parte e ricordo che il Griso è anche un hotel frequentato da moltissimi turisti stranieri quindi escludo che non ci fosse il modo di pagare con quella carta.
Ho pagato 280 € per quattro persone che hanno mangiato un antipasto e un primo o secondo (più forse un dolce e caffè oltre ad una bottiglia di vino) ma per la sola location direi un prezzo onesto.
In sintesi piccole mancanze alle quali, per alcune, avremmo anche potuto provvedere direttamente (sistemare il tavolo e versarci il vino) ma,a mio avviso, il servizio non è stato...
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