La mia prima recensione per raccontare la mia esperienza in questo locale: ho prenotato con circa tre settimane di anticipo la mia cena di laurea, decisa anche poiché mia sorella si era recata al locale e le avevano detto che per questi eventi riservano il loro dehors. Mi mettono in contatto con la ragazza che si occupa degli eventi la quale, al telefono, mi dice che appunto avrebbe riservato il dehors per me e quindi prenoto e pago subito l’acconto. Qualche tempo dopo le scrivo per avere conferma che fosse tutto ok con il dehors, ma lei non risponde al mio messaggio, al che mi reco al locale. Lì il ragazzo presente mi dice che era tutto a posto e mi mostra il dehors, spiegandomi come avrebbero disposto i tavoli, i divani ecc. Rincuorata, quindi, vado via, ma prima dico di correggere quanto scritto sull’agenda, poiché era segnato un menù diverso rispetto a quello prenotato e perché non era stata segnata la bottiglia che avevo scelto (la ragazza mi aveva suggerito di “prenotarla” con anticipo. A questo proposito aggiungo che in chat mi aveva mandato il pdf “Cake & Champagne, Via Tocqueville e Via Marcona” con i prezzi un bel po’ superiori rispetto a quelli presenti sullo stesso pdf sul loro sito. Per curiosità le chiedo come mai i prezzi fossero così diversi e lei mi risponde che avevo ragione e che per Via Marcona valevano i prezzi del sito). Due giorni prima della festa, di sera, la ragazza mi dice che non avrei più avuto il dehors. Allora chiedo spiegazioni e mi dice che era “normale routine” essendoci stata una prenotazione di 70 persone successiva alla mia. Quindi non solo con così poco preavviso (poteva rispondermi al messaggio invece di ghostarmi) toglie la zona che avevo riservato con largo anticipo (motivo principale per cui avevo scelto il locale, non essendo in una zona per me comoda), ma ci sarebbe stato anche un certo affollamento in un locale che non è molto grande. In più, quando le faccio notare che io avevo prenotato prima (sull’agenda al locale non era segnato altro in quella data) e che non mi sembrava troppo corretto, lei mi dice che le mie osservazioni erano “fuori luogo” e che non cambia nulla “un tavolo con un altro”. Innanzitutto non mi sembra il modo di rispondere a un cliente pagante che porta tot persone al locale, a prescindere dal fatto che il cliente faccia osservazioni lecite o meno (nel mio caso più che lecite penso), e poi io non mi stavo lamentando perché pretendevo di scegliere il tavolo di destra rispetto a quello di sinistra, ma perché mi stavano togliendo una zona riservata per me e i miei ospiti (che venivano anche da lontano appositamente), per mettermi nella zona di ingresso, dove c’era un via vai di persone e di camerieri poiché i tavoli erano anche di fronte alla cucina, tanto che mi hanno chiesto di spostarmi. Spezzo una lancia a favore del ragazzo presente al locale che, quando ho chiamato, almeno mi ha detto che era desolato per l’inconveniente, e non che fossi fuori luogo io. Inoltre il menù segnato era rimasto sbagliato infatti, dopo il primo, mi hanno chiesto se si potesse procedere con la torta, quando io avevo riservato il menù che avrebbe previsto un altro primo ancora e il panettone, prima della torta. I ragazzi in sala cercano di rimediare portando un altro primo, diverso da quello del menù, come anche molti degli antipasti. Insomma, al netto di questo, metto due stelle soltanto per i ragazzi in sala che hanno fatto quello che hanno potuto per gestire una situazione difficile e perché hanno offerto una bottiglia e due buoni per una cena gratis, dopo che mio papà era andato a parlare con loro, non tanto per lamentarsi, ma quanto perché dispiaciuto che io, in un giorno così importante, fossi rimasta “delusa” dall’andamento delle cose e dalla zona che, come spiegato, non era ottimale. Se non fosse stato per loro, quindi per come è stata gestita la cosa dall’addetta, avrei messo una stella e, anzi, coloro ai quali ho raccontato la vicenda avrebbero voluto fare una recensione da una stella a testa. Ho chiesto loro di evitare, ma mi sembrava giusto...
Read morePranzo di Natale…Il locale si presenta pretenzioso, dove all’ingresso, in bella mostra, appare la forchetta del Gambero Rosso, riconoscimento di buona cucina…sulla carta…la sala, appena varcato l’ingresso, ha un arredo che sembra essere stato recuperato dalla casa dei nonni, datato…in appena 30 metri quadri ci sono oltre 20 persone accalcate. Si comincia. Ci viene fatto degustare un buon olio calabrese che induce ottimismo sulla qualità degli ingredienti…ordiniamo il vino, un valpolicella di Zenato, invece ci viene aperta una bottiglia di altra casa e quando ce ne accorgiamo ci viene detto che tanto il prezzo non cambiava era sempre lo stesso…(sic). Bene, detto ciò, dopo circa oltre un’ora si ricordano che dovevamo mangiare…d’altronde avevamo prenotato per questo, con menù fisso a 65€ a persona, bevande escluse…ma siamo a Natale…le prime due portate d’ingresso, paté di fegato su pan briosce collocato su un letto di sale grosso (vi lascio immaginare la fatica per staccare i grani di sale) e crema di baccalà, sempre su pan briosce, sono fredde, senza sapore…intanto arrivano gli effluvi dalla cucina, adiacente alla sala, separata da questa da una tenda pesante in tessuto (stile anni 70…). Allo scoccare delle 15 ( avevamo fatto ingresso alle 13) ci viene portato l’antipasto, un insalata russa con verdure e salmone affumicato (maionese industriale mista a verdure, et voilà l’insalata è pronta)…e dopo altra mezz’ora, due miseri gamberetti (gamberoni sulla carta) in salsa rosa. Gamberi freschi, ma rovinati dall’eccessiva salsa e da una dose eccessiva di erba cipollina. Senza infamia e senza lode. Arrivano i primi…”plin di cappone nel loro consommé chiarificato e profumato ai porcini”…ce ne accorgiamo perché vengono serviti due ragazzi spagnoli accanto al nostro tavolo da un cameriere ( il barman che dapprima preparava i cocktail), che dati gli esigui spazi, versa sul telefono del ragazzo il brodo del piatto…avrà voluto far sentire il sapore dei plin anche ai familiari…ma può capitare, si dirà… E qui termina l’avventura di questo penoso pranzo di Natale…la pasta dei plin era cruda e il brodo di cappone era totalmente senza sapore e senza l’ombra dei funghi porcini, tanto meno il sapore (oserei dire un buon brodo Star). Alle 15.45 ci siamo alzati e andati via, dopo aver pagato il pranzo per intero, e dopo aver richiesto che ci fossero consegnate le altre portate, che abbiamo regalato a “persone bisognose” trovate per strada… Pessima cucina…da mantenersi alla larga…checchè ne dicano quelli del...
Read moreClassico has been a real surprise: recently opened, this small restaurant is a pleasant surprise at 2 minutes walk from the crowded Piazza Cinque Giornate in Milan. The sfyle of furnishings is retrò and extremely elegant: even the smaller tables are therefore welcoming and warm for the customers. The dishes are curated, and recipes are original: even for a business lunch, you will never had the same, trite dishes. I had chicken chops with basmati rice of an excellent quality, but also the other I saw and "smelled" very extremely inviting. Coffee is good, too, and prices absolutely affordable. An applause also to the personnel, elegant in their dresses and very...
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