McDonald's Milano Stazione Centrale — Restaurant in Milan

If I could give zero stars, I would. My family and I came in simply wanting a vegetarian meal, using the kiosk that clearly listed a "crispy McWrap." We carefully removed bacon (because we’re vegetarian) and placed the order in good faith. When we realized the bacon still came in the wrap, we politely went to the counter to have it corrected. That’s when everything spiraled – all thanks to a staff member named Roshni. Instead of helping or apologizing, Roshni immediately turned the situation around and blamed us. She was shockingly rude, dismissive, and downright hostile – as if asking for basic customer service was some kind of crime. She kept pointing her finger and the wrap at us, the wrap with chicken, and stuffed it in our face. When we requested a refund, she became even worse: raising her voice, acting as though she didn’t know where our table was (as if that’s our fault), and jabbing her finger at us in the most aggressive, obnoxious way imaginable. The hostility was unbelievable for a fast-food restaurant. We came in peacefully, expecting McDonald’s level of professionalism and respect, but instead were met with the worst employee attitude I’ve ever witnessed in any restaurant. Her behavior was unprofessional, insulting, and humiliating. McDonald’s should be ashamed to have someone like Roshni representing them. She turned what should’ve been a simple fix into an awful, stressful ordeal. If you’re vegetarian, beware – and if you value basic courtesy and respect, avoid this location altogether. I've never had a bad experience at a McDonalds back home, but good job Roshani, you successfully...

I have to start by saying that they are not capable of making sandwiches. I received a crespy bacon with just a quarter of bacon, and it was so dry that it was chokingly difficult to eat. And let's talk about the fries, it seems like they put them on a strict diet – they were extremely thin, and it was a challenge to pick them up with that tiny fork they give you.

Moreover, the place was overcrowded, which is somewhat expected since it's located in Milan station, but the bathrooms were a complete mess. Overall, this was definitely my last time there.

I must say, I was extremely disappointed with the sandwich preparation at this place. The quality of the food was subpar, and the experience was underwhelming. I cannot recommend this place to anyone, at least not based on...

Stazione Centrale di Palermo, il caos classico del McDonald's. Sei lì, con un’aria fiduciosa, già pregustando il dolce sapore di un bel gelato al pistacchio. Ordini, paghi i tuoi sudati 4,20 euro, e tutto sembra andare a gonfie vele. Il gelato viene preparato a tempo record, una roba che nemmeno Usain Bolt riuscirebbe a star dietro. Ma poi… l’attesa. Inizia quel gioco di sguardi furtivi con il bancone, come se stessi cercando di decifrare un enigma esistenziale.

Vedi il gelato lì, abbandonato, come se fosse un piccolo naufrago su un’isola deserta. "Ma sarà il mio?" ti chiedi, con il cuore che batte tra l’ansia e la speranza. E allora, armato di coraggio e di una gentilezza degna di un ambasciatore delle Nazioni Unite, chiedi alla ragazza dietro il bancone di dare un’occhiata al tuo ordine. Lei ti sorride come se stessi chiedendo il segreto della Coca-Cola, e ti dice che controllerà.

Nel frattempo, il tuo gelato ha iniziato a vivere un’avventura tutta sua. È passato dallo stato di “crema perfetta” a “scioglimento tropicale”. E mentre tu fai avanti e indietro nella tua testa tra l'ottimismo e il fatalismo, compare sulla scena un signore.

Questo tizio prende il gelato, lo guarda, e sembra che il tempo si fermi. Potresti quasi sentire una musica drammatica in sottofondo, tipo quella dei film western quando i due cowboy si sfidano a duello. Lui osserva il gelato, ormai trasformato in una pozza di pistacchio fluido, e poi, come se stesse decidendo del destino dell’universo, esclama: "È sciolto, lo rifaccio!"

Ma no, interviene la commessa, che sembra aver letto un libro su come affrontare la vita con la filosofia del “chi se ne frega”. "No no, daglielo lo stesso!", come se stesse parlando di una busta della spesa e non di un simbolo sacro della gioia estiva.

Ed ecco il momento clou. Il gelato, o meglio il tuo quasi-frappé al pistacchio, ti arriva finalmente tra le mani. Ma tu, con la calma di un monaco zen che ha appena scoperto l’illuminazione, lo guardi e sentenzi: "No, io non volevo un succo di frutta, ho ordinato un gelato. Per cortesia, me lo rifai."

E così, tra una gelata e l'altra, sei riuscito a difendere la tua dignità e il tuo diritto a un gelato che non richieda...