Volevo trascorrere una serata spensierata con gli amici, rigustando i sapori che ricordavo del vecchio Vicolo della Neve. La prima accoglienza sembrava promettere bene, purtroppo però non è stata una giusta impressione. Avevo prenotato (con buon anticipo) per 7 persone e ci siamo ritrovati in un tavolo dove sarebbero state strette anche 6. Il bello è che il ristorante non era pieno e il lungo tavolo dietro di noi è rimasto mezzo vuoto per tutta la serata. Abbiamo voluto provare diversi antipasti (anche per confronto con il pregresso) e mi sono voluto fidare del proprietario (sbagliando) sulle quantità da ordinare. Le portate, decisamente eccessive come antipasto, sono arrivate tutte contemporaneamente. Il primo disappunto è arrivato quando ho chiesto al cameriere di aspettare un attimo con le ultime uscite perché non sapevamo più dove mettere i piatti (visto che il tavolo era piccolissimo). La risposta da vero cafone è stata: “siete voi che avete ordinato tutto insieme”. Non gli ho risposto male come avrebbe meritato, ho solo insistito nell’attendere qualche minuto. Sembrava che ci volessero fare ingozzare come se avessero una gran fretta. Dimenticavo di dire che prima degli antipasti avevo ordinato un Falerno del Massico e la cameriera ha deciso di portarmi invece 2 bottiglie di un vino completamente diverso, dicendo che di Falerno ne era rimasta solo una. Le ho quindi chiesto se potevo decidere io se prendere più di una bottiglia e, nel caso, quale scegliere come seconda. Mi ha guardato male e con fare molto disturbato mi ha portato la bottiglia che avevo chiesto. Quando il proprietario si è avvicinato per chiedere se andava tutto bene ho iniziato a dirgli con molta educazione la questione dello spazio a tavola, ha subito annuito sorridendo e mentre parlavo lui lentamente si allontanava con estrema disinvoltura…. io parlavo e lui pian piano è arrivato nell’altra sala. Insomma non mi ha nemmeno ascoltato. Velo pietoso poi sulla risposta che ha dato alla domanda di una persona del mio tavolo: “il ragù è alla napoletana o alla bolognese?”. Tu, proprietario o gestore, volto del locale che dovrebbe farti guadagnare da vivere, non ti puoi permettere di rispondere: “dire a un salernitano ragù alla napoletana è un’offesa”, innanzi tutto perché è una ricetta che si chiama così anche in America, non vuol dire che lo fanno solo i napoletani, e poi perché non puoi sapere chi sta seduto al mio tavolo. Servizio quindi veramente pessimo, brava e in gamba soltanto la ragazza bionda straniera. Per quanto riguarda le pietanze, anche là è arrivata un bel po’ di delusione. Senza entrare nel merito dei prezzi (secondo me ingiustificatamente alti), i peperoni (8 euro ognuno) erano del tutto senza sapore, la parmigiana (8 euro un quadratino) non era pessima ma piena d’olio e nulla di che, le polpette (9 euro una porzione da 3), troppo speziate. Si salvavano i salumi, pochi ma buoni (12 euro al piatto) e, decisamente la cosa migliore della serata, i fiori di zucca ripieni (7 euro al piatto), davvero buoni. La salsiccia espressamente ordinata al proprietario per l’unico bimbo a tavola era piena di aglio e pinzimonio… poteva anche dircelo prima o fare una modifica al piatto, visto che sapeva che non era per un adulto. Dopo gli antipasti 2 persone hanno preso pasta al ragù, 16 euro ogni piatto, pietanza decente ma veramente un furto. Non abbiamo ordinato nessun altro primo o secondo perchè sazi ma abbiamo voluto comunque provare una pizza da dividere ed anche quella, per fortuna, era buona (motivo per il quale non ho messo il minimo punteggio alla recensione). Dei sette a tavola uno solo ha preso il dolce, io ho preso un amaro e poi 2 caffè. Da bere, oltre a 1 bottiglia di vino abbiamo preso anche 2 birre, acqua, coca e the. Totale 244 euro (35 euro a persona) che non commento ulteriormente. Mi sarei aspettato almeno il caffè in omaggio… ma hanno preso fino all’ultimo centesimo. Ciliegina sulla torta, quando siamo usciti abbiamo più volte salutato senza ricevere alcuna risposta…...
Read moreIl Vicolo della Neve: un tuffo nel cuore della tradizione salernitana
Il Vicolo della Neve è un viaggio nel tempo attraverso i sapori. Tramandati da Don Peppino Carro a Matteo Bonavita, e ora affidati alle cure di tre giovani imprenditori, questi sapori autentici continuano a evolversi, mantenendo intatta l'anima del luogo.
Questa storica trattoria, custode di tradizioni secolari, ci accoglie in un'atmosfera autentica e suggestiva. Dominando l'ingresso, un maestoso dipinto di Clemente Tafuri, che contrappone la Gioventù e la Vecchiaia, ci ricorda l'eterno fluire del tempo e la continuità della tradizione.
Entrare al Vicolo della Neve è come fare un passo indietro nel tempo. Le mura, impregnate di storia, raccontano di un'epoca in cui il locale, aperto esclusivamente a cena, era un punto di riferimento per gli amanti della buona cucina. E proprio questi sapori, tramandati di generazione in generazione, sono i protagonisti indiscussi di questa cucina. Dalle polpette al sugo, morbide e avvolgenti, alla parmigiana di melanzane, preparata con ingredienti freschissimi e un tocco di nostalgia, ogni piatto è un omaggio alla tradizione salernitana. La frittata di cipolle, la ciambotta e le salsicce,cotte alla perfezione, deliziano il palato con il loro sapore intenso. Ma è la pasta e fagioli che ruba la scena: un piatto povero, ma ricco di sapore, preparato secondo un'antica ricetta di famiglia. Per gli amanti della pizza, il cinquetto è un must: un calzone ripieno di fiordilatte, uova strapazzate con sale e pepe, formaggio e salame semi stagionato. Un connubio di sapori che conquista al primo morso. Ma non finisce qui: per chi preferisce un gusto più delicato, il calzone con la scarola è l'alternativa perfetta.
La storia di questo luogo è affascinante. La cella frigorifera, un tempo utilizzata per scopi diversi, è oggi un'attrazione unica che ci riporta ai tempi in cui il ghiaccio era un bene prezioso. Sebbene non si abbia certezza sulla presenza costante di ghiaccio al suo interno, la sua struttura e la sua posizione all'interno del locale ne testimoniano l'importanza.
Per chi desidera approfondire la storia del Vicolo della Neve, è disponibile un libro dedicato, che racconta le origini del locale e le sue evoluzioni nel tempo. Un'occasione unica per scoprire i segreti di questo luogo leggendario.
In conclusione, il Vicolo della Neve è molto più di un ristorante. È un'esperienza completa, un viaggio nel tempo e nei sapori della tradizione salernitana. Se siete a Salerno, non potete perdervi l'opportunità di assaggiare la pasta e fagioli, di gustare un cinquetto o un calzone con la scarola, e di immergervi nell'atmosfera unica di questo...
Read moreLocal. The house got full, ther were 2 more tourists there.
The dishes are prepared in big pots, they are held in a big glass box where everyone can see them. When you order, they make a portion of whatever you have in the oven- this speeds up pretty much everything, you get your food fast.
Food was very tasty -you have to like it a bit oily- so, a matter of taste. The FISH was great. During our time there several locals came in for at least 4 pizza take away each.
Drinks- rather the common- nothing special but very cheap. Big beer (0,6) 3€.
Personal was outgoing (our waiter at least).
Tables are very close to each other.
I would go again there...
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