L'esperienza all'Emporium Infernalis è stata perlopiù positiva, tuttavia mi sento di lasciare qualche nota.
Partiamo dal cibo: buono, ma niente di eccezionale. I nomi sul menù erano più accattivanti di ciò che poi è risultata la pietanza. Mi sarebbe piaciuto trovare un bel pane di farina grezza e semi, invece che la classica baguette da supermercato, ma non importa. Le bevande molto interessanti, tutto fatto da loro e decisamente in linea con l'idea che ci si potrebbe fare di ciò che si beveva in epoche passate.
L'accoglienza è stata positiva, i proprietari sono stati cordiali e hanno speso qualche minuto a scambiare due parole senza mai risultare eccessivi o invadenti. Bella anche l'atmosfera, da fan dei luoghi poco illuminati ho apprezzato particolarmente di sentirmi per una volta in un autentico "lume di candela".
Passiamo alle cose negative.
Il volume della musica era troppo alto. Tralasciando il fatto che ci sono in giro playlist molto più a tema taverna, ho avuto difficoltà a fare conversazione con la persona di fronte a me. Non sembrava di stare in discoteca, ma un locale secondo me dovrebbe ragionare in termini di convivialità, mettendo da parte i gusti e la percezione personale sulla tollerabilità del volume.
I proprietari si pongono l'obiettivo di allinearsi quanto possibile con elementi che possano vantare accuratezza storica, ma anche qui ci sono dei problemi. Trovo che abolire l'uso della forchetta quando all'interno del locale non mancano riferimenti all'occulto (il nome del locale parla da sé) sia un controsenso di cui fanno le spese solo i clienti, così come la mancanza di tovaglioli quando sono però presenti bibite in lattina e stufe elettriche. È un'iniziativa decisamente interessante che non mi sento di penalizzare, ma il tiro andrebbe aggiustato un po' in termini di coerenza. Ci è stato comunicato che il menù non prevederà più patate per continuare in questa direzione, e tuttavia io credo che le patate siano l'ultima delle cose di cui occuparsi (soprattutto tenendo conto del fatto che l'immaginario fantasy ha plasmato la nostra percezione di "medioevo" e una minestra di patate probabilmente scandalizzerebbe di meno di un pezzo metal in sottofondo).
Lascio 4 stelle perché l'iniziativa mi piace molto e c'è molta passione dietro, e le bevande da sole...
Read moreParliamoci chiaro: questo è un locale unico. La prima cosa è l'atmosfera medievale: l'Emporium ha uno stile, un arredamento e una colonna sonora tale che vi verrà voglia di ordinare la prima pinta di birra sbattendo il vostro zweihaender sul tavolo.
I tavoli in legno massiccio all'interno, disposti in un unico ferro di cavallo, tra drappi alle pareti, armi, armature e teschi danno subito l'effetto di essere stati catapultati a corte nello spazio del gradino che separa l'interno dalla strada. E non ho usato il termine medievaleggiante apposta, non lo è: è Medievale, con la m maiuscola.
La cucina è OTTIMA. I piatti sono stati ricreati sulla base di ricette che arrivano direttamente dai libri Medievali, curati in ogni dettaglio e realizzati in maniera ottima. Non aspettatevi forchette però: nel Medioevo non c'erano e non le troverete neanche qui ma vi assicuro che non sarà un impedimento. I piatti a base di carne sono fenomenali e se passate di qua DOVETE PROVARE LO STINCO. È del tutto obbligatorio: non è un piatto, è un'esperienza.
Le bevande poi meriterebbero una menzione d'onore: ippocrasso, sidro, birre di ogni tipo... Una meraviglia. Non chiedete la birra piccola però (siete avvisati).
Ultimo punto, ma non ultimo, le persone che ci lavorano sono squisite. Molto gentili e disponibili, Daniela e Drago si fermano volentieri a raccontare la storia dei piatti, curiosità sul mondo medievale on in generale a chiacchierare del più e del meno.
A tutto questo aggiungete il fatto che qui si può giocare di ruolo in gruppi, o partecipando ad eventi organizzati da varie associazioni, e Drago Bianco è, oltre l'autore del fantastico romanzo storico Aleramici, un master di D&d tra i migliori che abbia mai avuto il piacere di conoscere.
Quindi che diavolo state ancora qua a leggere la...
Read moreOrdunque, si favelli alle genti forestiere e non, della locanda de lo imperatore!
Scherzi a parte, il locale è bellissimo: a chi piace la storia, e soprattutto l'epoca medioevale è perfetto. Si troverà a casa sua, tra gli scudi, l'armatura, il tavolo in legno massello... . Senza contare l'apparecchiatura da tavola: completano l'esperienza come il cacio sui maccheroni. I proprietari ti accolgono con una spiegazione sulle pietanze tipiche del tempo servite come desco. Il tavolo inoltre, è centrale, unico: come era di costume allora.
Si fanno anche eventi particolari e molto interessanti, quali le cene con delitto a tema. I proprietari hanno una capacità rara, oggigiorno: farti sentire come se fossi un amico. Ed io posso solo dire che mi sono sentita in famiglia nel locale già alla terza volta che andavo, grazie alle belle persone che sono i proprietari, e i clienti abituali del posto. Ultimo ma non meno importante, il cuoco, Davide: oltre a cucinare benissimo i piatti proposti, decora il pasto con dell'ottima compagnia, ovviamente quando può. Si entra nel locale per un claretum e ci si ritrova a passare la serata con gli amici tutti e alla fine a programmare quando ci si rivede la prossima volta.
Se lo consiglio? Ma assolutamente!! Lo consiglio dal punto di vista umano, storico, estetico. E poi, ehi. Dove trovate a Torino una locanda che mette della musica fantastica durante la cena? Quale genere, dite? Andate a scoprire l'emporium infernalis, e ve lo assicuro. Non ve ne pentirete!
P.s. Lode a...
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