Meditade gente meditate: Quanto vale un cartello appeso al muro? Alla cassa...nello specifico del presente ristorante... articolo che chiarisce ogni dubbio ad esercente e clt, dell'Avv. Dona presidente associazione consumatori. "Il fenomeno dei cartelli nei negozi Oggi parliamo di cartelli, quelli esposti dal commerciante vicino alla cassa. Quanti ne avrete visti anche voi, di quei messaggi lapidari esposti dagli esercenti “a beneficio” dei consumatori. Ricevo così tante foto di cartelli su Instagram che potrei scrivere un libro: “Non accettiamo pagamenti con carta sotto i 10 euro.” O ancora: “Il pagamento con pos costa 10 cent in più per ogni prodotto”, “E’ vietato introdurre borse e zaini all’interno del supermercato”, “Vietato portare cibo al cinema”, “La direzione si riserva il diritto di perquisire le borse”, “In questo ristorante non si fanno conti separati”, “L’utilizzo del bagno costa 50 centesimi” e infine (ma la lista potrebbe proseguire… “Non si accettano monete da 1 e 2 centesimi” … Giusto per chiudere in bellezza con un argomento che ho trattato in un recente episodio di Scontrini, andatelo a riascoltare… Il significato nascosto dei cartelli Ora, indipendentemente dal fatto che la dichiarazione scritta col pennarello sul cartello sia legittima o meno, quel che è certo è che dai cartelli esposti all’interno del punto vendita possiamo comprendere molte cose: la loro presenza è una sorta di manifesto della diffidenza commerciale, un fenomeno tanto diffuso quanto significativo del nostro tempo a raccontarci come non si dovrebbe trattare un cliente. E questo semplicemente perché si tratta di comunicazione unilaterale, l’interruzione di ogni dialogo e quindi, di relazione con il consumatore. Capisco che stare a contatto con le persone non è facile, ma siamo sicuri che questi avvisi, spesso scritti con toni perentori e talvolta al limite della legalità, rappresentino davvero una soluzione? O sono piuttosto il sintomo di una progressiva erosione del rapporto umano tra commerciante e cliente? Dalla fantasia alla realtà: i cartelli di zio Paperone Chi di noi non ricorda i famosi cartelli di Zio Paperone attorno al suo deposito? “Vietato l’ingresso”, “Attenti al cane”, “Proprietà privata”, e l’immancabile “Tornate indietro!”. Ironia della sorte, questi cartelli sono diventati involontariamente profetici della nostra realtà commerciale: oggi molti negozi sembrano più fortezze da proteggere che luoghi di accoglienza e scambio. Con una differenza sostanziale però: mentre Zio Paperone difendeva legittimamente il suo deposito di denaro da ladri conclamati, molti esercenti sembrano volersi difendere preventivamente dai propri clienti! Anche perché, se ci pensate molti (se non tutti) i cartelli che ho citato all’inizio “ballano” tra illegalità e arbitrarietà, eppure li vediamo ovunque! Ora quello che il commerciante non comprende (o forse fingi di non sapere) è che un cartello illegale non acquisisce legittimità solo perché è esposto. Al contrario, si tratta di vere e proprie dichiarazioni di illegalità e trovo sconcertante come questi avvisi, almeno quelli che violano palesemente le vigenti, possano rimanere esposti per anni senza che nessuna autorità intervenga. Un cartello illegale non è un semplice pezzo di carta, è un tentativo di normalizzare l’illegalità attraverso la sua ostentazione pubblica. Verso un nuovo approccio alla comunicazione commerciale E comunque, il proliferare di questi cartelli solleva una questione fondamentale: stiamo assistendo alla fine del dialogo nel commercio al dettaglio? Giorgio, cliente abituale di vari esercizi commerciali, osserva: “Ogni volta che vedo un muro di cartelli all’ingresso di un negozio, ho la sensazione di entrare in un ambiente ostile, dove le regole del padrone sostituiscono il buon senso e la cortesia.” Esistono però esempi virtuosi di chi ha scelto una strada diversa. Come il caso di un libraio torinese che ha incorniciato al muro un unico messaggio: “In questo spazio ci piace parlare con i nostri clienti. Se avete domande o dubbi, siamo qui per...
Read moreThe one star is for the breakfast because it was decent. On the other hand when I asked for the espresso with ice on the side, to enjoy after my breakfast, unlike every other cafe in Fuerteventura, the bartender gave me a small glass and one small cube of ice. The place was not busy whatsoever. There might have been one more table or two besides mine so it was not busy at all. I asked politely if the bartender could please get more ice and a bigger glass, and he responded very aggressively with a series of questions "Why would you want that?" "You're just going to be drinking dirty water, is that what you want a lot of dirty water? Fine that's exactly what I'll get for you." There was no pause between any of these extremely aggressive rhetorical questions. I drank that espresso with ice in shock at the way I was treated. All of that because I asked for one extra cube of ice? The owner seems nice, I don't know what he was thinking hiring that aggressive and angry man with the British accent. Never...
Read moreDe eerste plaats waar ik weer naartoe ren wanneer die vreselijk Covid-tijd achter de rug is, is deze plek. Het uitzicht is formidabel en alles dat geserveerd wordt heeft aandacht ondergaan, dat zie je meteen. Soms is het wat te druk ter plaatse, het café is eigenlijk wat te populair geworden en wat ook jammer is is dat lange rijen geparkeerde auto´s het uitzicht behoorlijk verknallen en dat terwijl er even verderop ruimte genoeg is om te parkeren... Uiteindelijk zal de gemeente hopelijk wel ingrijpen al duurt dat in Spanje nu eenmaal heel wat langer dan in Noordwest Europa, geduld hebben is ´een must´ ter plaatse. Het cafe ligt aan de zuidkant van het dorp en kijkt nog uit op een onbedorven kustgebied, prachtig! De noordkant van het dorp is al voorgoed verknald door een vreselijk a-sociaal opgezet ´vakantieparadijs´ genaamd; ´Coral Beach´... De vaste bewoners van Cotillo kijken tot hun grote spijt nu naar de buitenkant van nepkasteel... ´Coral Beach´, ook nog een naam zonder enige fantasie natuurlijk...tijdens blind winstbejag delft de creativiteit altijd het onderspit). Een pompeuse buitenkant met ´prefab- Griekse pilaren´ gegoten in ´nep-gotiek´. De bewoners van het kasteel, de toeristen die Aguayre nooit zullen bezoeken, lopen er achteloos vanaf het strand naar binnen de volledig ommuurde binnentuin in en zitten zo dan weer lekker in hun veilige eigen wereldje ´opgesloten´. Het zal ze een zorg zijn hoe de mensen buiten de muren over ze denken als ze maar een vakantie hebben zonder enige verstoring van wie of wat dan ook. In Aguayre (water en lucht) mengen de plaatselijke bevolking, visitanten en toeristen nog wel gelukkig, goddank bestaan er nog dit soort pareltjes. Er heerst ter plaatse zelfs ook nog een ´open mentaliteit´ bij de bediening, een beetje zoals dat in de jaren 70 was. Hoe mooi kan het leven zijn, en hoe lang nog? Dat laatste hangt van de voortzetting van de sociale vaardigheden van de huidige eigenaar af. Volledig aan hem hebben we dit paradijsje namelijk te danken. Hou vol hoor eigenaar!;) Uw geweldige ideëen reiken tot ver in ´de Boreale wereld´ van Noordwest Europa, u bent, op duizenden kilometers van ons eigen huis, onze enige en laatste hoop! ;) Inmiddels waren we gelukkig alweer meerdere malen ter plaatse, hoe heerlijk toch, elke keer weer, een perfect stukje worteltaart naast de eerste ´Cortado´ van de dag bij Aguayre, oh ja, en dat alles samen met een sigaret natuurlijk...alles beter, soacialer en gezonder dan de hele dag naar een klein tft-schermpje...
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