Unexpectedly beautiful. Like so much in Italy though. I took the bus from the main train station up the hill to the Tower of Adalberto stop. The scenery from the old city on the hill is amazing. Great traditional restaurants of all types like the little medieval town. The people there are mostly friendly. I got a focaccia pizza and beer at a local traditional bakery. Was amazing. This is also the spot that they filmed some of the final scenes from the film “Call Me By Your Name” which was...
Read moreLa torre di Adalberto o come è meglio conosciuta la torre della fame, è tra le più antiche torri documentate di Bergamo d'epoca medioevale, si trova nell'angolo esterno della Cittadella viscontea. Adalberto, figlio di una famiglia nobile, venne nominato vescovo di Bergamo nell'888, ma quando nell'894 Arnolfo di Carinzia, re dei Franchi, conquistò alcune città lombarde tra queste Bergamo distruggendola e facendo numerosi morti tra i cittadini[3], trovò nel vescovo il suo peggior oppositore. Questo, venne arrestato e dopo essere stato detenuto a Magonza sotto la custodia dell'arcivescovo Attone, venne liberato e ricondotto a Bergamo, dove iniziò la sua opera di ricostruzione di quanto era stato distrutto. Ricostruì chiese e mura difensiva, tra queste la torre armigera, che prese il suo nome. Successivamente la torre passò di proprietà alla famiglia Crotta. La torre, costruita in pietra arenaria, ha un unico accesso, posto a qualche metro dal suolo, che richiede l'uso di scale, un tempo in legno che venivano rimosse, questo per impedire a chiunque di entrarne o uscirne con facilità. Divenne prigione per gli invasori che venivano catturati, e al tempo della Serenissima gli evasori fiscali, da qui il nome con cui viene ricordata Torre della fame. La torre resta come unica testimonianza di quelle che erano le undici torri che facevano parte della cittadella viscontea, delimitata da fossati e...
Read moreLa torre di Adalberto è un pezzo di storia medievale. Nel lontano 888, Adalberto, esponente di una nobile famiglia, venne nominato vescovo di Bergamo. Durante il suo episcopato, Arnolfo di Carinzia conquistò la città, lasciandosi dietro una scia di distruzione e morte. Adalberto fu catturato e poi liberato, e al suo ritorno diede il via a una rilevante opera di ricostruzione, che includeva la torre armigera che poi prese il suo nome. Con il passare dei secoli, la torre passò nelle mani della famiglia Crotta, una delle più antiche della città, i cui avi vivevano nelle grotte prima che Bergamo si urbanizzasse. La torre ha un'entrata elevata, raggiungibile solo tramite scale, una misura difensiva per evitare ingressi o uscite indesiderati. Ha avuto usi diversi nel tempo, inclusa la funzione di prigione durante il dominio della Serenissima. Di tutte le torri che costituivano la cittadella viscontea, la torre della fame è l'unica sopravvissuta. Ora si staglia come un ricordo tangibile della storia di Bergamo, invitando chi passeggia per le antiche strade a ricordare le...
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