Palazzo Lanfranchi is a beautiful historic building in Matera and represents the most important expression of seventeenth-century architecture in the city. Originally used as a seminary, Palazzo Lanfranchi was built in 1668 at the behest of Bishop Vincenzo Lanfranchi, according to Tridentine dictates. The construction project of the building was entrusted to the friar Francesco da Copertino who, in 1672, completed the complex also incorporating pre-existing structures, still today an integral part of the scenographic facade of the building. Palazzo Lanfranchi today houses the National Museum of Medieval and Modern Art of Basilicata, inaugurated in 2003. Together with the Ridola Museum, it is one of the branches of the National...
Read morePalazzo Lanfranchi è il massimo monumento che rappresenta il periodo seicentesco a Matera. Davanti al portone è posta la scultura "La Goccia" di Kengiro Azuma.
L'opera venne progettata e fatta costruire, tra il 1668 e il 1672, da Frate Francesco da Copertino su richiesta dell'arcivescovo Vincenzo Lanfranchi, con il fine di ospitare il Seminario diocesano. L'edificazione della struttura inglobò anche il "Convento del Carmine", preesistente. Nel 1864, dopo l'Unità d'Italia, il Palazzo Lanfranchi ospitò fino al 1967 il Liceo Classico "E. Duni", dove insegnò anche Pascoli dal 1882 al 1884.
A partire dagli anni ottanta l'edificio ha dato spazio agli uffici della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Basilicata e, a partire dal 6 maggio 2003, è diventato la sede del Museo Nazionale d'Arte Medievale e Moderna della Basilicata, suddiviso in quattro sezioni: Arte Sacra, Collezionismo con una galleria di dipinti, appartenuta a Camillo D'Errico, di Ruoppolo, Abraham Brueghel, De Mura e Preti, Arte contemporanea, con opere di Carlo Levi, e Sezione Demoetnoantropologica.
Palazzo Lanfranchi is the maximum monument that represents the seventeenth century in Matera. In front of the door is the sculpture "La Goccia" by Kengiro Azuma.
The work was designed and built between 1668 and 1672 by Friar Francesco da Copertino at the request of Archbishop Vincenzo Lanfranchi, with the aim of hosting the diocesan Seminary. The building of the structure also incorporated the pre-existing "Convent of Carmine". In 1864, after the unification of Italy, Palazzo Lanfranchi hosted until 1967 the Classical Lyceum "E. Duni", where he also taught Pascoli from 1882 to 1884.
Since the eighties, the building has given space to the offices of the Superintendence for Artistic and Historical Heritage of Basilicata and, starting from 6 May 2003, has become the headquarters of the National Museum of Medieval and Modern Art of Basilicata, divided into four sections: Sacred Art, Collectibles with a gallery of paintings, belonged to Camillo D'Errico, Ruoppolo, Abraham Brueghel, De Mura and Preti, Contemporary Art, with works by Carlo Levi, and...
Read moreRiassunto: Esperienza deludente in una libreria-museo di Matera, dove a mia figlia, una ragazza, è stato proibito di utilizzare il bagno del museo nonostante la totale assenza di valide ragioni. Una gestione rigida e miope ha dimostrato la totale mancanza di servizio verso i turisti, alimentando una riflessione sull’uso di fondi pubblici per mantenere personale inadeguato e insensibile.
Dettagli: Durante la nostra visita a Matera, ci siamo trovati in una libreria collegata a un museo. Mia figlia, una ragazza, ha avuto necessità di utilizzare il bagno, e la soluzione più logica è stata quella di chiedere di accedere al bagno del museo. Eppure, la nostra richiesta è stata respinta con un categorico “No, è il bagno del museo,” da parte di una persona che, per inciso, non stava svolgendo alcuna attività concreta in quel momento.
È davvero difficile comprendere l’utilità di una tale rigidità. I musei non dovrebbero essere spazi al servizio dei cittadini e dei turisti? Non vengono mantenuti grazie ai fondi pubblici, a cui contribuiscono proprio le persone che li visitano? Questo atteggiamento non solo è stato inutile, ma ha reso evidente un problema più grande: una gestione che antepone regole sterili e non necessarie alla logica e all’ospitalità.
Matera, una città che vive di turismo, dovrebbe fare dell’accoglienza un valore centrale. Invece, episodi come questo lasciano i turisti con un senso di frustrazione e sconcerto. Se un museo non può nemmeno fornire accesso a un bagno per una necessità immediata, quale messaggio manda ai suoi visitatori?
Sarebbe opportuno interrogarsi sull’adeguatezza di certi ruoli e su come i fondi pubblici vengano utilizzati. È inaccettabile che vengano sprecati per mantenere personale incapace di affrontare situazioni semplici con empatia e flessibilità. Turismo significa cultura, ma anche servizio e ospitalità. Un bagno negato, per quanto banale possa sembrare, diventa un simbolo della distanza tra ciò che Matera potrebbe rappresentare e la...
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