Most racist place in Palermo, an otherwise extremly friendly island. Ive been waiting from 10:00 to 10:08 to buy a ticket while the cashier lady casually phoned, suddenly an italian man came, she gave him a ticket, he paid, talked withvher and left, another italian man came and talked to her and she continued to ignore me (please note i was literally standing right in front of her, being the first person to enter the museum right after opening).
When I left I told her how rude and racist she was and she didnt even lift her head - unbelievable.
This racism towards foreigners shocked me since this Museum pretends to be a ‚cultural‘ institution - sadly no cultured behavior to find here...
Read moreGli amministratori museali palermitani/siciliani dovrebbero prendere esempio dalla gestione di questo museo. In primo luogo il lavoro di recupero eseguito dall'architetto Gae AULENTI è stato perfetto in quanto non ha stravolto l'identità storica del palazzo ma l'ha reso funzionale alle esigenze di un polo museale moderno. Le collezioni che vi sono contenute di numismatica e filatelia sono interessatissime. La sala della biblioteca è esteticamente bella e assolutamente funzionale. Le vecchie scuderie sono state trasformate in salone dove sono esposti in modo accattivante circa 5000 reperti archeologici provenienti da diversi siti archeologici siciliani. Meraviglioso il recupero del vecchio monte di pietà con l'esposizione della collezione dei pupi siciliani. Una nota di merito va a tutto il personale, per l'accoglienza con il sorriso; servizio biglietteria perfetto. Un grande plauso alla nostra guida, gentile, sorridente e molto ... molto preparata. Il palazzo contiene l'accademia del gusto del Gambero Rosso e un bellissimo ristorante dove abbiamo avuto modo di apprezzare delle portate eccellenti ad un prezzo assolutamente onesto, un ringraziamento alla cameriera che ci ha servito spiegandoci i piatti con dovizia di particolari, con cortesia e con il sorriso. Purtroppo c'è un neo non imputabile agli amministratori del museo ma al sindaco in quanto appena fuori dal palazzo è visitabile una straordinaria collezione di rifiuti nauseabondi che di fatto fanno si che il turista scappi da largo Gae Aulenti. Ciò vanifica tutto il gran bel lavoro svolto da tutte le persone che lavorano a Palazzo...
Read morePalazzo Branciforte è un palazzo cinquecentesco siciliano, ubicato nel centro storico di Palermo, in via Bara dell'Olivella. Dal 2012 è sede della Fondazione Sicilia. È stato edificato durante il XVI secolo ai margini del Castello a Mare, e fu prima residenza privata del Conte di Raccuja, poi venne acquistato agli inizi del XVII secolo da Giuseppe Branciforte, principe di Pietraperzia. Era una delle dimore patrizie più sontuose della città. A seguito di un'opera di ristrutturazione, avviata nel 2008 da Gae Aulenti, l'edificio è stato riaperto al pubblico il 23 maggio 2012. L'opera di restauro ha portato a ripristinare la strada interna che collegava i due ingressi, la scuderia e i giardini: ambienti che erano stati danneggiati da diversi bombardamenti. Tra le parti di maggior pregio dell'edificio, spicca la struttura lignea che ospitava il banco dei pegni di Santa Rosalia, composta da scaffalature alte sino al soffitto. L'intera opera di restauro è costata diciotto milioni di Euro. L'inaugurazione è avvenuta in presenza del Capo dello Stato Giorgio Napolitano che ha anche visitato la mostra fotografica, ospitata all'interno dell'edificio, su Giovanni Falcone e Paolo Borsellino in occasione dell'anniversario dei vent'anni dalla loro scomparsa. All'interno del Palazzo, nella cosiddetta "Cavallerizza", al pianterreno è ospitata la collezione archeologica della Fondazione Sicilia, fino ad allora al Museo Mormino di Villa Zito, con 4 751 pezzi unici, molti dei quali esposti per la prima volta. È diviso in tre nuclei: I reperti, i materiali,...
Read more