Il mondo fiabesco creato dall'immaginifico Gino Coppedè abbisogna di esser inventato dapprima come progetto, per far seguire poi la realizzazione concreta fatta di volumi architettonici impressionanti nella loro ecletticità . Quel che è certo è che il quartiere Dora, dal nome della strada d'accesso alle nuove residenze urbane, non fu creato per dar dimora a cavalieri e dame bensì per far acquartierare nel luogo fiabesco funzionari e professionisti della Roma borghese degli anni '20 del novecento. Azzardo fu quello del Coppedè, con un risultato che ancor oggi è apprezzato dai viandanti e visitatori che ad ogni ora del giorno vi passano sostandovi e protendenfone il naso all'insù, per ammirare ogni particolare del costruito. L'arco d'ingresso, che svolge il ruolo di unire ciò che è separato e cioè i due prospetti che si elevano simmetricamente con distinte decorazioni simboliche, con i suoi tre piani e due serie di quattro finestre in diseguale forma e balaustra terminale al secondo piano, ai lati della quale si elevano due finestre, espone al centro, in rilievo, una figura femminile, il cui elmo è sorretto da una coppia di efebi, sopra i quali troneggia uno scudo con corona sovrastante. La commistione di stili è qui attenuata, on una preferenza per la maniera classicista rinascimentale non scevra da punte di novità che si contrappongono all'antico. Il lampadario circolare in ferro battuto, situato al di sotto dell'arco, rimanda a sensazioni medioevalistiche che saranno poi corroborate dalla visione degli altri palazzi di...
Read moreUn magico portale per un magico mondo... potrebbe essere l'incipit per l'avvio di una visita in un pezzo di Roma che è sempre stato ricondotto all'esoterismo, così lo immaginavo quando l'ho aggiunto su Maps. Ma in realtà è proprio così, non è un semplice portone e meno che mai un curioso arco... è proprio un'opera d'arte ricchissima di particolari e di suggestioni. Di fronte, dominato dal mascherone che sembra sorreggere lo splendido lampadario in ferro battuto che pende all'interno, ha una struttura austera, sormontato da due ordini di collegamento tra i due palazzi degli ambasciatori e ricoperto da una invidiabile terrazza giardino. Completamente decorato al suo interno con elementi asimmetrici gode di due terrazzi ai lati dai quali si affacciano gli alloggi destinati ai custodi (pare per movimentare il lampadario a candele) ed è presente anche una dedica a Coppedé. Peccato per il colore del recente restauro (rosso) rispetto a quello precedente ma forse non originale (ocra). Guardate le foto e i video che ho postato e le altre recensioni su Roma e le sue meraviglie che ho fatto e se sono stato utile cliccate su utile e se...
Read moreI “Palazzi degli Ambasciatori” sono tra via Tagliamento e via Arno con ingressi in via Tagliamento 8-12, via Brenta 2-2a, piazza Mincio 1, via Dora 1-2 e via Tanaro 5.
Questi palazzi costituiscono due isolati triangolari di cinque livelli unite tra di loro dal grande Arco degli Ambasciatori, sopra via Dora, che costituisce l’ingresso monumentale al quartiere Coppedè.
Presso l’angolo tra via Arno e via Tagliamento vi sono due torrette unite dal grande arco. Sulla torretta d’angolo di via Tagliamento vi è la scritta «ANNO DOMINI MCMXXI» che indica la data di costruzione e dei bassorilievi con figure antropomorfe. Il grande arco centrale è decorato con pitture rappresentanti una Vittoria alata e mosaici raffiguranti delle aquile. All’interno dell’arco vi è la dedica a Coppedè. Al terzo piano vi è una decorazione di una coppa ricordante il Santo Graal.
La copertura dei palazzi...
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