E' SEMPRE UN PIACERE ogni volta che allestiscono una nuova mostra vengo a CAMERA perchè mi piace molto questo spazio espositivo! le fotografie sono sempre ben visibili, l'apparato didascalico conciso e mai noioso, di semplice lettura, e trovo i colori che danno alle pareti, sempre molto accesi,veramente bellissimi! fanno risaltare benissimo le foto, specie quando sono, come nella maggior parte dei casi, in bianco e nero. particolarmente interessante la mostra attuale, che resterà allestita fino al 10 maggio, in cui è presentata al pubblico una selezione di circa 300 foto della collezione Bertero. coprono il periodo che va dagli anni '40 ai giorni nostri e sono state scattate dai più grandi fotografi italiani e stranieri. una cinquantina quelli esposti. si inizia con una panoramica di Torino degli anni '30 che apre idealmente il percorso insieme a una foto artistica di Ghirri per passare ad una delle opere iconiche di Pistoletto: un quadro specchiante con l'immagine di direttore d'orchestra, per omaggiare il proprietario delle foto che è anche collezionista d'arte. bellissimo il collage di foto che ritraggono il popolo al funerale di Togliatti. nella seconda sala trovano posto le bellissime foto di Robert Capa scattate in Sicilia, insieme ad alcune foto di Napoli, di New York e della campagna americana. protagonista sempre l'Italia anche nella sala successiva, dove trovano posto i fotografi stranieri: Eisenstaedt, Groover, Klein, ecc. nella penultima sala si possono vedere alcuni foto racconti: immagini di cocktail party, travestiti, persone in una sala da balla, pubblico presente al tradizionale miracolo di San Gennaro. tra i fotografi in questa sala Lisetta Carmi. l'ultima grande sala è dedicata a Basilico, con le sue imponenti e fantastiche vedute di periferia, Ghirri e Mimmo Jodice. nel corridoio si trovano le immagini più artistiche, diciamo meno canoniche di Michele Zaza, Franco Fontana, ecc. il percorso si chiude con alcune fotografie di Torino. tra gli altri ricordo ancora Scianna con bellissime immagini del Sud, Berengo Gardin, Cartier Bresson, Seymour, ecc. in ogni sala una breve spiegazione illustra quanto si può vedere alle pareti. qua e là si trovano frasi dette da questi fotografi. sono esposti anche una quindicina di cataloghi realizzati da questi artisti. consigliatissima!!!! nella project room a sinistra della biglietteria fino al 29 marzo è presente un'istallazione di Cosimo Veneziano che si richiama alle biotecnologie alimentari. si tratta di 8 pannelli su cui sono riportate altrettante serigrafie e ricami che rimandano a 4 alimenti comuni - mela, insalata, mais e grano -, posti in dialogo con 2 vasi di ceramica. nell'altra sala sono visibili 19 autoritratti di un fotografo torinese molto simpatici. sempre suoi gli scatti che si vedono nel video, fatti a attori famosi - Mastandrea, Giallini, Rorwacher, ecc. -, direttori di musei, giornalisti, ecc. la visita delle 3 mostre richiede circa un'ora e mezza. il biglietto costa 10€, gratis con...
Read moreAt the time of my visit there was a comprehensive exhibition of Andre Kertesz and another more contemporary group show at the side of the bookshop which I enjoyed especially for the curatorial approach. The presentation materials were resourceful and innovative, for instance, the frames were made of cardboard boxes but it wasn't obvious at first sight, all in line with the themes highlighted in the artwork, climate crisis, nature, etc. The bookshop is great too with a large variety of photography books. Maybe the ticket price could be more affordable but I definitely...
Read moreLe centre italien pour la photographie est un lieu d'expositions temporaires proposant des rétrospectives consacrées en majorité aux photographes importants du XXe siècle. En ce moment se tient une exposition présentant les photos célèbres et moins connues d'André Kertesz, depuis ces débuts dans les années 1910 en Hongrie jusqu'à ces dernières photos à Paris et New-York. Il s'agit de retirages, bien trop beaux et léchés que ceux réalisés pour Kertesz de son vivant (bien moins contrastés et plus dans les nuances de gris). En fait on a l'impression de voir des photos de Kertesz tirées par et pour Bill Brandt ! C'est un peu bizarre. Presque une trahison ? Comme cette photo du couple décomposée en plusieurs gros plans - un non sens si on considère l'œuvre de Kertesz. Pourquoi avoir choisi de présenter les retirages de Polaroid et non les originaux ? Là aussi on voit une nette différence !! Après l'exposition est assez exhaustive sans être représentative. Elle nous replonge dans le creuset originel de la photo documentaire. Dommage qu'elle élude les influences réciproques entre photographes de cette époque (Brassai. Herbert List et les photographes américains). L'accueil est sympathique. Le lieu est très agréable. La présentation des œuvres, classique mais avec un réel souci pour l'éclairage. Un joli lieu....
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