We wanted to try a traditional Italian seafood restaurant. We liked the snuggled up atmosphere and white tablecloths. The food was good, we ate everything. The prices are a bit over the average compared to other places. The service could be a bit nicer for this price range. We waited a lot of time for the food (probably 40mins) and most ot the other tables had already served their plates(I mean that the chefs were not that busy). One of the dishes that we ordered never came but is was still in the bill at the end. There was no background music (just saying). The waiter could have smiled more and explained more in details. I noticed that 2 of the other tables ate something that was not in the menu (the waiter told me so). And he was talking more with the other tables (only local people). We all felt a little like tourists are not so wanted in their place. Not that bad experience but when you are at a holiday and spend a lot of money you expect a...
Read moreAll'imbrunire di un tramonto insolitamente disgustoso, nella testa delle innumerevoli persone non vi era altra priorità che rendere omaggio al laureato, organizzatore dell'evento in questione al ristorante "su cumbidu mare". In quel mercoledì di ottobre, vigé un'atmosfera baldanzosa, accoglienza calorosa, clima incandescente palpabile nel raggio di 200 metri dal ristorante. Personale sublime, composto da due ragazze di pregevole fattura, leggiadre e completanti l'una con l'altra; un ragazzo solo apparentemente poco calzante capovolse le iniziali congetture rivelandosi 'ad hoc'. Nonostante le bottiglie di vino fossero richieste con disarmante frequenza, sfruttando legittimamente il "free drink", il personale profferì malleabile reattività a vantaggio dell'arsura dello stormo. Sul menù, esprimere il gradimento pare superfluo, poiché già dagli antipasti si constatò il rango della cucina: non serve certamente un meal-scout per scoprire la coalizione tra bottarga e sedano, una botta e via è sempre gradita; tonno e cipolle possederono un qualcosa di speciale, difficile a dirsi; cozze sempre una garanzia, con quel sughetto allettante il bagno al suo interno; il classico dell'insalata di polpo e patate non stuferà mai i tetti delle cavità orali, il mollusco cefalopode tentacolato fu davvero soffice e si accostò per viscidità a taluni degli invitati. I primi facero scalpore tra le gole presenti: egregia la fregola con granchio, tanto per il sapore quanto per la maestosità del crostaceo, ma l'altra portata gratificò ogni forma papillare con consistenza e sapore al 'non plus ultra' del gradimento. I secondi fomentarono ugualmente il godimento dei palati, della serie, non furono secondi a nessuno; fritto misto dorato, croccante e lussuoso, orata(?) arrostita con il timer a portata di arto superiore, notevole la delicatezza di quest'ultima, così bianca e profumata, quasi "coccolabile". Durante l'assimilazione dei secondi a far scalpore fu l'ingresso nel punto di ristoro da parte di un venditore ambulante di fiori (tulipani a primo colpo di bulbo). Costui si rivelò fastidioso, perfino il papà del festeggiato ad una certa palesò biasimabile disappunto per le continue insistenze del mendicante.. parentesi rivedibile. Mi garberebbe e non poco poter esprimere delle concezioni attinenti al conto, sventuratamente non detengo bastanti novelle per poterlo fare. Dunque tagliando la testa al bovino cornuto, il ristorante merita i più sentiti plausi e la più genuina pubblicità che possa attrarre in futuro lo stabilimento di...
Read morePrenotiamo online per il 15 agosto. Al primo ingresso al locale un caldo pari alla temperatura esterna ci da il benvenuto, aria condizionata non funzionante con 35 gradi fuori, abbiamo prenotato dentro per paura che all’aperto ci fosse troppo caldo, ma a sto punto sarebbe stato meglio fuori. Tutti i commensali a lamentarsi della temperatura insopportabile. Scegliamo il menù completo tra le 3 scelte possibili. Arrivano le bibite, vino bianco, acqua e birra, anch’essi quasi a temperatura ambiente. Degli antipasti assaggiamo per primo il tonno in agrodolce: dei cubotti di tonno con cipolle caramellate, sa solo di zucchero, niente che avesse sapore o consistenza di pesce. La zuppa di cozze arriva con la maggior parte dei gusci chiusi, le poche mangiabili senza sapore. Polpo arrosto con stracciatella e tartufo sembrava il più promettente, dellastracciatella solo il liquido, anche qui polpo completamente insapore. 2 primi: entrambi scottissimi, fregola con arselle con 2 arselle di numero, trofie ai frutti di mare scotte, di entrambi nessuno sa di pesce o di mare, ma neanche di altro se non di acqua e sale.
La cosa più scioccante è stato il tonno scottato con tonalità verdi, per il quale è stato avvisato il personale. Non c’è nemmeno da immaginare che non ho toccato più niente dell’intero vassoio. Dolci sardi buoni, ma venivano da fuori, non produzione loro. Tralascio il resto, non basterebbe descrivere l’intera esperienza per capire l’amaro in bocca lasciato dall’improvvisazione e dalla mancata sufficienza delle materie prime.
Aspettarsi almeno la sufficienza quando vai a pranzo o a cena fuori e non averla neanche vicinamente è veramente deludente. Tot 120€ pagato 100€ per esserci lamentati, ma l’obbiettivo non era certo quello, ma far capire che l’onestà paga sempre e che le persone lavorano per permettersi queste uscite vorrebbero vivere una bella esperienza non sentirsi truffati. Mi dispiace ma non si tiene in piedi un’attività in questa maniera, non a discapito del cliente finale solo per fare cassa. Vista la buona reputazione del “Su cumbidu”non è stata una buona idea associarlo al su cumbidu mare, forse non è stata una grande idea associare...
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