Visited in May 2025.
5 stars overall. 4 star food, 5 star service, 4 star atmosphere.
Friendly welcome at the door and the good atmosphere continued throughout the meal.
The front of the restaurant is modern and a bit flashy, the rest of it is not, they clearly put the money into what people see from the street as opposed to what they may see from inside.
The antipasti were the best I've ever had, no question. Absolutely superb prosciutto, salami and focaccia.
Followed up the starter with ossobuco which was quite underwhelming. It wasn't bad, but was definitely a big step down from the antipasti in terms of quality.
The wine was good, went for a Pavese wine and wasn't disappointed.
The dessert was very well presented and was nice, nothing special in terms of taste.
Excellent service, very friendly staff who had excellent English and were ready to help with recommendations or questions we had. Definitely the best restaurant staff I had in Pavia.
A big meal for 6 was €450 (which included wine, water and coffee). I felt it was worth it. The same meal was €300 in another excellent restaurant in Pavia, that's a huge difference, the antipasti and focaccia at al VITA steal the show.
Go for the service, antipasti and the focaccia, plenty of other restaurants for anything else.
I'd certainly go again and will remember the quality of the antipasti as the best...
Read moreMi dispiace scrivere una recensione negativa ma ho avuto un'esperienza davvero deludente da Vita. Il locale è davvero carino, il menù interessante... i problemi si presentano quando si va oltre questi aspetti superficiali. Nonostante all'apparenza sembri o voglia sembrare un locale moderno, di classe e un po' milanese, a mio parere l'esecuzione è decisamente scarsa. Premetto che ci sono stata a cena di sabato, quindi era particolarmente affollato e questo può avere influenzato la scarsa qualità del servizio. Partiamo da lì: ci hanno seguito almeno 4 camerieri diversi, se non di più, con il risultato che uno non sapeva cosa avesse fatto l'altro, ci veniva detto che sarebbe venuta quella con la carta dei vini a spiegarci e qualche minuto dopo arrivava una collega che si aspettava che fossimo già state assistite sulla scelta dei vini, ci hanno portato il conto senza che l'avessimo chiesto (è vero che eravamo lì sedute a chiacchierare da un po', però l'ho trovato comunque abbastanza sgradevole), il conto tra l'altro era sbagliato, ci avevano segnato un primo in più. Ho trovato questa goffaggine un po' in contrasto con i tentativi di sembrare un ristorante di classe, con il portare la bottiglia e metterla nel ghiaccio in fresco sul supporto al lato del tavolo, il cambiare le posate dopo l'antipasto e via dicendo. Avrei preferito mangiare il pollo al curry con le posate con cui avevo mangiato l'hummus ma ottenere un servizio migliore. Tra l'altro, il cibo era davvero mediocre. La qualità degli ingredienti a mio parere era decisamente buona, il problema è stato l'esecuzione... L'hummus aveva un retrogusto un po' strano e tra l'altro volevamo ordinare una porzione da dividere in 4 e ci è stato consigliato di prenderne due perché non sarebbe bastato, con il risultato che, nonostante fossimo tutte buone forchette, abbiamo avanzato un po' di hummus in entrambe le porzioni. Per quanto riguarda il piatto principale, ho sbagliato forse nella scelta, perché ho preso un pollo al curry con riso rosso selvatico e alcune verdure e visto che cucino spesso a casa il pollo al curry e l'ho mangiato spesso in giro, pur non essendo un'esperta, lo conosco come piatto. Sono rimasta fortemente delusa dalla cottura del pollo, che era legnoso, dal condimento, che era poco cremoso e davvero molto secco e in generale dal piatto che mi è sembrato insipido. Sono dispiaciuta, perché apprezzo il buon cibo e scoprire un buon ristorante è sempre più soddisfacente che scrivere una recensione negativa. Ma voglio essere onesta. Non è che non consigli il ristorante, ma direi di andarci a pranzo e magari orientarvi di più sul pesce, che, considerata la qualità degli ingredienti utilizzati, dovrebbe...
Read morePrezzi e selezione all’ingresso tipo Biffi a Milano (la prima volta con mio padre, anziano e che non poteva essere “fashion”, ci fecero addirittura alzare chiedendoci di andarcene nonostante fossero vuoti ed in pieno orario del pranzo, non ho dato in escandescenze per rispetto a lui che non aveva sentito l’umiliante richiesta del tizio del personale che mi ha chiesto di andarcene), mi sono ritrovata a tornarci in compagnia di colleghi solo perché invitati. Selezione di clientela non solo discriminatoria senza motivo, ma pure ridicola: tra i loro clienti che pare siano fissi (nei giorni feriali, passandoci davanti ed avendo loro mantenuto le vetrine del negozio di articoli per la casa che occupava il locale prima di loro, rendendo le sale di fatto visibili benissimo dalla strada), sono SEMPRE presenti “delle” persone che in Pavia sono arci note per le loro “attività” tutt’altro che “d’élite”, e senza che entri nei particolari, che si fanno pure notare nel locale (non sono nemmeno dotate di discrezione né viene chiesto loro di non gironzolare tra i tavoli disturbando, manco fossero bambini). Io ed i colleghi, non appartenendo ad un certo stile di vita, ci siamo molto stupiti della frequentazione; invece pare che la cosa si sappia già in giro (per me mea culpa, non frequento la “movida pavese”) e anzi, mi hanno riferito anche di peggio. Direi che unito alla mia prima esperienza personale e alle persone che, mia disgrazia sapendo chi sono, so che sono sempre lì, è sufficiente per averlo “catalogato”. Io non sarò fashion (o meglio, non lo era sufficientemente mio padre perché anziano, ma assieme abbiamo frequentato alcuni tra i posti più belli d’Europa fino a qualche anno fa e nessuno ha mai avuto questo atteggiamento), ma non faccio nemmeno “altre” cose. Contenta così. Aggiungo (seppur superficiale) che il cameriere, pur gentile, mi ha chiesto di assaggiare il vino visto che non ne avevano nessuno di quelli da noi richiesti, dicendo che (essendo appunto un assaggio), sarebbe tornato a chiedere se fosse di nostro gradimento (ed eventualmente a cambiarcelo): l’ho rivisto solo alla cassa (dove ho scoperto pure a quanto ce l’avevano messo - e lì il fatto di essere una figlia di un papà diciamo poco alla moda è importato poco, i miei soldi non hanno fatto schifo, in questo caso, ed ho pagato pure il vino assai mediocre senza protestare). Ma ripeto, nulla rispetto a quanto scritto sopra. Su un vino venduto come speciale e di qualità mediocre (ce ne intendevamo tutti - compreso uno di noi che è sommelier) ci posso pure passare sopra, lo fanno ahimè quasi tutti. Il resto no. Vendessero pure vino riserva...
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