En esta pequeña iglesia se encuentra la obra pictórica más célebre, influyente y elogiada de todo Nápoles, una ciudad extraordinariamente bien provista de patrimonio artístico de primera categoría. “Las siete obras de misericordia” es un cuadro de casi cuatro metros de altura por dos y medio de ancho. Lo realizó Caravaggio en 1606 cuando pasó por Nápoles huyendo de Roma. El tema no es novedoso en pintura, ni tampoco lo es mostrar personajes celestiales en la mitad superior y debajo de ellos otros sagrados y humanos actuando juntos. El modo de representarlos a todos y el uso del claroscuro sí supuso un original hallazgo, hasta el punto de que, muerto el pintor, siete años después de expuesta la obra, sus dueños prohibieron explícitamente copiarla dado que el mercado del arte estaba saturado de imitaciones. La Virgen y el Niño resplandecen de misericordia sostenidos por un par de ángeles en escorzo. Llenos de piedad, San Martín de Tours, dos enterradores, una joven y un posadero llevan a cabo sus buenas obras con un mendigo lisiado, un cadáver, un preso, y un peregrino que bien podría ser Santiago el Mayor, respectivamente. El cuadro preside el altar mayor de la iglesia de la segunda mitad del siglo XVII, un segundo edificio que mandó construir esta hermandad fundada por siete nobles en 1601 para socorrer indigentes, enfermos y presos; rescatar cautivos, y liberar detenidos por deudas impagadas. Se encuentra al lado de la escalinata de la Catedral, tiene planta octogonal, una gran cúpula central y seis capillas laterales, en las que se muestran cuadros realizados durante la primera mitad del siglo XVII, excepto el de la “Sepultura de Jesucristo”, obra de Luca Giordano de 1671. Las seis obras de misericordia (corporales) están detalladas en San Mateo 25: 35-36. La séptima, que exhorta a enterrar a los enfermos, fue añadida a la lista por la Iglesia medieval. En el siglo IV San Martín regaló la mitad de su capa a un menesteroso. Sansón mató a mil filisteos con una quijada de asno y seguidamente la arrojó lejos de sí. Entonces tuvo mucha sed e invocó a Dios, quien abrió un manantial para él. La historia está relatada en Jueces 15: 15-19. Sabido esto, el espectador debe disfrutar del cuadro y luego destriparlo si le apetece. La decoración de los muros está realizada en estuco y mármoles blancos y grises, mientras que el suelo pretende reflejar la cúpula mediante taraceas de mármoles y baldosas de barro cocido en forma de rombo. Los billetes de entrada se adquieren justo en la acera opuesta de la misma calle, la Via dei Tribunali, y posibilitan visitar una pinacoteca con 140 cuadros que se encuentra al otro lado de un patio interior al que se accede desde la iglesia. Me permito señalar un par de coincidencias temporales, religiosas y artísticas. Curiosamente, en Madrid, dos antiguas instituciones benéficas creadas en la misma época, una de las cuales mantiene similares funciones y la otra se dedica al patronazgo artístico y cultural, poseen semejanzas con el Pio Monte napolitano en sendos particulares: la Fundación Carlos de Amberes, antiguo Hospital de San Andrés de los Flamencos, fundado en 1604, alberga una extraordinaria obra maestra de Rubens, “El martirio de San Andrés”, mientras que la iglesia del antiguo hospital de San Antonio de los Alemanes, creado en 1606, y desde 1702 propiedad de la Hermandad del Refugio y Piedad (en funciones desde 1615), edificio también de planta elíptica, contiene pinturas murales de Luca Giordano. La distancia entre estos lugares y el centro de Nápoles no debe desanimar a los amantes de la...
Read moreRecensione del Pio Monte della Misericordia con gli studenti del Liceo Scientifico – Un’esperienza indimenticabile Visitare il Pio Monte della Misericordia con i miei alunni del IV liceo scientifico sez. F è stata un’esperienza straordinaria sotto ogni punto di vista. Inserita nel nostro percorso di approfondimento sulla Napoli Barocca, questa tappa ha rappresentato un'occasione unica per unire l'arte alla didattica in modo coinvolgente e partecipativo. Sin dal nostro arrivo, siamo stati accolti con grande professionalità e attenzione. La disponibilità del personale, unita alla cura nell’allestimento degli spazi, ha reso il nostro percorso fluido e ricco di spunti. La struttura non solo conserva un patrimonio artistico eccezionale, ma offre anche un contesto didattico ben organizzato: i pannelli illustrativi presenti lungo il percorso erano estremamente chiari e di grande utilità, soprattutto per gli studenti. Gli alunni, preparati in precedenza sul tema della Napoli Barocca, si sono cimentati come guide per i loro compagni, un’esperienza che ha dato vita a un bellissimo scambio di conoscenze. Vedere i ragazzi impegnarsi con entusiasmo nel raccontare la storia del Pio Monte, l’importanza delle opere di misericordia e il contesto storico-artistico delle opere esposte è stato motivo di grande soddisfazione per noi docenti. Il momento clou della visita è stato senza dubbio l’accesso alla cappella, nonostante i lavori di restauro in corso. Qui abbiamo avuto il privilegio di ammirare il capolavoro di Caravaggio, Le Sette Opere di Misericordia, che ha lasciato tutti senza fiato per la sua potenza visiva e la profondità simbolica. Accanto a questa celebre tela, la cappella ospita altre opere altrettanto suggestive, tutte ispirate al tema delle opere di misericordia, valorizzate da un percorso espositivo esemplare, che ha saputo coinvolgere gli studenti e stimolarne la riflessione. Il museo, annesso al Pio Monte, si è rivelato un ulteriore gioiello, capace di ampliare l’esperienza visiva e narrativa. Gli allestimenti moderni, integrati con il contesto storico, hanno saputo catturare l’attenzione dei ragazzi, rendendo ogni sala un’esperienza immersiva e interattiva. In conclusione, la visita al Pio Monte della Misericordia ha rappresentato un esempio di perfetta integrazione tra educazione e valorizzazione del patrimonio culturale. È un luogo che non si limita a custodire opere d’arte, ma che le rende vive attraverso percorsi pensati per coinvolgere e arricchire. I ragazzi ne sono usciti entusiasti, e anche per noi docenti è stato un momento di profonda gratificazione, sia professionale che personale. Un ringraziamento speciale a tutto il personale del Pio Monte della Misericordia per aver reso questa giornata un’esperienza indimenticabile, che i nostri alunni porteranno nel...
Read moreNel cuore di Napoli, su via dei tribunali, si trova questa istituzione laica, poi divenuto museo , assolutamente da visitare. Certamente la stella che attira i visitatori è la grande tela (390x 260) del Caravaggio "sette opere di misericordia", sette come i governatori dell'istituzione che commissionò l'opera e ne decretò l'impossibilità di eseguirne copie, di venderla e di conservarla sempre all'interno del Pio Monte, una sorta di copyright dell'epoca. Oltre al Caravaggio è però possibile ammirare una vasta collezione di quadri, più di un centinaio, in gran parte del 600. Tra gli autori, il pittore Francesco de mura, che al pio monte donò quasi tutta la sua produzione, ma anche Luca Giordano e il calabrese Mattia Preti, le cui opere occupano un'intera stanza. La quadreria è ospitata nelle stanze del primo piano, dove gli ambienti storici sono perfettamente conservati come nel 600. Curioso che, in mezzo alle stanze, tra quadri di grande importanza artistica, ci siano le scrivanie dei dirigenti che svolgono il lavoro per l'istituzione, indifferenti ai visitatori che hanno intorno. Da notare il magnifico soffitto a cassettoni della sala di ingresso, il tavolo a 7 lati intorno al quale si riunivano i governatori e l'esposizione di paramenti religiosi d'epoca. Nelle ultime due stanze si accede ad una raccolta di opere di arte contemporanea. Al piano terra invece si accede alla cappella, di pianta ottagonale, dove sono esposte sette tele nelle sette nicchie ( l'ottavo lato è il portale di ingresso). Attualmente sono presenti anche sculture del belga jan Fabre. Nella nicchia centrale si può ammirare l'opera di Caravaggio. È di supporto anche un totem che permette di addentrarsi nei significati della tela. L'unico appunto che posso fare in generale al Pio Monte riguarda l'illuminazione delle opere, che dovrebbe essere pensata con maggiore cura. Il biglietto intero costa 8 euro e la visita li vale tutti. Nel resto d'Europa, una tale esposizione, per quantità e qualità, verrebbe fatta pagare a prezzi...
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