La chiesa sorge nel cuore dello storico mercato palermitano del Capo. In passato faceva parte dell'omonimo monastero benedettino costruito nel 1576 per volere della nobildonna Laura Imbarbara, vedova senza figli di don Sigismondo Ventimiglia (il suo sarcofago è tuttora custodito all'interno della chiesa). A stimolare l'edificazione del monastero vi furono gli eventi che si svolsero a Palermo nel 1575. In quell'anno la città fu colpita da un'epidemia di peste ed il popolo invocò la Vergine, insieme ai santi "contra pestem" Rocco e Sebastiano. L'invocazione a Maria e le predicazioni congiunte dei francescani e dei gesuiti costituirono i presupposti per la fondazione del monastero.
Da tempo Laura Imbarbara desiderava fondare un istituto femminile a cui donare tutti i suoi beni e voleva che esso seguisse la regola francescana. Tuttavia, il gesuita Giovanni Antonio Sardo persuase la nobildonna ad adottare la regola benedettina. In quegli anni, infatti, i gesuiti erano impegnati nella gestione del monastero benedettino dell'Origlione ed avevano incontrato diversi problemi. La fondazione del monastero dell'Immacolata gli diede la possibilità di staccare una parte della comunità dell'Origlione e dirigerla verso il nuovo monastero. Fu così che la badessa dell'Origlione, Benedetta Reggio, inviò 12 suore nel monastero fondato dall'Imbarbara e ne divenne a sua volta badessa. Qui morì nel 1612.
L'avvio dei lavori di costruzione della chiesa si concretizzò nel 1604, sulla base del progetto architettonico di Antonio Muttone e sotto la supervisione del regio architetto ed ingegnere militare Orazio Lo Nobile. La costruzione fu conclusa nel 1612, tuttavia il completamento effettivo dell'edificio richiese più di 100 anni di lavori e la notevole cifra di 80.000 scudi d'oro. I lavori finirono solo nel 1740 con la decorazione a fresco del soffitto realizzata da Olivio Sozzi.
Nel 1866, a causa del vento anticlericale seguito all'Unità d'Italia, il monastero fu confiscato e convertito in sanatorio. Nel 1932 fu demolito insieme al Bastione d'Aragona per lasciare spazio all'odierno Palazzo di Giustizia. La chiesa fu risparmiata, mentre gli ultimi resti del monastero furono distrutti nel 1943 a causa dei bombardamenti alleati.
Nella chiesa si venera la Madonna delle Grazie, alla quale è dedicata una grande festa che si svolge in maggio lungo i vicoli del quartiere, con una processione organizzata...
Read moreThis has to be the most underrated church in the world. Breathtaking interior, probably most PERFECT. Every piece is a work of art. Mostly made of stone, it's no surprise it took 140 years to complete. Please pay a visit to this church when you visit Palermo, I promise you will never forget it. For a cost of 2 euros your life will enrich and humble you like no...
Read moreAll'interno del mercato storico del Capo, la facciata di questa chiesa, seminascosta dalle bancarelle, non lascia immaginare quel che si ammira al suo interno: un trionfo barocco di marmi mischi, paliotti in pietre dure e lapislazzuli, marmo che si fa morbido tessuto, un pavimento meravigliosamente decorato e colorato, gli affreschi del soffitto, statue, colonne tortili, la tela dell'Immacolata di Pietro Novelli sopra l'altare maggiore... gli occhi non sanno dove posarsi prima. La chiesa era annessa all'omonimo convento benedettino costruito alla fine del Cinquecento e la sua costruzione risale ai primi anni del Seicento. È visitabile con un biglietto da 2 euro e con un euro in più si può salire al piano dell'organo e del coro, da cui si gode della visuale dell'intera chiesa, uno splendido...
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